A cavallo tra Oriente e Occidente, tra mare e montagna, passato e presente, il lusso e la ricostruzione, Beirut è una città in cui le realtà opposte vivono in un’armonia completamente unica. E anche se può apparire un clichè Beirut è davvero una città piena di contrasti dove i locali di tendenza si trovano a poca distanza da quei muri crivellati di proiettili che ricordano, se ce ne fosse bisogno, che questa terra è stata teatro di uno dei conflitti più mortali del Medio Oriente. Ecco perché la guida di Beirut per forza deve guardare indietro: non solo al passato lontano – questa città è abitata da migliaia di anni – ma ad un altro ieri che ancora appare doloroso.

guida di beirut

Guida di Beirut: culture che si fondono

Il risultato è un mix dinamico, cosmopolita, rumoroso, caotico, ma anche affascinante e capace di affascinare. Beirut vibra al proprio ritmo unico dove tutto si mescola e si fonde, dal canto del muezzin al suono delle campane della chiesa. Il tutto sovrastato dal costante frastuono dei clacson. Si tratta di una città che risveglia passioni, evoca sogni e sfida ogni indifferenza. Per tuffarsi in un affascinante spaccato della storia dei luoghi si può partire dalla piazza dei Martiri, nel cuore della vecchia Beirut, recentemente ricostruito pietra su pietra. In molti quartieri, la chiesa cristiana maronita sorge accanto alla chiesa ortodossa. E due porte più in la si trova la moschea.

Nella parte orientale della città poi i mercati rumoreggiano a fianco delle boutique di lusso, quelle dove splendono i prodotti simbolo della globalizzazione del mondo occidentale mentre i bazar sono avvolti dal fumo del narghilè e dal sornione profumo dei gelsomini che pendono dai balconi. Passeggiando per le periferie invece non è raro incappare nelle tracce dolorose della guerra ma anche scoprire una ricca offerta di luoghi che non possono mancare nella guida di Beirut come il Museo Nazionale, il Museo Sursock, l’American University e la Torre dell’Orologio circondati però da nuovi negozi di lusso, gallerie d’arte e ristoranti alla moda. E nessun viaggio a Beirut può dirsi completo senza una passeggiata lungo la Corniche, il viale sul mare che segue le onde sulla punta più occidentale della città.

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Il fascino del Medio Oriente

Vi pare molto? La guida di Beirut è assai più ricca di sorprese: questa che resta una delle città più ricche di fascino del Medio Oriente è anche una delle poche in cui è è possibile prendere il sole in riva al mare e andare ad indossare gli sci nel corso di una sola giornata ma anche un luogo dove spaziare dai siti archeologici di Byblos e Tiro ai locali del quartiere di Gemmayze che sembrano non chiudere mai. E il fine settimana diventa una festa mobile. Non a caso anche se il conflitto è terminato da molti anni resta una strisciante sua eredità nello spirito degli abitanti che portano con sé un motto: carpe diem. Andiamo anche noi a vivere le molte anime di Beirut.

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La città è composta da molti quartieri diversi, ognuno con una propria propria atmosfera caratteristica e la nostra guida di Beirut proverà a raccontarveli. Damasco Road, ad esempio, che collega il centro con il Museo Nazionale, era conosciuta come la “linea verde” durante la guerra civile che si è trascinata dal 1975 sino al 1990. A quel tempo questa strada e questa linea separava la parte musulmana, che occupava il settore occidentale della città, dal settore cristiano nella parte orientale.

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Partiamo da piazza dei Martiri

Piazza dei Martiri e la zona del Central District che si è sviluppata dopo la guerra sono il cuore della città e servono piuttosto bene per l’orientamento. La città si estende su una penisola con il mare a nord e ad ovest, e la cresta del Monte Libano a est. L’area definita di Downtown è quella che si trova accanto al porto e intorno alla Marina e garantisce ai viaggiatori una grande scelta di caffè, ristoranti e negozi anche se si tratta per la gran parte di esercizi turistici e quindi meno autentici di quelli che potrete trovare in altri distretti.

