Vi piacciono i film western? Allora adorerete l’Arizona. Si, perché questo stato, il 48esimo degli Usa, nella regione della Montagne Rocciose, tra California, Nevada e Messico, raggruppa alcune dei luoghi più iconici del paese. Quelli, per capirci, che profumano di Far West, di John Wayne , delle armoniche dei film di Sergio Leone. E, non a caso, scorrendo la lista delle cose da vedere in Arizona si passa dal Grand Canyon alla Monument Valley, dalla città di Tombstone al deserto di Sonora. Quello con i classici cactus che sembrano candelabri piantati nella sabbia.

Cosa vedere in Arizona: natura e storia

E non è finita con una guida che spazia tra riserve indiane e città modernissime come Phoenix. Ma anche 27 parchi tra cui alcuni di quelli più famosi al mondo. Anche se, alla fine, tutti devono inchinarsi di fronte alla maestosa grandezza del Grand Canyon che è ovviamente la principale attrazione turistica. Ma non certo la sola.

Cercando di mettere in fila le cose da vedere in Arizona, infatti, non si possono dimenticare le sue grandi bellezze naturali come il già citato deserto di Sonora e il Parco Nazionale dei Sagauro, una tavolozza ispida di canyon, falesie rosse e pinnacoli di arenaria, coyote e serpenti a sonagli. Oppure il Deserto Dipinto, le magnifiche guglie di arenaria della Monument Valley, la spettacolare Red Rock Country di Sedona e le montagne e le foreste di Flagstaff.

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Terra di avventurieri e cowboy

E quando abbiamo parlato di Far West non è stato per caso: questa è stata terra di cowboy e indiani, cercatori d’oro, giocatori d’azzardo e città polverose, ideale scenario per racconti epici e oramai diventati mito come quello della famosa sparatoria all’OK Corral, avvenuta il il 26 ottobre 1881 nei pressi di Tombstone. Allora quella era una città, popolata da oltre 7000 minatori in cerca di fortuna. Mentre oggi le città come Phoenix e Tucson sono modelli di modernità del XXI secolo. E come oasi nel deserto offrono campi da golf e centri commerciali modaioli avvolti dalla bolla dell’aria condizionata.

La terra dei nativi

Al di fuori delle città, i nativi americani che hanno vissuto in Arizona per secoli costituiscono ancora oggi la maggioranza della popolazione, e più di un terzo del territorio è racchiuso all’interno delle riserve indiane. Il nord-est dell’Arizona è infatti conosciuto come il paese indiano, dove risiedono i Navajo e i gruppi Hopi, ed è dove si trovano il bellissimo Canyon de Chelly  con numerosi di culti ancestrali. Gli Apache vivono nelle montagne del sud-est e sono stati l’ultimo gruppo tribale a cedere al governo degli Stati Uniti.

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Sua maestà il Grand Canyon

Tra le attrazioni più celebri degli interi Stati Uniti, e al primo posto della lista delle cose da vedere in Arizona, c’è sicuramente il Grand Canyon. Che, non a caso, è anche uno dei Patrimoni dell’Unesco. Il Canyon è una sorta di ferita della terra lunga circa 450 km e profonda oltre 1800 metri che in alcuni punti è larga solo 500 metri mentre altrove arriva ai 29 km di larghezza. Una ferita nella roccia creata dalla lenta erosione del fiume Colorado che scorre in fondo. Abbiamo detto “lenta” e non a caso, visto che si calcola che per scavarlo il fiume abbia impiegato almeno cinque milioni di anni. Anche se analizzando le rocce nelle sue viscere si risale nel tempo fino all’origine della Terra.

Un parco assai amato dai turisti

Per migliaia di anni, i nativi americani delle tribù Hualapai, Havasupai e Navajo hanno abitato queste terre e si sono riparati nelle spaccature delle sue montagne mentre oggi il parco, protetto dal National Park Service, accoglie oltre cinque milioni di visitatori ogni anno. Questo per dire che pur essendo immensamente grande ci sono dei punti fastidiosamente affollati. In linea di massima si può dire, tuttavia, che l’area del parco è divisa in due: il South Rim e il North Rim che sono rispettivamente i margini della grande fessura di pietra e che in linea d’aria distano non molto. Ma per andare da uno all’altro possono volerci anche cinque ore di guida senza sosta per riuscire a passare oltre il fiume.

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Il South Rim

Il South Rim, la parte più accessibile e popolare del parco, è aperto tutto l’anno e garantisce punti di sosta per i visitatori, alloggi, sentieri e decine di zone panoramiche dove fermarsi. Con la sua vicinanza a città dell’Arizona come Flagstaff – un ora e mezza – o Sedona – due ore e mezza – , è una destinazione ideale che si raggiunge in cinque ore anche da Las Vegas. Tuttavia, aspettatevi parecchia gente soprattutto durante l’alta stagione. Il North Rim, aperto da metà maggio a metà ottobre, è la parte più remota del Parco – c’è un centro visitatori, escursioni, gite a dorso di mulo e rafting; tuttavia, le strade chiudono durante l’inverno. Si può arrivare da Las Vegas ma anche da Salt Lake City in sei ore di guida.

Al canyon si viene per vedere i suoi panorami unici e avendo tempo per concedersi anche passeggiate, trekking ma anche rafting o tour in barca, a cavallo o in elicottero. Se avete poco tempo puntate direttamente verso il South Rim che è la parte più semplice da vedere e la più attrezzata. Basterà percorrere al Statale 74 per costeggiare il canyon, fermarsi ai punti panoramici, o camminare un po’ lungo i sentieri attrezzati di passerelle dove sembra di volare.

