Siamo onesti: il nome non invoglia particolarmente. E sembra suggerire di girare alla larga. Ma basta vincere il pregiudizio e arrivare nella Valle della Morte per scoprire panorami sconvolgenti, scorci unici e una storia particolare. Oltre che una serie di record: questo è il luogo più caldo della Terra – il primato risale al 10 luglio del 1913 quando venne registrata la temperatura di 56,7 gradi C– e uno dei più aridi. Cadono in media meno di 5 cm di pioggia all’anno.
Non solo: nelle aree più basse per lunghi periodi, durante il giorno, si mantengono medie di circa 49 gradi. Dettaglio importante: all’ombra.

La Valle della Morte: il parco più grande degli Usa

In più, come se non bastasse, questo è il luogo più basso degli Stati Uniti con una profondità minima di 86 metri sotto il livello del mare mentre intorno ci sono catene montuose che vanno dai 2600 ai 3300 metri. E questo spiega il clima estremo.
Quindi è meglio non avvicinarsi? Al contrario: queste situazioni estreme hanno dato vita ad un luogo unico, tutto da scoprire, dove nonostante tutto c’è vita, dove la primavera i fiori colorano le colline, dove ci sono animali e dove in passato i nativi hanno vissuto. Lasciando tracce del loro passaggio e arricchendo la lista delle cose da vedere nella Valle della Morte.
Ecco allora perché vale la pena di affrontare il viaggio fino al più grande parco nazionale degli Stati Uniti al di fuori dell’Alaska. Un spazio enorme, ed in apparenza alieno,  attraversato da oltre 1500 km di strade asfaltate e piste che permettono di passare da fondovalle imbiancati  da distese di sale ad alte montagne, da vertiginosi canyon dune di sabbia.  Insomma, un catalogo completo di scenari estremi.
La valle della Morte

Acqua e benzina

Prima di partire però è necessario ricordare una semplice regola: avere una auto in buone condizioni, il pieno di carburante, molta acqua di scorta, abiti caldi di scorta (di notte in primavera e inverno fa freddo), cappello, occhiali da sole. E, soprattutto, molta curiosità.

Nella Valle della Morte non ci sono paesi e il territorio, la valle è lunga 225 chilometri e larga in media 40 chilometri, è praticamente disabitato. Anche se, per questioni di sicurezza, si possono trovare dei depositi d’acqua e alcune cabine telefoniche (il cellulare talvolta non va).

Il principale centro servizi del parco è il Furnace Creek, posto in una posizione centrale rispetto al parco: qui si trovano il centro visitatori del parco, campeggi, ristoranti, un negozio, una stazione di servizio e il Furnace Creek Resort, un albergo con tanto di campo da golf. Mantenerlo nel deserto  è una sfida enorme.

Sul lato ovest del parco si incontra invece Panamint Springs. Anche qui si trova un ristorante, un distributore di benzina e una limitata scelta alloggi. Ma è sempre un buon posto per fermarsi a mangiare e fare il pieno.

Le cose da vedere nella Valle della Morte

Ma cosa ci aspetta nel parco della Death Valley? Uno dei siti più belli, e uno di quelli che vi regaleranno una pioggia di like su Instagram è il Mesquite Flat Sand Dunes, appena ad est di Stovepipe Wells. Al mattino e nel tardo pomeriggio, quando il sole sfiora le dune creando lunghe ombre curve, sembra un quadro metafisico. Le montagne si stagliano poi intorno fornendo lo sfondo perfetto. Per i fotografi, è pura magia.

Ovviamente ci si può arrampicare sulle dune (sono alte anche 30 metri ma non sono le più alte della Death Valley: le Eureka Dunes sono più grandi ma sono difficili da raggiungere), seguire le tracce lasciate dagli animali, lasciare andare lo sguardo. Nei giorni di grande affluenza soprattutto a primavera, potreste trovare parecchia gente. Ma a gennaio o febbraio, potreste avere le dune tutte per voi.

Se le dune attirano per la loro altezza l’altra attrazione è opposta: perché sta in basso. Stiamo parlando del Badwater Basin, il punto più basso del Nordamerica, a circa 85 metri sotto il livello del mare. Proprio per questo questa zona è molto calda, anche in inverno.

la Valle della morte

Distese di sale tra le montagne

Badwater Lake, in realtà, non è un lago come lo pensiamo noi ma piuttosto una distesa di sale e pozze salmastre, retaggio di un antico bacino scomparso.  Oggi, infatti, la presenza di acqua è assai ridotta e quando è totalmente  secco si può camminare a lungo sulla bianca distesa di sale. Se invece ci sono state precipitazioni (è raro, ma capita)e l’aria è calma, cosa che accade spesso al mattino e in prima serata, le montagne dall’altra parte della valle si riflettono nell’acqua. E la scena è sbalorditiva.

