Il castello e il Ponte Carlo, le leggende del Golem e i drammi della persecuzione ebraica, le suggestioni degli scrittori come Kafka e quelle dei musicisti come Dvořák e Mozart. Praga, si sa, è una città magica. E chi arriva incappa appunto in mille bellezze e in mille magie. Forse però è una città meno nota per le sue esposizioni: e i musei di Praga finiscono per passare un po’ in secondo piano. Un vero peccato: perché è vero che qui non c’è un Louvre o un Prado. Ma ci sono molti spazi da vedere.
La particolarità è che si tratta di spazi espositivi spesso sparsi nei tanti, meravigliosi, palazzi del centro, negli edifici famosi ma in alcuni casi si possono trovare piccole gallerie anche in pub, ristoranti e caffè. Ecco allora qualche suggerimento. Ricordando che il segreto per scoprire i segreti di Praga è solo quello di girarla lentamente, seguendo il filo della curiosità. E tuffandosi nel cuore della Città delle cento guglie.
I musei di Praga: partiamo dal museo nazionale
All’angolo sud-est di piazza Venceslao, in un edificio neo rinascimentale costruito alla fine del 1880, si trova il Museo Nazionale. Il museo conserva una collezione permanente reperti legati alla storia, alla paleontologia e alle scienze naturali oltre ad una collezione di medaglie. L’edificio stesso, che molto probabilmente è esso stesso la parte migliore del museo, fu progettato dall’architetto praghese Josef Schulz e fu aperto al pubblico nel 1893. Oltre l’aspetto espositivo questo museo occupa un posto importante nella storia della città per il ruolo che ha svolto come luogo di ritrovo dei manifestanti durante la Primavera di Praga nel 1968, il breve periodo di tempo in cui il leader del paese, Alexander Dubček, provò ad introdurre riforme democratiche.
Come è noto il tutto finì con l’invasione con i carri armati da parte dell’Unione Sovietica. Di recente il museo è stato sottoposto ad interventi che si sono protratti a lungo e che potrebbero proseguire ancora.
La galleria nazionale: il palazzo dell’arte
Uno tra i musei più importanti di Praga e della repubblica Ceca è certamente la Galleria Nazionale che riunisce la la più grande collezione d’arte del paese e che oltre alle esposizioni permenenti organizza anche mostre temporanee. Fondata nel 1796, è una delle gallerie d’arte pubblica più antiche del mondo e le collezioni non sono ospitate in un unico edificio, ma sono sparse in diversi palazzi: il più grande è il Palazzo delle Fiere che ospita la collezione di arte moderna. Altri importanti spazi espositivi si trovano nel Convento di Sant’Agnese di Boemia, nel Palazzo Kinský, nel Palazzo Salm, nel Palazzo Schwarzenberg, nel Palazzo Sternberg e nella scuola di equitazione Wallenstein.
La sua fondazione, come detto, risale alla fine del XVIII secolo quando un gruppo di aristocratici boemi decisero di fondare una istituzione che elevasse il gusto artistico della popolazione. Offrendo loro la possibilità di ammirare dei capolavori. Nel 1995, poi, sono stati aperti nuovi spazi dedicati all’arte del XIX e XX secolo nel rinnovato Veletržní Palác (Palazzo della Fiera), anch’esso monumento nazionale come il più grande edificio funzionalista di Praga.
Il retaggio ebraico: le sinagoghe
Un tour tra i musei di Praga non può non prevedere una visita al Museo ebraico. Questo spazio espositivo che in realtà è diffuso e raggruppa molti edifici si compone di diverse sinagoghe e altri palazzi ed è uno dei più visitati di Praga oltre ad essere uno dei musei ebraici più vecchi del mondo visto che è nato nel 1906. L’idea per cui è sorto era quella di raccogliere le testimonianze e cogliere la cultura della popolazione ebrea che da sempre ha abitato Praga e in genere la Boemia. Il risultato che è che raccoglie oltre 100mila libri e migliaia di oggetti preziosi e non. Come si diceva non occupa un solo palazzo ma ben sei sinagoghe e altri spazi come la sala delle cerimonie.
Nella visita di questo museo dedicate un po’ di tempo alla sinagoga spagnola, una delle più belle d’Europa. La sinagoga spagnola, costruita nel 1868, sul sito della più antica casa ebraica nella città, è stata progetta dall’architetto ceco Vojtech Ullmann. Aveva splendide vetrate ma cadde in rovina, ovviamente, dopo l’occupazione nazista e la situazione non migliorò con l’arrivo dei comunisti. Fu riaperta soltanto nel suo 130° anniversario, negli anni ’90. Si presenta come un edificio quadrato, con una grande cupola e su tre lati ci sono ampie gallerie mentre molto belli sono le decorazioni con stucchi e motivi geometrici che risente di influenze spagnole e orientali. Una curiosità: si chiama spagnola ma non ha mai visto la presenza di ebrei provenienti dalla Spagna; piuttosto il nome deriva dallo stile scelto per le decorazioni.