La nostra guida di Beirut quindi prosegue con il quartiere di Ashrafieh che racchiude il massimo della moderna vita notturna della città. Ashrafieh, è, a sua volta, ​​suddiviso in aree più piccole; Gemmayze e Monot Street sono quelle dove si trovano i locali notturni più popolari mentre Sassine square e Sodeco square sono prese d’assalto nel pomeriggio dai patiti dello shopping. Gemmayze è il posto giusto per chi cerca un pub anche se ogni tanto si trovano anche ristoranti con qualche pretesa in più. Monot Street invece attira il pubblico di chi vuole fare tardi tra discoteche e pub con musica anche dal vivo.

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Guida di Beirut: i segni della guerra

Continuiano il nostro viaggio nella città seguendo la guida di Beirut e arrivando al quartiere di Ain El Mraiseh, proprio di fronte al mare, una zona ricca di hotel e ristoranti mentre ad Hamra, zona assai calda durante i disordini degli anni ’70, ora si allineano molte vetrine dei negozi di lusso. In particolare i tratti più frequentati e di lusso sono quelli che si affacciano su Hamra Street, Sourati Street e Jeanne d’Arc Street.

Ras Beirut è invece il distretto occidentale della città e prende il nome dalla sua collocazione: Ras Beirut si traduce letteralmente “testa di Beirut” visto che si prolunga sulla punta della penisola che ospita anche il faro di Manara e vari stabilimenti balneari. Se si vuole però una vera spiaggia occorre andare a Ramlet El Baida, una zona residenziale a sud di Rawcheh, che ospitava l’unica spiaggia pubblica di Beirut prima dei grandi progetti di costruzione che hanno coinvolto la zona a partire dagli scorsi anni. Infine concludiamo la nostra sommaria guida di Beirut parlando di due zone molto frequentate: la prima è la cosiddetta Grotta dei piccioni, un monumentale arco naturale che si incunea fino nel Mediterraneo che è molto gettonato tra la gente del posto che viene qui per sedere in uno dei tanti caffè lungo la strada per guardare il tramonto.

Ugualmente popolare è Nejmeh Square, in pratica il centro della città, costruita dai francesi nei primi anni del 20° secolo che ha subito pesanti danni durante la guerra e che è stata completamente restaurata. Tuttavia ancora è sottoposta a minuziosi controlli e ci sono sbarramenti di polizia e esercito che ne limitano l’accesso.

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Quando andare a Beirut

Beirut è piacevole praticamente in qualsiasi periodo dell’anno e sia nei mesi più freddi dell’inverno o durante la stagione estiva c’è sempre qualcosa da fare e qualcosa da vedere. Ovviamente se volete vivere il mare è meglio programmare il viaggio durante l’estate mentre chi arriva nel mese di gennaio potrà sperimentare alcuni dei migliori comprensori per lo sci del Medio Oriente. Primavera potrebbe risultare invece sfavorevole perché le piogge sono molto frequenti e le strade diventano pericolose per il fondo scivoloso.

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Tra le cose da segnalare nella nostra guida di Beirut c’è sicuramente il Museo Nazionale che raccoglie manufatti antichi che vanno da reperti dell’età del ferro a oggetti fenici e romani. Durante la guerra civile libanese il museo che si trova proprio a metà della linea di demarcazione fu più volte bombardato prima di essere restaurato e riaperto nel 1999. Segni evidenti del conflitto si trovano anche in piazza dei Martiri che, a sua volta, era proprio sulla linea del fronte. Al centro si trova una statua di bronzo, crivellata di colpi dedicata ai libanesi che si ribellarono agli Ottomani durante la prima guerra mondiale.

Anche al vecchia Opera House costruita dai francesi è degna di essere ammirata ma la piazza spesso viene invasa dei manifestanti impegnanti in sit-in di protesta. Fate un po’ attenzione. Infine suggeriamo la Moschea di Al Omari: in origine fu una cattedrale e poi un tempio pagano prima di essere trasformata in una grande moschea dai Mamelucchi nel 1291. Le sue pareti di arenaria sono decorate con iscrizioni ottomane mentre una gabbia d’acciaio dorata, un dono del sultano Abdul Hamid II, circonda un santuario dedicato a Giovanni Battista.