Una trentina appena di isole con il passato legato alla pesca e alla raccolta di banane e il presente tutto rivolto al turismo dei soliti noti con potere d’acquisto a molti zeri. Su tutto un mare che navigare pare d’obbligo, spiagge e scogliere con velleità drammatiche e il consueto corredo di palme e sabbia bianca. Una guida dedicata a spiegare cosa fare a Saint Vincent e Grenadine deve per forza tenere conto delle condizioni di questa manciata di scogli che si sono riempiti di (tanta) vita naturale e (non troppa) invadente presenza umana. Ovvero: vincono le barriere coralline e il proliferare dei fondali senza dimenticare la presenza di un vulcano attivo mentre sulle isole abitate – sono solo dieci su trentadue – sono sorti resort iperesclusivi che accolgono turisti vip, come quelli che scelgono Union, Bequia e la mitica Mustique ma sono anche una calamita per chi ama il mare. E una atmosfera piacevolmente chic con il birignao di chi sa che qui si trovano rockstar e teste coronate. Ma in bikini e infradito.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine: vip e natura
Per tutti questi motivi questo piccolo arcipelago piccolo e neppure troppo comodo – mettete in conto almeno sedici ore per arrivare dall’Italia – attira un turismo internazionale di alto livello che cerca luoghi perfetti per lo snorkeling e servizi di alto profilo. La natura offre grandi – in rapporto alle estensioni delle isole – distese di bananeti, noci di cocco e canne da zucchero. L’isola più grande è Bequia che si fa vanto della sua ampia scelta di spiagge anche se poi molti sognano le piccole e deliziose Tobago Cays: non ci sono abitanti e c’è intorno un parco marino. Facile innamorarsi. Ci sono poi i luoghi del mito pop come Mustique: una isola privata dove pare abbia casa Mick Jagger e Kate Middleton si rifugi appena possibile. Nell’elenco di cosa fare a Saint Vincent e Grenadine c’è anche il gioco di sbirciare i vip.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine: consigli utili
L’arcipelago, isole vip o meno, è perfetto per chi cerchi un rifugio quando da noi regna i gelo. Il mese qui più piovoso è luglio ma le temperature sono pressoché identiche a gennaio quando piove molto meno. Quindi fuggiamo ai Caraibi mentre da noi c’è la neve. Ricordate che il mese più asciutto è aprile e che l’alta stagione dura da gennaio a maggio. Saint Vincent e Grenadine è il luogo ideale per trascorrere l’inverno al caldo. Le temperature massime, infatti, variano di soli 2 gradi da gennaio a luglio, quest’ultimo il mese più piovoso dell’anno. Il mese più secco è invece quello di aprile. Il periodo migliore per visitare il Paese va da gennaio a maggio e coincide con l’alta stagione turistica. Per arrivare però occorre prevedere uno scalo: non ci sono voli diretti dall’Europa e i collegamenti sono solo con le isole vicine come Saint Lucia, Barbados e la Martinica. L’aeroporto di riferimento per l’arcipelago è quello di Kingstown.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine: la capitale
Il centro abitato principale è appunto Kingstown, la capitale situata a Saint Vincent. Qui si trova il solito catalogo di edifici coloniali allineati lungo le strade di ciottoli mentre su tutto domina Fort Charlotte che protegge dall’alto la città. Kingstown come abbiamo detto è un piccolo centro dove si respira una placida e rilassata atmosfera tipica da Indie occidentali. Se si sale a visitare la fortezza, costruita nel 1806, si può abbracciare con lo sguardo tutto l’arcipelago mentre sotto si passeggia tra stradine tranquille dove gli edifici coloniali più austeri si alternano a case in stile creolo e a costruzioni in pietra e mattoni. La città rappresenta il principale porto del paese ed è il luogo ideale per rilassarsi fermandosi a fare acquisti nelle bancarelle che vendono pesce, rum e cioccolato. L’atmosfera che si respira a Kingstown è davvero piacevole e costituisce il vero richiamo per i turisti. In città esistono però anche curiosi esempi di architettura locale, come la St. Mary Cathedral of the Assumption. I patiti della architettura dovranno fare i contro con questo stravagante mix di elementi romanici, gotici e moreschi.
