Orgogliosa e dinamica com’è Cork si fregia di essere, e ci tiene a farlo sapere, la seconda città d’Irlanda dopo Dublino (la terza se si considera il Nord e Belfast). Il problema è che se poi lo chiedete alla gente del posto questi probabilmente faranno finta di nulla. E vi diranno che non si sentono proprio secondi per nulla. E nei confronti di nessuno. Ecco, se si vuole capire cosa fare a Cork occorre partire da qui, da questa energia e da parecchio entusiasmo.

Si tratta in fondo di una città che ha goduto di una rinascita culturale proprio mentre l’Irlanda sperimentava una grave recessione e che da questa è emersa con un volitivo atteggiamento del tipo “si può fare”. Il fatto stesso che spesso si senta parlare di una assolutamente non ufficiale “Repubblica Popolare di Cork”, dice parecchio sulla fierezza e la vena d’indipendenza che si respira da queste parti.

cosa fare a Cork

Musica e creatività: la città che affascina

I risultato di tutto questo è uno stile di vita molto vivace con tanti locali aperti e pieni di gente e continue inaugurazioni di negozi dallo stile creativo. In più si è sviluppata anche una scena artistica dinamica che non ha paura di affiancare alla tradizionale danza irlandese il tango e espressioni di culture molto lontane. In più, come è consuetudine, nell’elenco di  cosa fare a Cork non possono mancare i consigli sulle serate di musica dal vivo che qui, come è prassi in Irlanda,  si trovano facilmente non solo nel weekend.

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Cork, una capitale della cultura

Insomma, molti abitanti di Cork vedono la propria città allo stesso livello della capitale Dublino e ogni complesso di inferiorità è stato spazzato via durante la metà dell’ultimo decennio, quando Cork è stata nominata “Capitale europea della cultura“. Anche grazie a questo la sua reputazione artistica è cresciuta a livello globale.

La città, tuttavia, è sempre stato un luogo che ha dedicato passione e attenzione alla cultura. “I cittadini di Cork sono  tra le persone più amanti dei libri che io abbia mai incontrato”, ha detto lo scrittore britannico W.M. Thackeray. E’ celebre per le sue opere satiriche: ma quella volta non stava scherzando. Oggi la città vanta oltre venti festival che spaziano un po’ in tutti gli ambiti: dalla danza al cinema ma anche la letteratura con il West Cork Festival a Bantry Bay.

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Il fiume e i ponti da esplorare

Cork è una città costruita su diverse isole sparse nell’estuario del fiume Lee che forma così un grande porto naturale mentre gli insediamenti abitati sono uniti dalla bellezza di 29 ponti. Il ponte Shaky (una passerella di ghisa di epoca vittoriana) ne rappresenta il cuore anche se sono molte le attrazioni intorno che allungano la lista di cosa fare a Cork.

La città nacque intorno ad una scuola e un monastero nel settimo secolo ma resiste un solo edificio che risalga al Medioevo anche perché qui furono frequenti battaglie e scaramucce tra inglesi e irlandesi fino a quando, alla fine del 1600, vennero abbattute le mura e ci si dedico a bonificare le zone paludose (da sapere: il nome Cork deriva dal gaelico “corcaigh” che significa “pantano”). Quindi divenne un mercato molto importante e con il tempo si allargò e abbellì grazie alla costruzione di palazzi sempre più ricchi di epoca georgiana e vittoriana che oggi spiccano in particolare lungo la Grand Parade, fino a St Patrick’s Street.

Al momento di decidere cosa fare a Cork, è una buona idea prendersela un attimo comoda e prevedere un po’ di tempo per compensare i frequenti capricci del clima: in ogni caso nella lista si trovano sia attrazioni all’aperto sia al chiuso in modo da dare sempre comode alternative.

A spasso per St. Patrick Street

Per organizzare la vostra visita alla città ricordate che sono tre le strade principali in cui vi troverete a passare più volte: St. Patrick Street è quella, per capirci, dei negozi e delle boutique, quindi quella preferita da chi ama lo shopping. Oliver Plunkett st. invece è un po’ più tradizionale e offre la possibilità di trovare un pub per una sosta mentre nella zona South Mall si concentrano più uffici e indirizzi utili per chi è qui per lavoro.