Una sosta a Sedona

Dopo tanta natura la nostra guida delle cose da vedere in Arizona ci porta alla città di Sedona, a circa 200 km da Phoenix. Circondata da montagne rosseggianti è una piacevole meta perfetta per chi voglia dedicarsi allo sport come la mountain bike ma anche passeggiare semplicemente nella natura. Un dettaglio particolare: si dice che Sedona sia al centro di particolari campi magnetici e per questo è una delle capitali della New Age con curatori, negozi di cristalli e altre stravaganze insieme a empori di artigianato dei nativi. Per il resto non si deve fare altro che camminare per il piccolo centro e rilassarsi prima di andare a scoprire i dintorni nella Red Rock County.

Cosa vedere in Arizona: la Monument Valley

Se i dintorni di Sedona sono suggestivi la prossima meta è unica e straordinaria: ovvero la Monument Valley, una valle che è stata scenario di chissà quanti film con le caratteristiche formazioni rocciose frastagliate come guglie scolpite dal vento.

Si trova a circa 500 km da Phoenix, al confine tra Arizona e Utah e fa parte del territorio del popolo Navajo, un’area di quasi 7 milioni di ettari. Questo spiega perché il parco non è statale ma appartiene ai nativi che potranno farvi da guida per una visita che unisca la cultura della sua gente alle bellezza naturali. Il punto di partenza più ovvio è il centro visitatori dove ci sono i servizi e alcune mostre permanenti e da dove partono i tour guidati.

Qui, subito, si gode di una vista speciale sulle tre più celebri formazioni rocciose del parco: West Mitten Butte, East Mitten Butte e Merrick Butte. Da li poi parte la Valley Drive che si snoda per 27 chilometri attraverso il parco su una strada certamente non ottima ma comunque percorribile dalla maggior parte dei veicoli senza problemi.

I gioielli dei Navajo

Lungo il percorso si svelano splendidi panorami con sculture naturali dai nomi evocativi, come l’Elephant Butte e il Totem Pole mentre nella zona di sosta più famosa, chiamata ovviamente John Ford’s Point, i Navajo vendono gioielli, ceramiche e altri prodotti artigianali su bancarelle di legno. Per fare le foto ricordate che i momenti migliori sono quelli del tramonto o prima dell’alba, quando il sole sorge dietro i buttes, che si stagliano su un cielo blu scuro e poi rosa. Volendo nel parco si può anche dormire: il View Hotel è una struttura di lusso a conduzione navajo ai margini della valle. Ed è una esperienza che non si dimentica.

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Un viaggio nel tempo

Vi sembra un lungo viaggio? Ma il percorso tra le cose da vedere in Arizona non è ancora concluso. Se fino ad ora abbiamo guidato negli scenari dei film ora arriviamo ad un luogo dove ci si sposta nel tempo. Per la precisione a 225 milioni di anni fa. A questo periodo risalgono gli alberi che danno il nome al Parco Nazionale della Foresta Pietrificata, che si trova vicino alla città di Holbrook, nei pressi del confine con il New Mexico. Questo parco di 600 km quadrati è formato da una distesa di steppa, calanchi, colline deserte, antichi petroglifi, animali selvatici e persino fiori ed è punteggiato dai resti di questi alberi arrivati sino a noi.

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Il panorama è davvero sconcertante anche se lo è forse ancora di più andando a nord quando si arriva al cosiddetto Deserto Dipinto, una zona desertica dove la natura ha scelto una tavolozza ruvida di rocce e colline. E l’ha dipinta con una serie infinita di tinte differenti. Per coglierle basta seguire la Park road che dall’alto di una zona collinosa regala uno sguardo sul deserto. A intervalli regolari ci sono aree di sosta segnalate con nomi come Tiponi Point, Tawa Point e che riportano al vecchio tracciato della Route 66 dove ci si può fermare per uno spuntino e scattare foto.

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Una sosta a Phoenix e Tucson

Ma non solo natura: non si può dire di avere seguito la guida delle cose da vedere in Arizona senza aver fatto tappa nelle sue città. Phoenix, d’altra parte, è un’ottima base per esplorare lo stato, ma è anche il posto perfetto per chi vuole il caldo e giocare a golf in uno dei tanti campi. La città per il resto è moderna e permette durante il giorno di fare passeggiate e trekking nei dintorni e alla sera scegliere un locale elegante o un ristorante dove mangiare bistecche in vero stile western.

E poi c’è Tucson, una delle città in più rapida crescita del paese e una delle destinazioni da non perdere. E’ al centro del deserto di Sonora, circondata dalle montagne di Santa Catalina, e combina le comodità di una metropoli moderna con l’atmosfera di una piccola città quasi sempre baciata dal sole, con un clima secco e dove architettura e cucina risentono delle influenze del vicino confine con il Messico.

Il mito di Tombstone

Da Tucson si può partire per una gita verso Tombstone, la città western per eccellenza. Per arrivare si attraverso il deserto di Sonora con i suoi famosi cactus saguaro e gli organo pipe: i primi sembrano candelabri, i secondi paiono gruppi di braccia verdi tese verso il cielo. Tutte insieme formano la classica immagine da film di cowboy. E poi ecco Tombstone, la città della sfida all’Ok Corral, fondata negli anni ’70 dell’800 per ospitare i cercatori di argento e diventata all’epoca una specie di metropoli con teatri, saloon, bordelli e trasgressione.

Oggi, gli abitanti sono 1500 e tutto è rimasto come era: c’è la Main Street, che si chiama Allen Street, ci sono case di legno dove mangiare nachos, il tribunale è ora un museo e tutti portano cappelli a larga tesa e stivali. E soprattutto ci sono sparatorie e scene da film ad ogni angolo. Per carità: ora nessuno muore e alla fine si va nel saloon per una birra. E anche questo, in fondo, sono vecchio West e Arizona.