Va bene, ditelo pure: sono matti. Perché non si può pensare ad altro la prima volta che ci si trova a Valencia, in Spagna, nei giorni centrali di marzo. Quando l’intera città sembra impazzita, da mattina a sera esplodono petardi, le strade sono piene di gigantesche statue di cartapesta e tutti, ma proprio tutti aspettano solo la notte del 18 marzo per bruciare ogni cosa. E la sensazione di essere nel bel mezzo di una scena infernale è il minimo che possa accadere. Ecco, in sintesi estrema questo è il riassunto di cosa siano le Fallas di Valencia, l’evento forse più importante per la città ed una delle esperienze più straordinarie che potrete fare nella vostra vita. E non a caso anche l’Unesco se n’è accorto e le ha inserite nei Patrimoni immateriali dell’Umanità.

Fallas di Valencia: una tradizione antica

Ma andiamo con ordine: le Fallas di Valencia si svolgono ogni anno per la festa di San Giuseppe e anche questo ha un senso. Tutto infatti iniziò nel Medioevo quando i carpentieri erano soliti appendere in inverno alle pareti delle tavole di legno chiamate “parots” per sostenere le candele che usavano per illuminare le botteghe. All’inizio della primavera questi pezzi di legno coperti di cera venivano bruciati per celebrare la fine del buio, dei duri giorni di lavoro invernali.

Dopo un po’ qualcuno ha pensato bene di buttare sui “parots” anche vestiti vecchi e il risultato è che le assi hanno iniziato ad assumere forme umane prima vaghe e poi sempre più riconoscibili. E qualcuno ha cercato di farli assomigliare ai potenti di turno, almeno quelli più antipatici. Quelli furono i precursori dei “ninots” contemporanei, le enormi figure in cartone, legno, polistirolo, sughero, gesso e cartapesta che si usano oggi e che appunto, vengono dati alle fiamme nel giorno di San Giuseppe.

Fallas di Valencia

Un chiasso infernale nelle piazze e nelle strade

Per arrivare al rogo però c’è un lungo percorso. Che inizia l’ultima domenica di febbraio quando viene eletta la Fallera Major, che poi è la regina della festa e si inizia la Mascletà. E anche questa va spiegata: la Mascletà è un chiassosissimo spettacolo pirotecnico che produce un chiasso infernale e che si ripete ogni giorno, alle 14, nella placa de l’Aiuntament.

E’ una raffica di scoppi: ma ogni giorno partecipano più di 5000 persone. Intanto nelle strade sono comparse le enormi statue, sono più di 500,  che vengono costruite in un’area della città chiamata “Ciutat Fallera” dove interi gruppi di operai e designer trascorrono mesi creando gli incredibili tableaux torreggianti. I “ninots“, che sono collocati nei luoghi chiave della città, sono spesso dei crudeli lampi satirici di celebrità o politici spagnoli e internazionali. Ma hanno vita breve visto che sono destinati a diventare cenere. Prima però vengono sottoposti al giudizio del pubblico e anche qui occorre fermarsi per spiegare qualcosa.

Fallas di Valencia

Fallas di Valencia: sfida tra quartieri

Questi gigantesche statue costano care e richiedono molta fatica. Ma in ogni quartiere esiste un comitato, che si chiama Commissione fallera, che si fa carico di trovare i fondi e selezionare i volontari per la costruzione con lo scopo di costruire quella più bella. Ogni commissione ne realizza due: una major e una infantil che partecipano a concorsi separati che alla fine selezionano la migliore. Sarà l’unica a non bruciare e verrà “indultata” e avviata ad un museo. Le altre invece si preparano alla “Nit de Foc”, la notte del fuoco.

E non è un modo di dire. Già da molto presto le strade si riempiono di gente che fa festa e spara petardi e fuochi d’artificio. Poi, intorno alla mezzanotte del 18 marzo il cielo  esplode. E per mezz’ora almeno si riempie di un incredibile show pirotecnico che rappresenta il clou delle Fallas di Valencia. Solo alla fine scatta la Cremà: tutte insieme le statue bruciano ed è uno spettacolo bellissimo e un po’ crudele. Di tutte quelle meraviglie non resta praticamente nulla e il cielo del barrio del Carmen è pieno di fumo. Tra non molte ore tornerà a sorgere il sole. E si cominceranno a costruire le statue da bruciare tra un anno.