Il grande cimitero ebraico
Ma non solo storia antica. Nella sinagoga Pinkas si trova una struggente esposizione dei disegni dei bambini ebrei uccisi dai nazisti. Dopo le sinagoghe si deve passeggiare per piccole strade del quartiere ebraico per arrivare al Cimitero che, per molti, è il punto più emozionante della visita.
In questo cimitero, il terzo cimitero ebraico più antico d’Europa, ogni pietra sembra raccontare una storia. E si respira nell’aria silenziosa il ricordo di battaglie e persecuzioni, vite lontane e pagine di storia. D’altra parte questo cimitero fu l‘unico luogo di sepoltura per gli ebrei di Praga dal 1439 al 1787. Agli ebrei di Praga non fu permesso di essere sepolti fuori dal ghetto, e la fede ebraica non permettere di spostare i morti. Quindi qui si sono creati strati sovrapposti anche grazie al trasferimento di enormi carichi di terra. Ora si calcola che siano stati seppelliti qui circa 100mila ebrei e che le loro sepolture formano dodici strati.
La prima lapide, quella del rabbino Avignor Kara, risale al 1439 e la prima esistenza documentata del camposanto è del 1438. Le lapidi, spesso segnate dal tempo, appaiono storte, come se fossero sul punto di cadere ma raccontano la straordinaria stratificazione e le vicende di chi è sepolto: oltre alle stelle di David ci sono infatti simboli delle famiglie e dei lavori svolti dal defunto o immagini di buon auspicio. Alcune tombe poi sono celebri come quella del rabbino Jehuda Loew, che visse nel XVI secolo e si dice sia stato il creatore del Golem, il mitologico gigante d’argilla o quella di David Gans, che ha scritto il primo lavoro moderno sugli ebrei. L’unica lapide per una donna è quella di Hendl Basevi, la moglie di un ricco uomo d’affari che era anche uno degli ex sindaci della città.
Il museo sull’isola Kampa
Di stile e impostazione ben diversa, tra i musei di Praga, è il museo Kampa sull’isola omonima, a Malá Strana. La collezione permanente, costruita da Jan e Meda Mládek, si concentra sull’opera di František Kupka, un artista del 20° secolo che ha dato un contributo allo sviluppo della pittura astratta. In tutto il museo si trovano poi opere di artisti non figurativi cechi e slovacchi e si cerca di dare un quadro sulla controversa vicenda dell’arte a lungo perseguitata dal governo comunista. Dopo una visita al museo, ingiustamente poco frequentato, non perdetevi la possibilità di fare una passeggiata sull’isola che offre scorci e spazi per il relax di fronte alla corrente della Moldava.
Gli appassionati di scienza, tecnologia e comunicazione apprezzeranno le esposizioni del Museo tecnico nazionale di Praga, a Letná. Se cercate curiosità su trasporti e macchinari questo è il museo che fa per voi. Se invece amate la letteratura puntate direttamente a Mala Strana dove si trova il museo dedicato a Kafka.
Un omaggio a Kafka
Prima però rendete omaggio al grande scrittore in una delle strade più suggestive di Praga ovvero nel Vicolo d’Oro (il nome nasce dal fatto che un tempo qui lavoravano gli orefici). Tra le casette colorate, al numero 22, nel 1917, abitò per un anno anche Kafka che in realtà nacque in una altra zona, in quella che oggi si chiama appunto piazza Kafka all’angolo con la via Maiselova.
Oggi c’è solo una una placca scolpita che lo ricorda mentre la sola parte originale dell’edificio è il portone. Il museo di Kafka vero e proprio però si trova all’interno del Mattonificio di Herget a Praga. La mostra che riprende quanto fatto in altre città per altri geni della letteratura (come per esempio James Joyce a Dublino) raccoglie prime edizioni delle sue opere, lettere, foto e manoscritti ma anche installazioni multimediali e audiovisivi oltre ad un fornito bookshop.
Chiudiamo il breve viaggio tra i musei di Praga arrivando al Museo del comunismo che racconta la storia della città dopo la guerra e nel periodo della Cortina di Ferro. Sono in mostra documenti e foto, materiali dell’epoca inseriti in un contesto che prova a fare capire la difficile vita di quegli anni mostrando anche ricostruzioni di aule scolastiche e negozi con gli scaffali vuoti. Quando la città magica aveva perso gran parte della sua magia.
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