Isole Vergini Britanniche, le spiagge più belle del mondo.  E scusate se è poco. Ma molti vengono da queste parti non per inseguire sole e tuffi ma ricchezze. Perché strano a dirsi questo arcipelago di sessanta isole, di cui solo una manciata abitate, ospitano ventimila abitanti. Ma anche la sede legale di mezzo milione di aziende di ogni parte del mondo. Potenza dei paradisi naturali che, talvolta, sono anche fiscali. Ecco perché questo piccolo territorio, per passaporto inglese, per economia americano e per indole aperto a tutti è il classico luogo dove tutti sognano di andare. Molti per una vacanza. Qualcuno per rimanerci a vivere.Una tentazione che, lo abbiamo detto, si spiega con molti fattori e che una guida delle Isole Vergini Britanniche facilmente trasforma in un elenco:  il paesaggio, la qualità della vita, le spiagge, la scelta di sistemazioni e la possibilità di cambiare isola ogni tanto. Una sola piccola scomodità: per arrivare non ci sono in pratica voli diretti ma occorre sbarcare a Saint Martin e poi fare un ultimo salto su un piccolo aereo che vi farà scendere sulla pista di Beef Island. Infine, dopo un ponte a senso unico, finalmente sarete sull’isola principale, quella di Tortola. Da qui in poi indossate abiti comodi, preparatevi a lunghe sedute di vip watching e a rilassanti navigazioni. Un dettaglio: qui non serve la patente nautica. Alle isole Vergini Britanniche ci vuole poco a sentirsi lupi di mare.

guida delle Isole Vergini Britanniche- isola di Tortola

Guida delle Isole Vergini Britanniche: Tortola, la più grande

L’isola «delle tortore» è la più grande delle Isole Vergini Britanniche e ospita la maggior parte della popolazione: quindicimila abitanti su meno dei ventimila totali dell’arcipelago. Il centro principale, ma non aspettatevi una metropoli, è Road Town, nato attorno al porto che ospita cantieri navali e gli indirizzi giusti per la vita mondana locale. La cittadina è graziosa, resa più fascinosa dalle case di legno e pietra in pieno stile da tropici in bermuda. Alle Isole Vergini Britanniche, le spiagge sono l’attrazione, non il cemento. Nelle vicinanze, per chi ama la natura esagerata, una qualsiasi guida delle Isole Vergini Britanniche  vi dirà che da non perdere sono gli O’Neal Botanic Gardens, un parco di 160 ettari con un catalogo completo di specie naturali che giganteggiano tra cascate e laghetti. Finalmente qui si potrà scoprire cosa sia il mitico albero del pane. Altro luogo da visitare a Tortola è il Sage Mountain National Park. Situato sulla vetta più alta delle isole (sono solo 5oo metri ma per queste latitudini è una cima), il parco è stato creato per preservare quanto è rimasto della foresta pluviale. Il panorama è splendido, le specie naturali infinite e a non troppa distanza c’è Fort Recovery, costruito dai coloni olandesi che sbarcarono qui nel 1648. La storia da queste parti iniziava allora. Un discorso a parte, ovviamente, lo meritano le spiagge, racchiuse dalle colline a nord di Tortola. Long Bay, una distesa di sabbia candida; Smuggler’s Cove, ideale per lo snorkeling; Apple Bay, ritrovo noto a ogni surfista. Dopo le onde, tutti finiscono al Bomba’s Shack Bar, dove la notte di luna piena la festa dura sino all’alba. Impossibile poi dimenticare stilando una guida delle Isole Vergini Britanniche Trellis Bay, meta di surfisti e amanti della buona cucina: se i primi ne ricordano la caratteristica spiaggia a mezzaluna, i gourmet la scelgono per memoria il Conch Shell Point Restaurant e il Moongoose Beach Bar. Più a nord, abbracciato dalla barriera corallina, si trova Marina Cay. L’isolotto, ricco di buoni approdi, offre un’intima spiaggia e un grazioso ristorante. Altri ancoraggi a Brandywine Bay e Maya Cove, nelle vicinanze di Harbour road.

