La chiamano la “Città delle cento guglie“. Ma è molto di più di una suggestiva skyline. Si perché qualunque guida di Praga deve raccontare i palazzi che si stagliano al tramonto ma anche la sua storia, il contrasto tra la grandiosità del suo castello e il reticolo di vicoli che paiono usciti da una favola medievale. E ancora la magia del quartiere ebraico e la ricchezza del suo patrimonio culturale. Il tutto in una città, capitale della Repubblica Ceca che si è scrollata di dosso da molto tempo la lentezza sonnacchiosa dei tempi dell’oppressione sovietica per esplodere in una vita serale e notturna che è diventata, almeno in alcune zone, una quasi eccessiva movida. Sia pure, ovviamente, in salsa boema.

Guida di Praga: storia e fascino

Tutte queste cose hanno reso Praga una delle mete più amata e visitate d’Europa. Ed è giusto che sia così perché il fascino, sancito anche dall’Unesco, è evidente. Quasi sfrontato. Qui gli scorci più belli si sono salvati dalle distruzioni e in certi momenti pare di camminare in un museo a cielo aperto: questo vale, ovviamente, per la Città Vecchia ma anche nella zona ebraica, piena di magie e leggende. E se forse i musei di Praga possono apparire dei contenitori meno sfavillanti di tesori di quelli di Parigi o di Madrid non preoccupatevi: la guida di Praga, pagina dopo pagina, vi svela che la sua grande bellezza non è contenuta tra quattro mura. Ma è ovunque, intorno a voi.

Ma da dove partire? Di tesori ce ne sono tanti. Ma non si può che iniziare da quello che è uno dei simboli della città: il Ponte Carlo. In origine portava il nome di Ponte di Pietra ma poi venne intitolato a chi lo fece costruire: e chi potrebbe essere se non Carlo IV, l’imperatore che la trasformò in una delle città più importanti del mondo? La prima pietra fu posta il 9 luglio 1357 alle ore 5 e 31 minuti.

 Un codice di buon auspicio

Un caso? Per nulla. Ci volle infatti un attento calcolo degli astronomi di corte per stabilire che la data e l’ora avrebbero una serie unica ascendente e discendente di numeri dispari 1-3-5-7-9-7-5-3-1. Ovviamente questo era considerato di buon auspicio. Il ponte, solo pedonale, è lungo oltre 518 metri distribuiti su ben 16 piloni con blocchi di arenaria ed reso più elegante da una serie di trenta statue e gruppi scultorei.

Percorretelo ad ogni ora, con il bello e il brutto tempo e sarete sempre colpiti dal suo fascino e da un qualcosa di magico. Ma poi per saperne di più c’è anche un museo dedicato al ponte che si trova in piazza Křižovnické náměstí, a poca distanza dalla Torre del Ponte nella Città Vecchia.

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Viaggio nella Città Vecchia

Abbiamo detto Torre del Ponte della Città Vecchia. E c’è anche questa tra sosta da non perdere tra  le cose da vedere a  Praga. Innanzitutto la porta: per entrare ci si trova davanti un capolavoro gotico costruita intorno al 1380. Ovviamente non è solo bella ma è simbolica: sulla sua superficie scolpita si trova condensata la storia della casata di Lussemburgo. Se guardate con attenzione si notano le immagini di chi l’ha costruita, del re e di suo figlio Venceslao, e dei santi che proteggevano lo Stato, ovvero Adalberto e Sigismondo. Non manca quello di San Vito, patrono di Praga.

Poi ogni guida di Praga vi dirà di dedicarvi a scoprire la Città Vecchia , ovvero Stare Mesto nella ostica lingua locale, sicuramente il quartiere più interessante di Praga. Piacevole e ricco di fascino, è un groviglio di stradine, cortili, palazzi e case antiche dove si trovano piccoli negozi, chiese e taverne. Nel suo cuore, e sito del mercato, fin dall’XI secolo, la Piazza della Città Vecchia (Staromestské námestí) è sempre piena di vita e ospita anche i vezzosi mercatini di Natale. Al centro si trova lo strano monumento in stile Art Nouveau al riformatore religioso Jan Hus, un simbolo nazionale per il popolo ceco.

