Sofia è una città sicuramente con un passato. Ma che scommette sul suo futuro, giocando con un presente ancora in divenire e con un domani tutto da inventare. D’altra parte si dice che nella sua storia abbia cambiato nome tante volte e ogni volta abbia dovuto fare i conti con un nuovo dominatore. Non è un caso se nelle sue piazze convivono quindi  chiese ortodosse e sinagoghe, moschee e chiese copte. Ognuno quindi ha lasciato una traccia. La peggiore è l’eredità del periodo sovietico che non ha donato alla Bulgaria cattedrali ma orride periferie bigie di palazzi tutti uguali. Ma se cerchi di capire cosa vedere a Sofia non è a questo che devi girare lo sguardo ma piuttosto a ciò che sarà. E che stia evolvendo è ovvio anche all’occhio più distratto.

cosa vedere a Sofia

Cosa vedere a Sofia: una città che sta cambiando

Ma partiamo dal contesto: Sofia si trova su un palcoscenico di pietra formato dai monti Balcani a nord e dai monti Vitosha a sud e sorge su quindi su una sorta di altopiano a 550 metri sul livello del mare, nella zona ovest  della Bulgaria. Ed è  questa dualità tra la confusione urbana e la pace della natura sempre poco lontana che la rende particolare, diversa da molte altre capitali dell’Europa orientale.
Parlando però di cosa vedere a Sofia non si può dimenticare cosa è accaduto tra il 1945 e il 1989: e se anche ci sono perle e edifici di grande bellezza ci sono anche enormi agglomerati di architettura neo-stalinista e zone di degrado. Ma, come detto, tutto sta cambiando velocemente e gli interventi di rinnovamento sono continui: le strade sono rimesse a nuovo così come i palazzi, nascono nuovi boutique hotel e si progettano stazioni e linee di metropolitana che vogliono lanciare uno sviluppo in chiave europea. Anche se poi la vera anima della città la si ritrova piuttosto nei piccoli locali dove si fa tardi mangiando i mezè e bevendo rakia, retaggio ottomano che si ritrova dalla Grecia al Libano. Per respirare questo tipo di atmosfera  è giusto dedicare una visita anche allo Zhenski Pazar ovvero “il mercato delle donne” dove tutti vanno a comprare cibo e fiori. E’  un posto poco turistico ma ancora abbastanza vero e dove si respira una piacevole atmosfera. Nello stesso modo si può andare all’altro mercato del cibo, Tsentralni Hali, che si trova in sito con una storia antica – ci sono anche reperti romani – ma che si visita per cercare non certo vestigia antiche ma  frutta e verdura, vino e spuntini vari.

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Cosa vedere a Sofia: la chiesa patrimonio Unesco

Il primo nome che si trova nell’elenco di cosa vedere a Sofia è quello della Chiesa di Boyana, a 8 km a sud-ovest di Sofia, uno dei grandi tesori della Bulgaria. La minuscola chiesa medievale è stata chiusa al pubblico per 38 anni per infiniti lavori di restauro, per poi riaprire nel 2000. È famosa e protetta per i suoi splendidi affreschi del XIII secolo, che rappresentano scene della Bibbia e della vita dei santi e che sono considerati tra i migliori esempi dell’arte medievale bulgara. Boyana è uno dei nove monumenti bulgari inclusi nella lista UNESCO dei siti Patrimonio dell’Umanità. Il luogo è particolare e l’accesso è limitato a soli 10 minuti in compagnia di una guida. Per arrivare prendete il minibus 21 da Bulvard Patriarh Evtimly e ricordate che è aperta dalle 9 alle 17.

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Un’altra perla di Sofia è la Hram-pametnik Aleksandar Nevski ovvero la chiesa di Alexandar Nevski. E’ certamente il luogo più fotografato di Sofia visto che stiamo parlando di una magnifica chiesa neo-bizantina a forma di cattedrale, sormontata da cupole dorate e di rame, una delle più grandi chiese ortodosse orientali del mondo. Costruita tra il 1882 e il 1912, la chiesa prende il nome da Alexandar Nevski, ritenuto il salvatore della Russia nella guerra con gli svedesi nel 1240 e uno dei santi patroni della famiglia dello zar Alessandro II. Se l’esterno è maestoso l’interno è impressionante con grandi cupole, affreschi e con con tre altari: quello centrale è dedicato a Nevski, l’altare meridionale a San Boris (che portò il cristianesimo in Bulgaria) e l’altare settentrionale ai santi Cirillo e Metodio. Il Museo delle icone, situato nella cripta, ha oltre 300 icone e affreschi che raccontano lo sviluppo dell’iconografia bulgara dalla fine del IX secolo fino alla fine del XIX secolo.