isole Vergini Britanniche - Gorda

Guida delle Isole Vergini Britanniche: le spiagge di Gorda

Colombo la battezzò «vergine grassa» a causa della sua curiosa forma, sottile alle estremità e tondeggiante al centro. Lunga sedici chilometri e larga appena tre, è la terza delle Isole Vergini Britanniche per grandezza e la seconda (con poco meno di tremila abitanti) per popolazione. Principale insediamento è Spanish Town, a sud, che ospita il porto turistico, ma le attrazioni più visitate sono The Baths, con gli imponenti massi morenici disseminati lungo la spiaggia a racchiudere grotte e piscine naturali, e il Little Fort National Park, una riserva naturale di 15 ettari che conserva i resti delle mura di un antico fortino spagnolo. L’approdo migliore è a North Sound, luogo deputato per gli sport acquatici sulla punta est dell’isola. Gli isolotti che lo contornano (Mosquito Island, Prickly Pear Island, Necker Island, Eustatia) proteggono la baia dalle onde. Dalle punture delle zanzare, non si sa. Calquhoun Reef e Anguilla Point offrono ancoraggi tranquilli mentre, sempre a sud, la baia di Copper Mine prende il nome da una vecchia miniera di rame sfruttata anticamente dagli indigeni e, nel ‘600, dagli spagnoli. Poi i prezzi del metallo crollarono. E da allora nessuno scava più. L’area centrale, ricca di saliscendo, arriva ai 414 metri del Gorda Peak, che attira gli amanti del trekking mentre la zona meridionale, più pianeggiante, ospita le spiagge più rinomate: Spring Bay, Savannah Bay, Little Dix, Mahoe Bay, Trunk Bay. Un invito al relax più totale.

Insomma, l’isola dal nomignolo scherzoso è molto bella e i soliti noti lo hanno capito ben presto. Gorda ha così attirato magnati e vip che qui hanno costruito ville e resort fra i più belli dei Caraibi: Necker Island, per esempio, è di Richard Branson, patron della Virgin; Morgan Freeman ha qui il suo buen retiro; a Katitche Point e Baraka Point sorgono due delle più belle ville dell’isola, senza dimenticare resort come il Bitter End Yacht Club e il Biras Creek a North Sound, e il rinomato Little Dix Bay, nato per volere del magnate Laurence Rockfeller nell’omonima baia. Non basta? Nel 2011 è stato inaugurato sull’isola il nuovo Yccs Virgin Gorda, esclusiva sede invernale dello Yacht Club Costa Smeralda. Il club, che si trova nella grande insenatura North Sound, ospita la Caribbean Superyacht Regatta & Rendezvous. Da una parte una club house all’inglese, dall’altra prati verdi, davanti il mare. Non serve sfogliare oltre la guida delle Isole Vergini Britanniche per capire che l’arcipelago ha abbastanza attrazioni per appagare chiunque.

Isole Vergini Britanniche - Anegada

Guida delle Isole Vergini Britanniche: il reef e i coralli

Trenta chilometri a nord di Virgin Gorda, Anegada è l’unico atollo corallino dell’arcipelago. Per raggiungerlo basta un volo di pochi minuti da Beef Island. Arrivando dal mare la si scorge appena: il suo punto più alto arriva a soli otto metri ed è per questo che gli spagnoli la denominarono la «sommersa». Data la difficoltà d’avvistamento, il suo reef ha provocato nel corso dei secoli il naufragio di almeno 300 navi: i relitti sono oggi il rifugio di pesci di ogni tipo. I naufragi di un tempo hanno portato fortuna: l’isola è la meta prediletta di sub alla ricerca di galeoni spagnoli e dei loro tesori. L’intera isola è una riserva naturale, la terraferma è abitata da iguane e capre selvatiche, mentre cieli e lagune ospitano esemplari d’aironi, falchi pescatori e fenicotteri. Da notare che il piatto più comune sull’isola sono le aragoste. Ogni ristorante le propone e il solo rischio è di finire per odiarle.

Isole Vergini Britaniche - Jost-Van-Dyke

Guida delle Isole Vergini Britanniche: il ricordo dei pirati

La base dei più famosi pirati  qui nell’arcipelago come ricorda ogni guida delle Isole Vergini Britanniche è sicuramente Norman Island che, si dice, sia stata persino il rifugio del mitico capitano  Barbanera e  di decine di altri bucanieri sempre pronti a dragare le onde in cerca di bottino. Questo retaggio è talmente forte che presume che la celeberrima isola del tesoro, sfondo per il libro  di Robert Louis Stevenson, sia propri Norman Island. Oggi, senza più paura di bandiere nere, i turisti  accorrono verso questa isola per vivere emozionanti escursioni sui suoi sentieri e per esplorare con la maschera sul viso  le sue grotte sommerse. The Bight, è la zona di ormeggio  più sicuro e  sul lato nord dell’isola ed  è qui che si trova  il ristorante galleggiante dedicato ai  pirati Willy-T e un altro celebre  ristorante sulla spiaggia. C’è un servizio di traghetti disponibile per quest’isola dei pirati partendo da Hannah Bay sull’isola di Tortola.

 

Isole Vergini Britanniche - Norman

 

Quando andare alle isole Vergini Britanniche

Queste isole che si trovano  nel gruppo delle Piccole Antille e godono di un clima tropicale, quindi caldo tutto l’anno, influenzato dagli alisei. Il periodo migliore, secondo ogni guida delle Isole Vergini Britanniche, va da dicembre a aprile, con temperature medie giornaliere intorno ai 24/25 gradi. Più afoso il periodo da maggio a novembre, con medie intorno ai 28 gradi. Alle Isole Vergini Britanniche, le spiagge sono insomma sempre da scoprire.