Due chiese e un orologio

Ci sono due magnifiche chiese ai lati opposti della piazza: il più grande edificio barocco di Praga, San Nicola e la chiesa Tyn, forse quella più nota. Anche questa ha una struttura gotica e le sue guglie gemelle spiccano sullo skyline di Praga. Ma soprattutto qui si trova il vecchio municipio (Staromestská radnice), sede del fotografatissimo orologio astronomico dei primi del XV secolo. Ogni ora, prende vita mentre i 12 Apostoli e altre figure appaiono e sfilano in processione attraverso il quadrante dell’orologio. Se potete, provate a salire (c’è anche un ascensore) fino alla cima della Torre del vecchio municipio per godere di splendide viste sulla città.

Infine un altro indirizzo: è quello della casa alla Campana di Pietra, ovvero il luogo dove è nato Carlo IV. Questo edificio grandioso si trova nella piazza della Città Vecchia. La costruzione è da datare al al XIII secolo e qui abitarono i genitori di Carlo IV. Giovanni di Lussemburgo ed Elisabetta di Boemia. E’ qui quasi certamente, che il 14 maggio 1316 nacque il futuro sovrano. Da visitare anche l’interno: se il fuori è sfarzoso anche le stanze non scherzano.

In cima alla collina, nel Castello

Di cose da vedere a Praga ce ne sono molte, lo abbiamo detto più volte. Ma la guida della città dopo il ponte e il cuore antico porta direttamente sulla collina dove si trova il Castello. Che, in pratica, è una piccola città nella città stessa. Si tratta infatti del più grande castello antico del mondo (parliamo di una lunghezza media di oltre 570 metri) ed è il sito in cui hanno esercitato il loro potere i re cechi e gli imperatori. E dove ancora hanno gli uffici di presidenti della Repubblica Ceca. Inutile aggiungere che è il luogo più visitato in città.

Il castello di Praga è un complesso enorme che non appare ad una prima occhiata come il classico castello delle favole. Questo perché essendo stato costruito in epoche diverse e in tempi successivi si mostra con un aspetto multiforme e soprattutto si sviluppa più in orizzontale che in verticale. Si trova nel quartiere chiamato Hradcany, sulla collina sulla riva sinistra del fiume Moldava, che attraversa la città. E se non è un castello dalla forma ovvia non significa che non sia pieno di tesori: anzi, nella sua ombra si trovano molti gioielli.

Guida di Praga: i gioielli e San Vito

Il primo è forse il più grande: stiamo parlando della cattedrale di San Vito, la chiesa più grande e importante della Repubblica Ceca. Sede dell’arcivescovo di Praga, ospita anche le tombe di numerosi santi e tre re di Boemia. Fondata sul sito di una struttura romanica sorta prima dell’anno Mille la cattedrale fu iniziata nel 1344 ma per vederla finita occorsero la bellezza di 525 anni.

Il risultato è che oggi si presenta con un mix di stile e influenze che spaziano dal gotico al barocco e non solo. Tra le meraviglie ci sono le vetrate che raffigurano la Santissima Trinità, un mosaico del 1370 (dedicato al Giudizio universale) e la Cappella di San Venceslao (Svatovaclavska kaple) con il suo spettacolare altare tempestato di gioielli: parliamo di  1.300 pietre preziose. Poi occorre essere fortunati: si perchè solo ogni otto anni vengono esposti i gioielli della corona ceca. Se capita quando siete in zona, correte.

Non è finita qui: la guida di Praga elenca intorno una serie di cose da scoprire – magari dopo aver fatto sosta in una delle classiche birrerie. Tra i più amati dai turisti c’è il Vicolo d’Oro, che si trova tra la torre Bianca e Daliborka e che spicca per la presenza di casette colorate che starebbero bene in un libro di favole. Sono state abitate per secoli dalle guardie e non solo. Qui infatti, al numero 22, abitò anche un certo Franz Kafka.

Le favole degli alchimisti e le cose da vedere a Praga

Sempre nello spazio del castello si trova anche la torre delle Polveri Mihluka che nacque come rocca difensiva ma ben presto è diventata la casa degli alchimisti che cercavano di trasformare il ferro in oro. Non si ha notizia che siano mai riusciti ma merita di essere vista. Poi, se amate le divise, fate una sosta per il cambio della guardia: si svolge ogni giorno dalle 5 alle 23 e a mezzogiorno c’è un anche una fanfara e un complesso rituale.

