Durban è un cocktail, colorato e spumeggiante. Da assaporare in spiaggia tra surfisti e gente di colori diversi, tra bar modaioli e palazzi art decò. Un cocktail che forse può anche dare un po’ alla testa. Ma da cui è piacevole farsi prendere e portare via. Posta sulla costa dell’Oceano Indiano, a 350 miglia a sud-est di Johannesburg, in uno dei tratti più belli del Sudafrica, Durban è un tropicale gioiello urbano che ha accantonato la sua originaria aria sbarazzina per darsi un tono di sempre maggiore eleganza e compiacimento.
Questo fiore all’occhiello del KwaZulu-Natal è la terza città più grande del Sudafrica e nella sua ampia periferia occidentale si susseguono ora alberghi esclusivi, bar alla moda e ristoranti con pretese da gourmet mentre il centro della città mostra ancora, con la nonchalance della antica nobiltà, edifici coloniali sgargianti e delizie art deco. Non solo: la guida della città di Durban in Sudafrica non può trascurare le ampie spiagge riscoperte e rilanciate insieme al lungomare, anche grazie a interventi imponenti come quelli all’uShaka Marine, uno dei più grandi acquari del mondo.
Guida della città di Durban in Sudafrica: safari e surf
Il Miglio d’Oro poi è il tratto più popolare, posto proprio di fronte alla spiaggia, e offre quasi tutto ciò che si può volere sul mare comprese piacevoli sedute di snorkeling e immersioni subacquee un po’ più al largo oltre a ovvi bagni di sole sulla spiaggia. Alberghi, bar, ristoranti e club si affacciano sull’Oceano Indiano che in questo tratto è piacevolmente azzurro intervallati da resti di architettura art deco, mentre i surfisti si disinteressano della storia e si gettano con spavalderia a cavalcare le onde. Il menu è completo quindi: safari per le balene, immersioni, pesca e kitesurf si comprano ad ogni angolo. Chiedete bene: spesso sono in offerta. E i prezzi sono trattabili.
Ma ciò che la guida della città di Durban in Sudafrica deve spiegare realmente è la differenza di questa dalle altre città del Sudafrica come Città del Capo: ovvero la sua incredibile ricchezza etnica. Oltre la metà degli abitanti di Durban sono Zulu, ma quasi un quinto della popolazione è costituita da indiani. Il risultato è un potente, vibrante cocktail con sapore di emisfero sud.
Ciò si riflette ovviamente in ogni aspetto della vita quotidiana. Tra cui il cibo di strada onnipresente a Durban, il cui simbolo è il bunny chow, un piatto che è un punto di contatto preciso tra il Sudafrica e la cucina indiana – ovvero una pagnotta quadrata di morbido pane bianco pieno di curry piccante. Fa caldo e ci si sporca ma è delizioso da mangiare. Il meglio è farlo accompagnati da una birra gelata. Questo è uno dei must della città. L’opposto, come genere di esperienza, è gustare il tè pomeridiano in perfetto stile british, un perfetto ritorno al passato coloniale della città. Dio salvi la Regina e le spezie del curry.
Durban però non è solo spezie e spiagge. La città si presenta al mondo con fierezza anche per un festival cinematografico annuale rispettato a livello internazionale e come incubatore di un nuovo movimento musicale locale dal ritmo travolgente. Non a caso le piste da ballo dei tanti locali sono sempre piene. Aggiungete che qui il sole brilla una media di 320 giorni all’anno ed è chiaro il motivo per cui molti pensano che una guida della città di Durban in Sudafrica sia fondamentalmente inutile: le cose belle le avete davanti. E per il resto basta andare in spiaggia a scatenarsi e cuocersi al sole.
Non finisce qui: la città si è attrezzata per i grandi eventi e ospita concerti di grandi artisti internazionali oltre agli appuntamenti annuali come il MTV Africa Music Awards. La sua Playhouse Company e la KwaZulu-Natal Philharmonic Orchestra aggiungono lustro alla rispettabilità di Durban. Perché anche la musica è blasone.
Delle spiagge di Durban abbiamo detto: sono un vero paradiso dei surfisti grazie al bel tempo, alle temperature del mare caldo e ad onde forti e regolari tutto l’anno. North Beach, Dairy Beach, Bay of Plenty e Snake Park sono le spiagge popolari per chi vive la vita sulla tavola. Ma c’è una grande varietà di punti adeguati a cavalcare le onde. Ognuno troverà il suo.
Guida della città di Durban in Sudafrica: City Hall
Durban City Hall è uno dei monumenti più caratteristici della città. Costruito agli inizi del ventesimo secolo, l’edificio edoardiano è una preziosa attrazione culturale e storico e si dice sia stato ispirato dal design del Municipio di Belfast in Irlanda del Nord. Ospita anche una biblioteca pubblica, auditorium, il Durban Art Gallery, che contiene le collezioni provenienti da Europa, Asia e Africa con opere che vanno dal 15° secolo sino ai giorni nostri con particolare attenzione a ciò ce proviene dalla cultura Zulu. Per chi ama la materia non si perda il piccolo ma interessante Museo di Scienze Naturali.
Guida della città di Durban in Sudafrica: uShaka Sea World
Un grande complesso di acquari di acqua salata dove ci si trova faccia a faccia con la vita gli abitanti degli oceani Indiano e Atlantico con spazi all’aperto e al chiuso anche per mostre e eventi didattici. Qui si trova anche quello che è definito il più grande delfinario d’Africa. Al sotterraneo si accede attraverso quella che è una sconcertante ricostruzione di un naufragio. Per chi vuole ci si può immergere con gli squali o avvicinare altri animali acquatici. Le principali attrazioni sono delfini, foche e pinguini, ma ci sono anche gli uccelli. S’intende di mare.
