Una città con un cuore vibrante, dove si mescolano lingue e culture diverse: arabe, africane, europee. E’ come il mix perfetto di una ricetta: tanti ingredienti diversi tra loro compongono un piatto speciale; basta togliere anche solo uno dei suoi elementi per perdere il piacevole gusto di quell’insieme. Questa è la storica e acerrima nemica dell’Impero Romano. Ecco quindi la guida su cosa vedere a Tunisi, l’antica Cartagine per fare un viaggio nella nostra storia e in quella del Mediterraneo.
Nemmeno quando è stata distrutta ha perso la propria anima. Anzi. Per ritrovarla ancora oggi basta infilarsi nella labirintica e tentacolare medina, nel dedalo tortuoso di vicoli e “souks” che portano alla moschea di Al-Zeytouna. E’ una moschea molto antica, costruita nel 732 a.C. dalla dinastia degli Omayyadi utilizzando in gran parte il materiale proveniente proprio dalle rovine di Cartagine, tra cui 160 delle sue 184 colonne.
La città di Didone è ancora oggi un cuore palpitante e un viaggio a Tunisi ve lo farà scoprire.
Cosa vedere a Tunisi: la Porta di Francia
Una delle principali vie d’accesso a Tunisi è il Bab Bhar, noto anche come “Porta di Francia”. E’ tutto ciò che resta delle antiche mura che proteggevano la città. Si erge, maestosa, alla fine di Avenue de France e segna l’ingresso alla zona della Medina, separando anche la parte più antica della città da quella nuova.
Originariamente il Bab Bhar – che in tunisino significa “porta del mare” – guardava proprio verso il mare; nel 1860 però fu demolito per creare la porta che conosciamo oggi. Basta varcarla per ritrovarsi immersi nel tipico mondo dei mercatini arabi della capitale tunisina. All’interno della Medina si trova anche il Museo Dar Ben Abdallah, un piccolo gioiello culturale che documenta la vita artistica di Tunisi durante il periodo ottomano.
Alla scoperta dell’antica Cartagine: la Ville Nouvelle
L’antica Cartagine è ancora oggi una città ricca di contrasti. La pietra antica e friabile della Medina sembra quasi scontrarsi con la solidità della Ville Nouvelle, un tratto di ordinatissimi edifici coloniali, costruiti dai francesi intorno alla vecchia città araba. Imponenti filari di palme costeggiano il viale principale, Habib Bourguiba, su cui si affacciano le piccole caffetterie in cui gustare un bicchiere del tradizionale tè alla menta, magari accompagnato dai tipici dolci al miele.
L’anima di Tunisi, comunque, ancora pulsa della sua storia e le tracce dello storico passato sono ovunque. A pochi passi dal centro della città resistono i resti dell’antica Cartagine, affiancate delle rovine romane, tra cui i Bagni di Antonio. Eppure la città non è fatta solo di ruderi e reliquie. Basta allontanarsi di qualche chilometro per lasciarsi abbagliare dal bianco e dal blu del villaggio di Sidi Bou Said: un luogo suggestivo a cui si sono ispirati moltissimi artisti. Sempre a pochi passi da Tunisi, le spiagge di La Marsa sono l’ideale per concedersi qualche ora di relax e un po’ di sole.
Cosa vedere a Tunisi: la sfida della sicurezza
Un viaggio a Tunisi è sicuro? E’ una domanda di questi tempi particolarmente ricorrente. Pur non essendo immune alla crescente diffusione della violenza del terrorismo, la Tunisia è stata in questi anni un territori più protetto di altri, come ad esempio la vicina Libia. Gli attacchi a Sousse e Tunisi, che hanno colpito anche luoghi turistici, hanno causato non poche difficoltà al Paese. A questa ondata di violenza il Governo ha risposto però con lo stato di emergenza e approvando una controversa e rigida legge anti-terrorismo. E tuttavia l’atmosfera a Tunisi resta molto tranquilla, anche grazie alla massiccia presenza di controlli.
Nonostante tutto, la quotidianità continua a scorrere: i caffè sono ancora aperti e affollati, gli uomini fumano i loro narghilè, i bambini vanno a scuola a piedi e i turisti prendono il sole in spiaggia qui vicino e a Djerba. La vita va avanti, come si dice. E qui lo fa con un passo sempre uguale. Perché qui non si cammina: si passeggia a ritmo lento.
A passeggio nella Medina
Occorre proprio un passo lento per scoprire cosa vedere a Tunisi: partendo dalla Medina, costruita dagli arabi sulle ceneri dell’antica Cartagine. La città vecchia sorge intorno alla Moschea Zaytouna (aperta al pubblico). Se ad addentrarsi per i vicoli della Medina sono le donne, specie se sole, potranno essere oggetto di qualche frase gentile o di qualche apprezzamento. Ma non abbiate paura. Per limitare il fastidio saranno sufficienti un paio di occhiali da sole e delle cuffie.
D’altra parte occorre ricordarlo: la Tunisia è un Paese musulmano al 98% ma molte donne camminano a capo scoperto e molti uomini preferiscono un governo laico; la gran parte dei tunisini, poi, guarda oltre al Mediterraneo, verso all’Europa.
Bere un caffè nell’antica Cartagine
A Tunisi si possono trovare due tipi di caffetterie: quelli per gli uomini e quelli per gli uomini e le donne. Il “maqhwa” è riservato ai soli ospiti maschi, che qui si siedono per una pausa, per fumare un narghilè e fare amicizia. Le donne tunisine in genere non frequentare questi luoghi.
Per loro meglio il Théâtre de l’Etoile du Nord, un caffè molto amato dai giovani alternativi, o il Foundouk El Attarine (nel Souk des Parfumeurs): il locale si trova in un cortile particolarmente tranquillo e l’atmosfera è molto glamour.
I sapori di Tunisi e la gastronomia
Protagonista indiscusso di ogni pasto tunisino è il pane, abbinato ad altri carboidrati: maccheroni con patate, couscous, patate fritte e peperoni purè in una pasta chiamata “kefteji”, panini farciti con patatine fritte. Il tutto viene spesso insaporito con l’harissa, simile al ketchup nell’aspetto, ma non nel gusto. Si tratta infatti di una pasta di peperoncino molto piccante, peperoni, aglio, coriandolo e cumino.
I tunisini sono soliti mangiare cibo molto piccante, nella convinzione che faccia bene alla salute: è bene tenerlo a mente prima di addentare una qualsiasi pietanza, specie se non si è abituati. La colonizzazione francese, del 1881, ha influenzato non poco la cucina tunisina: ancora oggi una delle forme di pane più comuni è la classica baguette.
I segreti di Tunisi: shopping e mercati
In Tunisia, i segni lasciati dai coloni francesi si ritrovano un po’ ovunque; nel lessico, negli ampi viali della città ispirati a quelli parigini, nell’architettura di alcuni edifici, che unisce lo stile francese neoclassico alla tradizione araba.
E’ addirittura possibile ritrovarsi a “La Fayette”, uno dei mercati della città. Ed essendo un mercato africano, come da tradizione, occorre mercanteggiare. Per ogni cosa. Una buona regola è quella di dividere qualsiasi prezzo iniziale a metà, o ancora meno, per poi trattare. L’importante è non comprare mai oro o argento che non siano stati pesati. Quasi sicuramente, comunque, i pezzi di artigianato in vendita sono originali, prodotti in Tunisia.
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