Aarhus è strana. E’ la seconda città della Danimarca, ha una lunga storia, ha ben tre ristoranti stellati nel suo centro, nel 2017 è stata Capitale europea della cultura eppure sembra far di tutto per non farsi notare, per sottrarsi agli sguardi di chi arriva da lontano. E tutto questo, come detto, nonostante la lista che svela cosa vedere ad Aarhus sia abbastanza lunga da giustificare abbondantemente una sosta. Insomma, questa città sulla costa orientale dello Jutland, dove il fiume omonimo sfocia nella baia non vuole sfidare Copenhagen, sa di essere diversa e che forse la sua vera forza ancora deve esprimerla. Ecco perché è strana. E anche perché quello che può apparire un limite è probabilmente ciò che la rende un posto giusto da visitare.

Cosa vedere ad Aarhus

La sua storia inizia prima dell’anno Mille. La prima citazione si trova infatti nel 928 quando diviene sede di vescovado mentre nel 1441 ottiene lo status di città diventando nei decenni successivi un importante centro commerciale e un polo della marina e della pesca. E questa è una tradizione che si mantiene tuttora. Nel corso dei secoli, poi, il commercio di prodotti agricoli la rese un luogo di scambi con la Germania, l’Olanda e la Norvegia e ad Aarhus si stabilirono anche commercianti di altri paesi. La ricchezza che hanno contribuito a creare è ancora evidente nei numerosi edifici rinascimentali ben conservati in giro per il centro della città. Ora, perso un po’ dello smalto commerciale, resta comunque un importante centro culturale con una università, alcuni musei interessanti e una buona scelta di spettacoli per riempire le serate. In particolare per chi ama la musica.

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Cosa vedere ad Aarhus: arte moderna e quartiere Latino

Abbiamo detto che la guida dedicata a cosa vedere ad Aarhus per forza cita alcuni musei. Tra questi sicuramente si trova l’ARoS Aarhus Kunstmuseum, uno dei più grandi nell’Europa del nord, ospitato in un imponente edificio di dieci piani che è esso stesso un’opera d’arte. Inaugurato nel 2004, ARoS (che poi è il vecchio nome latino della città) sta ancora evolvendo e arricchendosi di nuovi spazi e nuove attrazioni: l’esempio più classico è la passerella Your Raimbow panorama progettata da Olafur Eliasson nel 2011. Il vero punto forte del museo è però, ovviamente, la collezione di opere d’arte che spaziano dai capolavori dell’età dell’oro danese (tra il 1770 e il 1900), del modernismo danese (dal 1900 agli anni ’60) e dell’arte contemporanea. Dopo la visita non perdete l’occasione per uno spuntino nel ristorante del museo che offre spazi piacevoli in un ambito di estremo design.

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Insomma, abbiamo parlato di modernità. Ma questa città si fa vanto del suo passato e non è una fierezza fuori luogo. Per scoprirlo il modo migliore è concedersi una passeggiata in quello che viene chiamato il quartiere Latino, il più antico e il più affascinante tra i quartieri di Aarhus. Questa zona si è sviluppata verso la fine del XIV secolo dopo che la città decise di crescere abbattendo le vecchie fortificazioni vichinghe. Le strade hanno nomi legati alle attrazioni del luogo (un esempio? Klostergade ospitava un convento – appunto Kloster – e Borggade un castello – Cioè borg) – mentre nel centro del quartiere si trova la piazza Pustervig Torv, un’oasi piccola e accogliente che è certamente il posto giusto per una pausa. Ma in tutto il quartiere Latino sono molti, lungo le strette vie acciottolate, i locali e i piccoli negozi dove curiosare e concedersi una pausa dolce prima di riprendere il cammino cercando di scoprire cosa vedere ad Aarhus.

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Cosa vedere ad Aarhus: il museo a cielo aperto

Questo è un quartiere antico: ma non è l’unico. Nella guida che svela cosa vedere ad Aarhus certamente un capitolo deve essere riservato alla Città Vecchia, ovvero Den Gamle By, un museo a cielo aperto composto da più di 75 edifici storici provenienti da tutta la Danimarca. Sono stati smontati nelle loro sedi originarie e ricomposti ad Aarhus dove si lavora anche per la loro conservazione. Le case che compongono questa collezione, e che risalgono al periodo compreso tra il XVI e l’inizio del XX secolo, sono state ricomposte con l’intento di dare l’impressione di un’autentica città vecchia. E all’effetto di vivere un salto nel tempo contribuiscono le splendide facciate delle case antiche, i negozi perfettamente conservati, le officine e persino i mulini a vento. Uno degli edificio più importanti è la casa di un borgomastro che risale al 1597 e che raccoglie una bella collezione di mobili. Interessanti sono anche la ampia casa di un mercante che si oppone come stile ad una antica, e assai più modesta, abitazione su palafitte. L’edificio più grande è la maestosa Coin Master’s Mansion, una casa importata qui solo nel 2009 mentre nel complesso trovano la loro sede anche un museo del giocattolo, un museo dedicato alla tradizione della tessitura e una collezione musicale. Ci sono poi anche una farmacia che propone antichi metodi di cura con le erbe e botteghe di antichi mestieri come il bottaio o il fabbricante di candele. Per una sosta ci sono anche cinque tra ristoranti e caffetterie. E in un paio propongono anche piatti della tradizione con ricette d’altri tempi.