La nostra piccola esplorazione su cosa fare a Saint Vincent e Grenadine porta forzatamente a uscire dalla cittadina: e chi non si accontenti della “natura naturale” sappia che potrà vedere i giardini botanici di Vincent St che risalgono addirittura al 1760 e sono i più antichi giardini delle Indie Occidentali. I giardini comprendono 20 acri di piante tropicali autoctone ed esotiche. Volendo poi fare delle gite intorno si può puntare alle cascate di Baleine e godersi un tuffo nel laghetto che si forma alla base della cascata alta 18 metri. Quella che viene chiamata poi Leeward Higway, che corre per 40 km tra Kingstown e Richmond Beach, è un tratto di strada panoramico che corre tra spiagge di sabbia nera, piantagioni di cocco, villaggi poco cambiati nel corso del tempo ed è la strada giusta per soste a godere il panorama. A Carib Rock si trova un volto scolpito nella roccia che risale a quando i bianchi ancora non immaginavano neppure l’esistenza del Nuovo Mondo e un altro luogo di sosta è il piccolo villaggio di Barrouallie, dove restano altari di pietra dei popoli caraibici antichi e incisioni rupestri. Il percorso si conclude nei pressi delle sabbie nere di Richmond Beach, una zona dove è impossibile non concedersi un lungo bagno. Altra strada, altri panorami: la Windward Highway, stesa lungo la costa orientale, offre uno scenario più “drammatico” visto che spazia sull’Oceano aperto. Il centro abitato principale su questo lato dell’isola è Georgetown: ma i turisti ci trovano sempre poco di interessante. Da non perdere invece una passeggiate fino in cima (se riuscite) al vulcano La Soufrière. Si sale fino a oltre 1200 metri: un po’ di fiatone ma panorami splendidi.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine
La nostra guida fino ad ora si è concentrata su Saint Vincent: ma ora è tempo di parlare delle Grenadine che, probabilmente, sono il vero motivo per cui questo arcipelago è famoso nel mondo. Il gruppo di isole è formato da Mustique, Mayreau, Canouan, Bequia, Palm Island, Union Island e, per finire, l’archetipo caraibico delle Tobago Cays. Alcune di queste isole, come Mustique e Palm Island, sono di proprietà privata. Mustique è probabilmente il luogo più esclusivo, frequentato da star del cinema e personaggi famosi provenienti da tutto il mondo. Mustique appartiene ad una omonima società anche se, almeno in teoria, dovrebbe essere solo data in concessione dal governo. Sull’isola si trovano una novantina di ville e un albergo: negli anni ’60 venivano qui la regina d’Inghilterra e le teste coronate. Adesso è più facile trovare rockstar e calciatori.
La minuscola Palm Island ospita un piccolo resort che è aperto al pubblico danaroso in cerca di belle spiagge mentre le piccole isole disabitate che compongono le Tobago Cays sono inserite in un parco marino, con acque turchesi poco profonde e spiagge di sabbia bianca, ideale per nuotare. La maggior parte di queste zone per il relax possono essere facilmente raggiunte con taxi boat o con yacht che partono da Union Island.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine: Bequia
La seconda più grande dell’arcipelago è l’affascinante Bequia, una destinazione molto amata da coloro che viaggiano sui grandi yacht e che vanta stranamente una lunga storia legata alla caccia delle balene. Questo un tempo: ora si viene qui per essere accarezzati dalla bellezza della natura e godersi le spiagge contornate dalla tavolozza delle bouganville. Inutile dirlo: l’atmosfera è tranquilla e non si sente nessun tipo di stress nell’aria. Port Elizabeth, protetto nella Admiralty Bay, è il principale centro commerciale su Bequia. Una passeggiata corre lungo il litorale sul lato sud della città tra una distesa di ristoranti e negozi dove cercare qualcosa di elegante. A sud di Port Elizabeth, un comodo conduce alla bella spiaggia di Princess Margaret. Ancora oltre, superando uno sperone roccioso, si raggiunge Lower Bay: qui fare snorkeling partendo dalla spiaggia dorata è una esperienza che non ha prezzo.
Cosa fare a Saint Vincent e Grenadine: le Tobago Cays
A sud dell’arcipelago si trovano le Tobago Cays, un gruppo di cinque piccole isole disabitate unite ora nell’omonimo parco marino. Le Tobago Cays sono protette dalla barriera e per questo lespiagge offrono acque calme e limpide, perfette per nuotare e fare snorkeling. Intorno, più al largo si trovano invece veri e propri giardini di corallo ricchi di vita marina molto amati dai sub che sanno di potersi immergere tra tartarughe marine, razze, barracuda e branchi di pesci colorati. Molti turisti con gli yacht vengono ad ancorarsi qui al largo per godere del mare in solitudine.
Per chi poi proprio voglia trovare qualcosa di esclusivo può puntare sull’isola di Petit St Vincent. L’isola, privata, ospita un esclusivo resort formato da ville sparse con discrezione tra le colline e le baie. Per evitare rumori non ci sono televisori o telefoni. Ma per avvisare il personale di qualunque richiesta si usano le bandierine.
Infine, il nostro veloce viaggio tra cosa fare a Saint Vincent e Grenadine ci porta al carnevale. Si, perché da queste parti la festa viene presa molto sul serio. Viene chiamato Vincy Mas e si tiene durante le prime due settimane di luglio, con un programma di oltre 12 giorni di calypso e sfilate in costume. È forse la festa più “hot” dei Caraibi, come dimostrano le numerose esibizioni musicali dal vivo e i forsennati balli nei quali si esibiscono gli abitanti. Punto culminante della manifestazione è l’elezione di Miss Carnival. Il 22 gennaio, invece, è il giorno della festa nazionale di Saint Vincent e Grenadine. E anche qui si balla e si fa festa.
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