Intorno a queste strade si sviluppano quartieri dove è assai piacevole passeggiare guardandosi intorno e cercando scorci che ci spingano a fermarci. Le soste poi sono pressoché obbligate sui ponti dove spesso si hanno piacevoli viste d’insieme della città. Una volta arrivati in una piazza chiamata Daunt square vi potrete infilare in quello che si chiama ancora Old French Quarter perché qui si rifugiarono gli Ugonotti in fuga. Ora la Francia è solo nel nome: ci sono negozi, ristoranti, centri commerciali e un sacco di vetrine.

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Mangiare al mercato coperto

Uno degli indirizzi che non devono mancare tra i consigli su cosa fare a Cork è l’English Market, un punto di riferimento per chi ama la cucina e la gastronomia. Si tratta di un edificio settecentesco che ospita un mercato coperto dove comprare tutti i prodotti della tradizionale locale – tra cui sanguinacci e trippa di cui la gente va pazza-  ma non solo: qui oltre a scegliere gli ingredienti si può mangiare. E se non ve la sentite di testare le interiora ci sono ovviamente salmone e uova fritte in molto burro.

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I castelli e i villaggi di pescatori

Cork è anche la base ideale per esplorazioni nel sud dell’Irlanda. Il castello di Blarney, che risale al 1446, si trova appena fuori della città. Sono possibili poi popolari gite di un giorno fino a Kinsale, un pittoresco villaggio costiero noto anche per il livello da buongustai dei suoi ristoranti e tra la natura, nel paesaggio costiero della contea di Kerry e intorno alla penisola di Dingle. Per andare nei dintorni vi potrebbe forse servire una macchina ma in città è assolutamente inutile: i mezzi pubblici sono efficienti e la città si scopre molto bene camminando.

Cork gode di un clima mite tutto l’anno, anche se i venti atlantici spesso portano pesanti precipitazioni. Le temperature raramente raggiungono livelli estremi: d’estate è difficile che si salga oltre i 20 gradi mentre d’inverno altrettanto raramente va sotto zero. Il periodo migliore per visitare Cork è comunque in estate, tra giugno ed agosto, quando il sole è più probabile che regali allegria alle strade e la vita della città impazzisce anche grazie ai diversi festival e eventi.

Le attrazioni da vedere: i dintorni

Come detto tra le cose da vedere nei dintorni di Cork si trova sicuramente il castello di Blarney, un villaggio a 8 km a nord ovest. Ma restando all’interno della città da non perdere è la Crawford Art Gallery. Si trova accanto al Teatro dell’Opera, nel centro della città, e vanta una collezione permanente che comprende più di 2.000 opere d’arte, che vanno da dipinti e sculture irlandesi del 18° secolo a video installazioni contemporanee.

Il cuore della collezione è un certo numero di pezzi di fattura greca e romana portati a Cork, nel 1818, dai Musei Vaticani di Roma. Volendo si può poi dedicare un po’ di tempo al Blackrock Castle Observatory che si trova in un ex torre di guardia riconvertita per vedere le stelle. Il sito si rivolge a chi abbia curiosità sullo spazio e organizza eventi divulgativi. L’imponente edificio si affaccia sul fiume Lee, alla periferia della città ed è possibile anche visitare le segrete del castello e la torre antica.

La cattedrale e la prigione

Altrettanto cupo è il Cork City Gaol, un ex prigione ora museo, che durante le visite mostra le terribili condizioni in cui venivano tenuti i prigionieri che spesso finivano pure per essere giustiziati nei cortili. Inaugurato nel 1824, negli anni successivi la prigione ha ospitato persone incarcerate per le proprie idee repubblicane tra cui lo scrittore Frank O’Connor. E’ stato definitivamente chiuso nel 1923. Infine la cattedrale di St Fin Barre. Questo bell’edificio in stile gotico è stato creato dall’architetto inglese William Burges.

E’ famoso per le decorazioni che lo abbelliscono tra cui sculture e mosaici in marmo e vetro colorato. La cattedrale sorge nel luogo dove la città di Cork è stata fondata nel settimo secolo ed è costruito in pietra calcarea locale. L’interno è realizzato in pietra di Bath e le pareti sono rivestite di marmo rosso. I nomignoli che la gente del posto ha affibbiato alle sue guglie (Whisky e Porter) sono testimoni della importanza che le industrie locali dei liquori e della birra hanno sempre avuto per la popolazione nonostante gli sforzi di Padre Mathew, il fondatore del movimento della temperanza, che predicava la moderazione nel consumo di alcol. Per lui ci si è limitati ad una statua di consolazione in St Patrick street.