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Da vedere a Praga, dopo il castello, concedetevi il tempo per scoprire il quartiere di Mala Strana  che si estende sotto il castello fino alla Moldava. E’ una bella zona, un tempo molto tranquilla, e ora decisamente più vivace formata da strette strade con parecchi monumenti tra cui la bella chiesa di San Nicola. Ci sono molto locali dove fare una sosta e dove rilassarsi durante la visita e visto che ci sono ancora molti praghesi che la abitano spesso si possono trovare posti con atmosfera sincera e prezzi decenti per una bionda pils.

Guida di Praga: l’eredità degli ebrei

Quindi è la volta di scendere e andare a passeggiare in un quartiere che rappresenta molto per Praga: ovvero la zona ebraica che porta il nome di Josefov. Qui si trovano il vecchio cimitero ebraico e diverse sinagoghe. Per questo mettete pure in conto di passare qui qualche ora. D’altra parte oggi parliamo di un quartiere ma un tempo fu una città: Josefov è, infati, il nome dell’antica città ebraica di Praga, istituita come quinto distretto indipendente nel territorio della Città Vecchia di Praga in seguito all’emancipazione della popolazione ebraica dopo il 1850. Prende il nome da Giuseppe II, sotto il quale furono concessi agli ebrei di Praga alcuni diritti civili.

L’ex ghetto era una delle parti più povere della città e gran parte di essa fu demolita all’inizio del XIX secolo e oggi sopravvivono solo piccole parti originali anche perché le sofferenze imposte agli ebrei durante la guerra furono terribili. All’arrivo dei nazisti nel ghetto abitavano circa 56mila ebrei. Solo il 10% di loro sopravvisse mentre la maggior parte fu spedito al campo di prigionia di Terezin a circa 60 km. Un paradosso: quello che si è salvato, ovvero sinagoghe e tesori e arredi predati nelle sinagoghe di Boemia e Moravia, lo si deve ad Hitler che voleva rendere il quartiere un museo dedicato alla storia della razza ebraica “estinta“.

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Città Vecchia o Città Nuova?

Fino ad ora abbiamo privilegiato la Città Vecchia. Ma ora è tempo di andare a sfogliare le pagine della guida di Praga dedicate a Nove Město, città Nuova. Anche se poi così nuova non è visto che ha molti secoli. A volerne lo sviluppo fu il solito Carlo IV che nel 1348 diede ordine di costruire la zona che avrebbe avuto come baricentro la piazza di Carlo, ovvero Karlovo náměstí. Sarebbe stato già un trionfo ma non bastava: così il re penso di dare vita anche la fortezza di Karlštejn e il convento benedettino chiamato Na Slovanech.

Basta? No, perché sempre in quell’anno, appunto, nel mese di aprile venne fondata  l’università che allora si chiamava l’Alta Scuola di Praga,  la prima università dell’Europa centrale. Inutile ricordarlo: è stata battezzata Università Carolina. Al centro degli edifici per l’università si trova ancora il Carolinum, la casa dello studente più antica che esista. Pensate quanti libri può avere ospitato sotto le sue volte. Nell’aula magna si tengono ancora gli esami di laurea e alcune cerimonie come anche particolari eventi e concerti. Se la volete visitare non dimenticare di ammirare il bovindo gotico coevo dell’imperatore vicino al mercato ortofrutticolo.

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La storia in piazza

Poi, d’obbligo ecco la enorme piazza Venceslao. Che ai tempi dell’imperatore era un mercato dei cavalli. E’ grandissima: si distende per 750 metri e si calcola possa ospitare circa 400.000 persone. E di gente ne ha ospitata davvero tanta nel corso del tempo perchè da sempre qui si sono svolti gli eventi clou della storia ceca. Uno per tutti: qui si diede fuoco nel gennaio 1969 Jan Palach, uno studente di 20 anni che si opponeva all’invasione sovietica.

In seguito al crollo del dominio comunista nel dicembre 1989, Václav Havel e Alexander Dubček apparvero sul balcone del civico 36 per salutare la folla. E dire che tutto sarebbe cambiato. Ora Piazza Venceslao è un crocevia di luci, turisti, locali, gente e rumori oltre ad ospitare il Museo Nazionale e la statua del santo patrono della Boemia. Si viene qui per mangiare, fare shopping, guardare e farsi guardare. A dicembre anche per il mercatino. E sempre per respirare l’aria che rende Praga una città unica.