I quartieri di Dubai: la città dei record
Chissà perché vedere un carico di lavatrici che sta per partire verso il Corno D’Africa evoca scenari da giorni delle colonie. Nelle vicinanze, poi, ci sono diversi suq, molto diversi dai luminosi centri commerciali, dove contrattare con i mercati con rituali sempre uguali da generazioni. E poi per una sosta niente di meglio di uno dei piccoli ristoranti della zona dove si mettono in tavola non gli hamburger ma le ricette di India, Siria, Etiopia e Afghanistan.
Le vecchie case color fango
Se poi volete scoprire il volto più antico di Dubai proseguite di poco e arrivare alla zona storica di Al Fahidi. Qui non ci sono vialoni e case multipiano ma piuttosto un reticolo di strade restaurate per mostrare come era la città fino agli anni ’70. Quando il petrolio trasformò un porto sonnacchioso di pescatori di perle nella capitale del lusso. E della esagerazione.
Camminando qui si vedono ancora una cinquantina di edifici di color sabbia e un piccolo tratto delle vecchie mura oltre ad alcuni spazi espositivi, gallerie, qualche caffè e le caratteristiche torri a vento. Quando non esisteva l’aria condizionata era questo il metodo per sopportare il caldo del sole.
Siete stanchi del passato? Nessun problema: il presente e un assaggio di futuro sono poco lontani. Basta infatti passare in quello che viene chiamato Downtown Dubai per fare un balzo nel tempo. Per rendervene conto basta alzare lo sguardo verso il simbolo di Dubai e, soprattutto, di questa parte di città. E’ il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo, un missile di 828 metri che domina gli Emirati con due piattaforme di osservazione al 124° e 148° piano e un ristorante-bar al 122°.
Per costruirlo hanno impegnato solo sei anni grazie a 13.000 operai che hanno lavorato giorno e notte. E ogni nuovo piano è sorto in soli tre giorni. Ma non solo questo: downtown ospita anche il più grande centro commerciale del mondo oltre ad una serie di altre attrazioni uniche dove il denominatore comune è comunque sempre il lusso.
Hotel 7 stelle e locali raffinati
Qui si passa da boutique di grandi stilisti a hotel a 7 stelle, da ristoranti raffinati e bar dove godere le partite di tutti gli sport al mondo bevendo in una bolla di aria condizionata. E persino le fontane qui danzano al ritmo della musica arrivando a sparare i propri getti ad oltre 140 metri. Se pensate che saremmo nel deserto capite cosa ci sia dietro tutto questo.
Ma è un deserto in riva al mare: ed ecco allora la spiaggia. Per viverla appieno bisogna andare verso il quartiere di Marina e la zona confinante di Jumeirah.
Marina è in breve tempo diventato la nuova icona di Dubai: qui si trova uno dei porti turistici artificiali più ampi al mondo che si affaccia su un canale circondato da grattacieli. In più c’è un lungomare, ci sono spiagge e tanti locali ed è una delle poche zone dove la gente viene per camminare. D’altra parte una passeggiata, magari al tramonto, lungo Marina Walk regala scorci unici tra le luci dei palazzi altissimi e gli yacht ancorati.
Parallelamente alla spiaggia si sviluppa una distesa di negozi e ristoranti per famiglie e pure un centro commerciale all’aperto di fronte ad una spesso affollata spiaggia sabbiosa. Insomma, Marina è la destinazione perfetta dalla mattina alla sera: di giorno si prende il sole e la sera ci si rilassa con un cocktail e con il narghilè.
I quartieri di Dubai: ecco il bellissimo
Volete di più? I quartieri di Dubai possono accontentare qualunque richiesta. Ecco infatti la zona il cui nome dice tutto: Jumeirah, che in arabo significa “bellissimo”. E non c’è altro da dire. E un quartiere residenziale che occupa alcuni chilometri di costa con spiaggia su un lato e case basse e ville dall’altro. Per qualcuno questa sarebbe la risposta asiatica a Malibu in California.
Ovviamente si tratta di una zona costosa e il simbolo di questo sfarzo è il Burj Al Arab, l’hotel a forma di vela icona di Dubai, il primo a sette stelle al mondo. Un consiglio: essendo enorme sembra vicino ma ricordate che prima di arrivare, superando un ponte e passando sull’isola artificiale si può dover camminare anche una ora.
Non lontano invece una attrazione del tutto diversa ma che merita la visita: è la Jumeirah Mosque, uno dei simboli dell’Emirato e, insieme alla moschea dello Sceicco Zayed ad Abu Dhabi, nota anche come la moschea Bianca, una delle poche aperte anche ai non musulmani.
E infine la Palma
Infine, per avere un assaggio dei diversi quartieri di Dubai e capire quando tutto qui sia unico e speciale, puntiamo verso l’isola artificiale che si vede persino dallo spazio. Stiamo parlando della Palma, l’arcipelago costruito all’inizio del 2000 per allargare le spiagge e lo spazio della città.
Si tratta di una serie di isole, che appunto ricordano la forma di una palma, che dovrebbero ospitare oltre 25mila tra residenti e turisti tra case e la trentina di hotel sorti su questa sabbia pescata dal mare. Si arriva con una monorotaia e sulla punta trova posto l’hotel Atlantis: oltre le stanze normali ci sono suite da 1000 metri quadri, sale sottomarine e un acquario enorme in cui ci si può immergere per nuotare tra squali e mante. I prezzi? Adeguati al luogo. Ma qui siamo a Dubai: tutto è “più”. Ed è questo che lo rende speciale.
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