Oceano di nuvole e luce, tappeto che corre veloce”: per un italiano l’Irlanda è innanzitutto il suo cielo, così mutevole, volitivo, quasi capriccioso. L’isola verde è anche una prova musicale, nel ricordare vecchie canzoni divenute hit, antichi reel che sono già sinonimo di emozione. Dagli acuti di Fiorella Mannoia, ai Modena City Ramblers, fino al canto quasi ipnotico di Enya, dei Cranberries o dei Pogues, ecco il solco della più Irish delle tradizioni. Per amplificare la suggestione c’è solo un altro modo: la ricetta è semplice. Aggiungere alle note e al cielo, anche l’acqua, per un viaggio lungo il fiume Shannon che, fra i suoi molti record, non ha solo quello di essere il più lungo dell’isola. Ma anche di tagliare in due, come una lama di purissimo argento, il paese. Fra orgoglio gaelico ad ovest e substrato vichingo ad est.

Viaggio lungo il fiume Shannon

Viaggio lungo il fiume Shannon: nel tempo e nello spazio

Dimenticate il buzz di Dublino, non pensate solo alle scogliere mozzafiato e ruba selfie o alla spuma intensa delle birre scure come la Guinness. Scoprire l’Irlanda a pelo d‘acqua lungo la densa corrente dello Shannon, significa non solo viaggiare nello spazio, ma anche nel tempo. Il fiume si snoda per 260 km dalla Shannon pot, la sorgente a 79 metri di quota, su fra i monti Cuilcagh, fino al fiordo – estuario di Limerick.

Sono molti i ponti e le chiuse sotto i quali il suo carattere si forgia, ora più irruento, ora più ampio ed inclusivo, come quando il fiume si allarga a formare i numerosi lough, grandi laghi mai profondi, ma sempre freschi, in cui spesso lo Shannon sembra perdere la rotta. Athlone è il cuore, non solo del viaggio d’acqua, ma anche dell’intera Irlanda. Sotto al suo castello dalle forme tonde e massicce – uno dei tanti da non perdere in Irlanda –  le acque si fanno più impegnative: la rapida in centro alla città è croce e delizia. Le barche devono scegliere canali laterali; anatre e pennuti, invece, si pavoneggiano e si lanciano in scivolate epocali.

Antichi palazzi e giardini

La cittadina è un perfetto punto di partenza, con il suo cuore antico, dove lo Sean’s Bar spilla pinte fin dal decimo secolo. Sullo strand si passeggia, fra le vestigia della vecchia dogana e giardini curatissimi. Quando si salpa da Athlone, lo Shannon sa già dove condurre: Clonmacnoise non è lontano ed è uno dei siti monastici più importanti d’Irlanda. Oggi, ad un primo sguardo poco attento, potrebbe sembrare poco più che una collina. Eppure un tempo era una cittadina ed anche ben fortificata. Croci celtiche, altari e chiese prendono forma, come in un lego d’altri tempi, grazie a pietre squadrate con precisione e maestria. Per 600 anni questo sito fu tutto un brulicare di vita, ricchezza e spiritualità.

Il fiume e la storia dei monaci

Il merito? Va tutto a Ciaran, che vi approdo nel 644 d.C. . Devoto, zelante e risoluto era un monaco, epigono di san Patrizio, Columba e Colombano, i grandi evangelizzatori dell’Irlanda. Non era ancora santo e si rimboccò le maniche, creando uno degli scriptorium più apprezzati dell’isola da cui sono usciti manoscritti preziosi che poi i monaci hanno diffuso in tutta Europa. Proseguendo verso sud lo Shannon lambisce alcuni dei giardini più belli dell’isola.

Irlanda, dono dello Shannon, un po’ come si suole dire del Nilo per l’Egitto, o di ogni grande fiume che abbia cullato una civiltà. Ed è tutto vero: lo capisci nei pressi del lough Dergh, a Portumna,  nei giardini dell’omonimo castello che sta tornando al suo antico splendore. All’interno della dimora i raffinati De Burgo decisero di non buttare via nulla. Così oggi tutto viene musealizzato, perfino lo scheletro di un piccolo cagnolino, molto caro ai padroni, ma tanto sfortunato quando la sua piccola padrone gli piombò addosso, uccidendolo. La scena sembra quella, super celebre della “cana” dal film “Un matrimonio all’inglese”, ma anche questa è Irlanda e anche questo è il suo meraviglioso, irresistibile sense of humour.

Sport sulla corrente

Scendendo verso Scariff, proseguendo il nostro viaggio lungo il fiume Shannon è ora di imbracciare la pagaia. Qui il fiume somiglia ad un paradiso per gli sport d’acqua. Al Derg Isle Adventure Centre si rema anche fino a Holy Island, per far arrostire marshmallows vicino ad un piccolo castello privato pied dans l’eau. Approdando ai borghi gemelli di Killaloe e Ballina, lo Shannon sembra un dipinto, fra prati di margherite e chiese gotiche che si specchiano nelle sue acque.

Un ponte che ha fatto la storia in passato per atroci battaglie e oggi per la lunghezza del suo semaforo, mette subito in chiaro le cose. Qui serve calma. La stessa che Andrew Lofthouse ti serve con stile e a regola d’arte, distillandola in un espresso aromatico. Il suo goloso bar Ponte Vecchio ricorda le sue origini italiane, così come i gusti per la musica: “Il cielo d’Irlanda si muove con te”, gracchia Spotify. Ed è qui, fra cielo e acqua, che tutto si assomiglia e tutto trova un senso, in un abbraccio di nuvole e luce.