Tutti i colori dei Durban Botanic Gardens
Fondati nel 1849 questi giardini ospitano una enorme varietà di piante ma le principali collezioni sono quelle delle orchidee, delle bromelie e delle palme con oltre 80 alberi definiti storici, alcuni dei quali hanno più di 100 anni. Importanti per gli appassionati del verde c’è anche la casa delle orchidee, un giardino delle erbe officinali e il giardino per i non vedenti. Il Kwazulu-Natal Philharmonic Orchestra si esibisce sulle rive di un lago tra le piante alcune domeniche durante tutto l’anno.
Guida della città di Durban in Sudafrica: museo Kwa Muhle
Ospitato nella famigerata sede della ex Direzione dell’Amministrazione dei nativi ovvero l’ufficio che controllava il lavoro durante i tempi oscuri dell’apartheid, il museo racconta la storia della segregazione razziale e si propone di offrire una interpretazione imparziale della vita dei sudafricani di ogni colore sotto il vecchio regime. Ironia della sorte, l’edificio stesso è già di per sé un monumento con il suo arco fiancheggiato da splendidi fiori e le maestose porte d’ingresso ricoperte di rame. Eppure questo luogo ameno era dove si gestiva la supremazia della razza con le sue mille ingiustizie.
Una guida della città di Durban in Sudafrica non può dimenticare di quello che una volta era il Palazzo di Giustizia e ora è invece un museo oltre ad essere il più antico edificio pubblico di Durban che è sopravvissuto alle Guerre sudafricane e a molte rivolte. Nel 21° secolo è stato un centro di formazione e di reclutamento durante le due guerre mondiali. L’edificio è stato spesso visitato dal Mahatma Gandhi all’epoca in cui era solo un giovane avvocato, ben prima che iniziasse a sfida il dominio coloniale inglese. Ora rappresenta il più grande museo di storia della città.
Il Sharks Board KwaZulu-Natal è nato con la responsabilità di assicurare la protezione della spiaggia ben presto è diventato un punto di riferimento per tutto quello che avreste voluto sapere sugli squali ma non avete mai osato chiedere. Nella sua sede aperta ai visitatori si possono vedere mostre sugli squali e sulle razze, una presentazione audiovisiva su queste specie ma persino assistere alla autopsia di uno squalo dalle tribune di una aula dedicata. Ovviamente si tratta di una esperienza per chi ha uno stomaco forte. Ci sono anche fotografie, riproduzioni di squalo, scheletri ricostruiti, denti di squalo e la documentazione per conoscere le diverse specie. Ci sono anche i souvenir: il negozio Fathoms vende capi di abbigliamento e oggetti vari. Tutti legati al tema degli squali
Lo Sugar Terminal Sud Africa è invece uno dei più grandi tali impianti in tutto il mondo per lo stoccaggio dello zucchero con una capacità di 500.000 tonnellate di stoccaggio. Può sembrare curioso ma è aperto al pubblico e quattro volte al giorno vengono organizzate visite guidate in questo stabilimento. Se siete curiosi di sapere tutto sulla dolcezza è il posto che fa per voi.
Guida della città di Durban in Sudafrica: un po’ di storia
Per molti le città in questa parte del mondo sono per forza di cosa nate di recente. Durban dimostra il contrario: grazie ai ritrovamenti databili al Neolitico si può stabilire che quest’area è abitata da circa 100mila anni. Ma mentre i primi cacciatori-raccoglitori hanno lasciato tracce solo sotto forma di arte rupestre, la storia come noi la conosciamo non inizia fino al 1497 con l’arrivo di esploratore portoghese Vasco da Gama che ha chiamato la zona Natal in riferimento al fatto che in quei giorni ricorreva il Natale.
La moderna città di Durban però risale al 1824, quando un gruppo di cittadini britannici sono arrivati stabilendo un insediamento. Grazie ad uno di questi coloni che riuscì ad ingraziarsi il re zulu Shaka venne loro concesso una striscia di terreno sulla costa che penetrava per un centinaio di miglia verso l’entroterra. La città venne battezzata in onore di Sir Benjamin d’Urban che allora era governatore della Colonia del Capo. Pochi anni dopo iniziarono i problemi tra inglesi e Afrikaaner fino a quando la città venne conquistata dagli inglesi nel 1844. I britannici introdussero la coltivazione della canna da zucchero nel 1860 e importarono migliaia di lavoratori dall’India per lavorare nelle piantagioni. Molti poi rimasero e fondarono loro aziende contribuendo allo sviluppo della città che è diventato un importante porto e il più grande terminal di zucchero al mondo.
Dopo le guerre boere e la creazione dell’Unione del Sud Africa da parte degli inglesi, la legislazione segregazionista è stata approvata sotto forma di apartheid. Introdotta dal Partito Nazionale Afrikaaner nel 1948 è rimasta in vigore fino al 1990. A Durban, anche le spiagge erano separate. Come se il mare fosse razzista. Per fortuna la fine dell’apartheid ha portato una nuova vita per Durban, che da allora ha subito un completo rinnovamento. E ora è un cocktail. Fatto di colori e etnie diverse.
Scopri altre idee di viaggio
Prepara le valigie e tuffati nel mondo di TRAVELFAR