I romani dell’antichità, si sa, avevano un particolare rapporto con l’acqua. Costruivano le loro città sui fiumi e si dotarono di sistemi geniali per l’epoca tanto che nel III secolo d.C., in città erano attivi undici acquedotti, che fornivano d’acqua la popolazione, le terme, case private e fontane. Le fontane, in particolare erano ovunque e lo prova il fatto che a metà del IV secolo d. C. erano censite nell’Urbe tra le 1200 e le 1300 fontane, da quelle più semplici ad opere monumentali senza contare quelle che si trovavano nelle ville, nei ninfei e nelle terme. Il risultato è che ancora oggi le fontane di Roma sono un simbolo della città.

Le fontane di Roma. E il loro dio

E c’era persino un dio, Fons, che governava le fonti e che aveva il tempio dove ora si trova l’Altare della Patria. Su una cultura così basata sulle acque non poteva che innestarsi una passione destinata a durare: e infatti, passata l‘epoca degli imperatori e il Medioevo, a Roma iniziarono ad essere costruite fontane monumentali, volute spesso dai papi come simboli di potere. E quasi tutte sono arrivate sino a noi diventando vere e proprie icone tanto che è ora possibile fare un giro della città seguendo proprio questo sentiero di acqua e pietra scolpita.

La più famosa tra le fontane di Roma, non foss’altro perché vista in film indimenticabili, è la Fontana di Trevi, simbolo della Dolce Vita e scenario di una delle scene più indimenticabili di Totò. In ricco stile barocco fu voluta nel 1732 da papa Clemente XII e alla realizzazione parteciparono diversi artisti tra cui Gian Lorenzo Bernini anche se il progetto finale fu di Nicola Salvi e Giuseppe Pannini che la terminarono nel 1766.

fontane di Roma

La barca di piazza di Spagna

Uno dei monumenti più celebri dell’Urbe si trova in piazza di Spagna. Ed è nata su progetto di Pietro Bernini, padre di Lorenzo, fu voluta dal papa Urbano VIII. L’idea, basandosi sulla già citata ricchezza di acque eredità degli acquedotti romani, era quella di costruire una grande fontana in ognuna delle principali piazze cittadine e la forma scelta quella della barca – detta poi Barcaccia – riprende lo stile dei mezzi usati poco lontano, sul Tevere.

Altra piazza simbolo, altra fontana. La piazza è quella che sorse nell’antico stadio di Domiziano diventato oggi piazza Navona. E ovviamente stiamo parlando della Fontana dei Quattro Fiumi.

Il genio del Bernini e la sua eredità

Questo capolavoro deriva dal progetto di Gian Lorenzo Bernini che lo realizzò intorno al 1650 su incarico di papa Innocenzo X, nel cuore dell’epoca barocca. La fontana rappresenta simbolicamente i quattro grandi fiumi noti all’epoca, ovvero Nilo, Danubio, Gange ed il Rio della Plata ma è resa ancora più ciclopica dalla presenza di un obelisco romano, copia di un modello egizio che la sovrasta.

Abbiamo parlato delle superstar: ma c’è una piazza meno nota di Roma che ospita un altro capolavoro da non perdere. Stiamo parlando di piazza Mattei, nel rione Sant’Angelo, dove si trova la fontana delle Tartarughe, disegnata da Giacomo della Porta. E’ un elegante struttura in marmo e bronzo con degli efebi appoggiati a conchiglie che ha avuto una storia piuttosto movimentata tra furti e danneggiamenti. Tanto che ora i tre efebi originali si trovano ai Musei Vaticani e nella piazza resistono le copie.

Ritornando in una delle grandi piazze imperdibili della capitale ecco piazza del Popolo e alla fontana dei Leoni. Ma non è la sola. Al centro infatti si trova quest’opera progettata da Giuseppe Valadier nei primi anni dell’800 che ha incorporato un obelisco che stava li dal 1500. Il nome deriva dai leoni in stile egizio che spruzzano l’acqua. Ma non è finita: l’enorme piazza diede l’idea a Valadier di costruire altre due fontane che si trovano sui due semicerchi laterali. Sono due fontane uguali nella forma ma diverse nelle decorazione che prendono il nome di Fontana della Dea Roma e di fontana del Nettuno.

Il tritone dei Barberini

Vi sembrano molte? Ma le fontane di Roma sono molte di più. Tra quelle che vanno visitate c’è certamente la Fontana del Tritone, a piazza Barberini, uno dei capolavori di Gian Lorenzo Bernini. Commissionata da papa Urbano VIII rappresenta quattro delfini che sorreggono un tritone che soffia l’acqua da una conchiglia ed era stata pensata, alla metà del 1600, per rendere più ricca la piazza davanti al palazzo di famiglia del pontefice.

La dea del Campidoglio

Scorrendo la lista si scopre poi che c’è una seconda fontana della Dea Roma. Questa si trova in piazza del Campidoglio ed è nata quando, grazie a lavori di costruzione di un nuovo acquedotto, si riuscii a portare l’acqua nella piazza sopraelevata. E’ sorta intorno al 1590 su progetto di Matteo Bortolani e rappresenta con le solite statue il Nilo e il Tevere e rende ancora più monumentale questo spazio progettato dal grande Michelangelo.

fontane di Roma

Concludiamo il viaggio nell’acqua delle fontane di Roma fermandoci di fronte alla magnificenza del Pantheon dove spicca la fontana di piazza della Rotonda. E’ particolare perché ha avuto molti volti. Progettata a fine ‘500 ha avuto diversi rifacimenti tra cui il più importante è quello del 1711 quando fu aggiunto l’obelisco egizio e fu sopraelevata. Da allora spicca nel cuore della città. E nelle migliaia di foto che ogni giorno vengono scattate in questo spazio magico. Arrivato dal 110 d.C sino a noi.