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Cosa vedere a Sofia: la storia sovietica

Molto meno storico ma non meno interessante è il moderno Museo dell’arte socialista, inaugurato nel 2011, che raggruppa una ampia collezione di sculture socialiste, dipinti e altre opere d’arte del periodo. Il clou della visita è il parco delle sculture all’aperto, dove i visitatori vengono accolti dalla enorme statua di Lenin che sorgeva nel centro della città. La stella rossa strappata dalla cima del quartier generale del Partito Socialista si trova qui così come oltre 70 pezzi legati al pesante passato recente della Bulgaria.

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Vogliamo capire cosa vedere a Sofia? Allora dedichiamo un po’ di tempo alla Galleria Nazionale che si trova in un ex palazzo imperiale e ospita la più grande collezione d’arte della Bulgaria, con circa 60.000 opere. Quando Sofia fu conquistata dai Turchi, nel 1382, questo edificio divenne l’akonak, ovvero il quartier generale degli amministratori ottomani e fu usato anche per interrogare in maniera brutale gli oppositori. Ora, come detto, è il museo che racconta lo sviluppo dell’arte bulgara dal 1878 alla metà del XX secolo e che ospita anche mostre temporanee di livello internazionale. Anche i giardini meritano una visita non fosse altro per la splendida vista che si gode del monte Vitosa. Sempre parlando di storia non si può trascurare il Museo Nazionale di Storia, doveroso tributo al glorioso passato della Bulgaria. Visitando il museo potrete vedere da vicino alcuni antichi mosaici, collezioni di monete, strumenti tribali, armi, icone, insegne reali e circa mezzo milione di pezzi ospitati in un palazzo con una infilata di colonne bizantine, greche e romane e infinità di  di statue. Questo è il posto giusto per approfondire le vostre conoscenze sui traci, gli antichi abitanti di questa regione del sud-est europeo. Nel corso della visita, potrete vedere da vicino il preziosissimo Tesoro di Panagjurište e i mosaici di Villa Armira, tra i più importanti reperti archeologici della zona. Il Museo Nazionale di Storia si trova all’interno del parco Rezidentsia “Boyana”, a meno di 20 minuti in macchina dal centro di Sofia.

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Cosa vedere a Sofia: concerti e arte

Infine non si può non nominare il Palazzo Nazionale della Cultura è uno dei monumenti simbolo di Sofia. All’interno di questo edificio dall’aspetto di un bizzarro castello potrete visitare mostre e assistere a spettacoli di musica dal vivo. La struttura fu inaugurata nel 1981 per celebrare i 1300 anni di storia della Bulgaria e sugli otto piani del palazzo ci sono 13 sale adibite a spazi espositivi ma anche diversi ristoranti. Ciascuna sala è decorata con affreschi, mosaici e sculture ma la parte più visitata è il salone centrale, in grado di ospitare 3500 spettatori, che ospita concerti di gruppi rock e artisti internazionali. Nonostante i mosaici qui ha cantato anche Bob Dylan.

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Cosa vedere a Sofia: vecchi libri e musica da strada

Per finire il viaggio andiamo a mescolarci con la gente tra le statue di eroi nazionali e coloratissime bancarelle di libri in Piazza Slavejkov, punto di riferimento per gli abitanti di Sofia e per i turisti che affollano il centro della capitale bulgara. La piazza è intitolata a due celebri poeti  molto amati in Bulgaria, Petko e Penčo Slavejkov, rispettivamente padre e figlio. Sul lato nord della piazza si trova la famosa panchina con le statue dei due poeti. Sedetevi al loro fianco per scattare una doverosa foto ricordo del vostro viaggio a Sofia. Al centro della piazza c’è un mercatino di libri che offre libri di ogni genere e spesso anche opere non in cirillico. Vedete se trovate un affare da fare mentre intorno suonano gli artisti di strada. Da una parte c’è la Biblioteca di Sofia, che ospita il Teatro Municipale Vazrazhdane, dall’altra la vita quotidiana della città che come detto si prepara al domani. Il futuro non è ancora arrivato. Ma ci si sta dando da fare.