Poco lontano da qui parte una strada che conduce al tratto battezzato Artist’s Drive. Il nome non è casuale visto che si tratta di un anello asfaltato di circa 14 km che sfiora colline che paiono dipinte da un artista (il tratto più bello si chiama Artist’s Palette). Il momento migliore per apprezzare questo scenario è nel tardo pomeriggio, quando le rocce si colorano di tutte le sfumature che vanno dall’arancio al rosa, dal marrone al verde.

Uno però dei luoghi più celebri del parco, tappa imperdibile tra le cose da vedere nella Valle della Morte è certamente Zabriskie Point, celebre anche per avere dato il titolo ad un film di Michelangelo Antonioni. Si tratta di un paesaggio surreale di colline a strisce gialle e marroni, modellate dalla forza dell’acqua.

Calanchi colorati e crateri

Guardando oltre i calanchi, in lontananza sono visibili le vedute delle saline della Death Valley, con l’imponente massa delle Panamint Mountains che svettano in alto. Si tratta di uno dei punti di osservazione più fotografati del parco. E  quindi non stupitevi se al tramonto risultasse affollato.

Un luogo invece totalmente diverso è quello che si incontra all’estremità nord della Death Valley: stiamo parlando del Ubehebe Crater, un cratere che fa pensare ad un luogo preistorico ma che in realtà ha solo forse un migliaio di anni. Si è formato quando la lava sotterranea ha incontrato dell’acqua: il contatto ha creato una nuvola di vapore che a sua volta ha provocato il cratere che ora è largo 800 metri e profondo 18o metri.

Ci sono sentieri che scendono nei campi di cenere e si tratta di un percorso non difficile ma lungo. E, visto il clima,  da affrontare con una certa cautela.

Proseguendo il tour tra le cose da vedere nella Valle della Morte merita una deviazione quella che viene chiamata Dante’s View, da dove si gode di una delle migliori viste sull’intera Death Valley.  Si tratta di un belvedere alto 1700 metri che si raggiunge con un tortuoso viaggio in salita di una trentina di km. Una volta arrivati si può fare spaziare lo sguardo in ogni direzione,  dalle saline alle montagne.

Il panorama del cielo a portata di mano

Ma se l’alba e il tramonto sono spettacolari anche la notte, qui, vale il viaggio. Non c’è inquinamento luminoso e la vista sul cielo è unica. La Via Lattea pare a portata di mano e nelle notti di luna le saline brillano di un bianco spettrale. E in più, qui in alto, spesso la temperatura è molto più fresca rispetto al fondovalle.

Concludiamo il nostro breve viaggio nella Valle della Morte con uno dei luoghi più strani e magici: The Racetrack, ovvero la Pista. Si tratta di un enorme distesa di fango secco, dove si trovano pietre di varie dimensioni. Che curiosamente portano dietro di se delle tracce.  Come se si fossero mosse da sole, misteriosamente, nel fango.

The Racetrack è in fondo ad una valle remota e secondaria, tra Cottonwood e Last Chance Ranges e per raggiungerla servono auto 4×4 e un po’ di abilità. All’arrivo ci si trova davanti questo lago asciutto che nel corso degli ultimi 10mila anni ha subito cambiamenti climatici.  Nel tempo il lago è evaporato e si è lasciato alle spalle un pesante fango beige su cui spiccano le rocce cadute dalle montagne circostanti che, come detto, paiono spostarsi.

Ma come è possibile? Nel corso degli anni sono state suggerite molte teorie per spiegare il mistero di questi movimenti rocciosi che, si è scoperto di recente,  si creano in  in particolati circostanze. D’inverno, col freddo l’acqua superficiale sulla distesa di fango, congela e permette alle pietre di scivolare sotto la spinta del vento. Quindi il mistero è svelato.

Ma in un posto magico come la Valle della Morte ogni risposta scientifica sembra perdere di valore. Qui, basta guardarsi intorno per avere la sensazione di non essere sulla Terra. Ma da qualche parte nel cosmo. Tra scenari alieni.

Valle della morte

Il clima e come arrivare

Il clima della Death Valley è torrido. Da maggio a settembre la media sfiora i 50 °C, con punte più alte . La notte si scende tra 28 e 37 °C. D’inverno invece la media è compresa tra i 20 °C e i 25 °C ma la notte le temperature scendono notevolmente. Il periodo migliore per visitare la Valle della Morte è quello compreso tra novembre e marzo. L’inverno, da dicembre a febbraio, è in genere una stagione mite e soleggiata, anche se a volte può piovere, oppure può fare un po’ freddo (soprattutto a dicembre e gennaio).

La Death Valley si trova nella California centrale vicinissimo la frontiera con il Nevada. L’aeroporto più vicino è quello di Las Vegas a circa 1 ora e mezza di auto dalla Death Valley Junction. Da Los Angeles invece si deve guidare per circa 2 ore e mezza.