Il nostro viaggio intorno ad Aarhus prosegue uscendo dal centro e spostandoci verso Moesgård, una località poco lontana in direzione sud, dove si trova il Museo Moesgård che prende il nome dalla tenuta che lo ospita. Questa curiosa esposizione, ospitata in un edificio d’estrema avanguardia e che colpisce il visitatore, è stata inaugurata nel 2014 e ricostruisce la storia della Danimarca dall’età della pietra ai tempi dei vichinghi. Tra le molte bizzarre cose esposte si trova il cosiddetto Uomo di Grauballe, i resti di un uomo risalente a più di 2000 anni ritrovato perfettamente conservato in una palude vicina. Nella sezione all’aperto del museo si trova il Sentiero preistorico che attraversa i boschi e i campi della tenuta, passando per ricostruzioni di case preistoriche e tumuli funerari che si incontrano lungo il percorso.

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Cosa vedere ad Aarhus: le strade piene di colori

Ritornando in città andiamo a scatenarci con la macchina fotografica. La destinazione è senza dubbio il vicolo di Møllestien, una pittoresca strada acciottolata nel centro di Aarhus che è il luogo più fotografato della città e uno dei primi indirizzi citati in ogni guida che racconta cosa vedere ad Aarhus. Qui si passeggia tra piccole case a graticcio costruite nel XVIII secolo coperte da rose rampicanti che a loro volta sorgono sulle fondamenta di case di epoca vichinga. Le case che resistono ancora sono piccole abitazioni che venivano affittate a poco prezzo: quasi tutte erano ad un piano e avevano una porta e due finestre ma sono i colori vivaci che le rendono uniche.
Quindi dopo una pausa per ammirare la struttura del municipio di Aarhus – costruito da Arne Jacobsen e rivestito con marmo norvegese rappresenta un modello per il design e l’architettura danese – ci dirigiamo verso la Cattedrale. Il centro della città di Aarhus è costituito da un semicerchio circondato da un viale – il Ringgade – e al centro di questo cerchio si trova la piazza del mercato, Store Torv – dove spicca la cattedrale intitolata a San Clemente. Mentre la struttura originaria fu iniziata nel 12° secolo, la chiesa attuale risale in gran parte agli inizi del 1500, con alcune caratteristiche romaniche che ancora spiccano in alcuni punti come nelle nelle cappelle mentre anche la facciata con la sua torre singola è arrivata dallo stesso periodo. Belli e ben conservati poi sono l’altare e il pulpito mentre le pitture della volta, ovviamente, raffigurano San Clemente.

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Cosa vedere ad Aarhus: il quartiere sul porto

Infine, dal Medioevo passiamo al futuro. E per farlo ci sposteremo verso un edificio che si trova nella zona del porto dove è sorto un nuovo quartiere, chiamato Aarhus East. Il palazzo, battezzato l’Iceberg, è stato pensato per offrire a tutti gli appartamenti una ottima vista sul mare dalle finestre e questo scelta  ha creato un edificio dalla forma complessa e spigolosa  che assomiglia, appunto,  ad un iceberg sul mare. Lo stesso mare che avvolge il Dokk1, un nuovo spazio dedicato alla cultura e alla multimedialità inaugurato nel 2015 che ha contribuito a cambiare il panorama del lungomare di Aarhus. Al suo interno si trova una enorme libreria mentre sottoterra c’è un parcheggio da 1000 auto tutto automatizzato. Un dettaglio: sul palazzo c’è una campana che può essere suonata in remoto. E per farlo c’è un pulsante nel reparto di Maternità dell’ospedale universitario che si trova all’altra estremità della città. Ogni volta che nasce un bambino quindi la campana suona.

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Cosa vedere ad Aarhus e come arrivare

Arrivare ad Aarhus è facile: ci sono due aeroporti disponibili e sono quelli proprio di Aarhus mentre anche lo scalo di Billund non è lontano. Si arriva anche comodamente con il treno con un viaggio di circa tre ore mentre in auto da Copenhagen la distanza è di 300 km che si percorrono seguendo prima la E20 e poi la E45.