E’ ora di accendere un faro sulle nostre vacanze? E allora perché addirittura non provare a dormire in un faro? Per chi navighi, le torri luminose dei porti sono come il campanello di casa: avvistarli, udirne il suono e respirarne la luce, è come sentirsi arrivati. Sentinelle nella tempesta, guardiani di ogni navigazione, i fari portano con se una sconfinata letteratura di metafore e suggestioni. In alcuni porti, però, la tecnologia ha soppiantato l’arguzia e lo spirito di osservazione.
Così quelle torri eburnee che segnalavano ogni finis terrae ed inizio della quiete oggi vengono sempre più spesso riconvertiti in piacevoli luoghi di vacanza. Per una o più notti a tutto tondo – si, spesso gli ambienti rispecchiano la specificità del luogo – si po’ scegliere di fare una vacanza da guardiano del faro.

Dormire in un faro: in Italia e nel mondo

No, nessuna notte a scrutare i marosi e l’orizzonte, semmai albe e tramonti da gustarsi la dove si approda ancora volentieri. Nel porto sicuro delle emozioni di tante sere estive. In Italia, con oltre 7mila km di coste, è sulle isole che bisogna dirigere la navigazione dei propri desideri. In Sardegna uno dei primi “approdi luminosi” ad aprire ai turisti è stato il faro di capo Spartivento..
A sud ovest di Cagliari, dove la costa corre frastagliata da Pula verso Teulada, ecco Chia e il Capo. Questo faro, costruito nel 1854, è uno dei 20 edifici reali pensati da Vittorio Emanuele per presidiare ed illuminare le coste del Regno. Mitragliato durante la Seconda Guerra mondiale, è stato anche il primo – era il 2006 – a riconvertirsi all’accoglienza ed, oggi, coccola i suoi novelli “guardiani” anche con una piscina e un piccolo hotel aperto fino nel cuore dell’inverno.

dormire nei fari

Il mare e il vino

A vegliare sui luoghi sempre lei, una lanterna ancora attiva a 19 metri di altezza per fare luce fino a 22 miglia marine. In Sicilia bisogna fare rotta verso l’isola di Salina: al capofaro Locanda & Malvasia, però, per dormire in un faro non si sta con le mani in mano. La tenuta circostante porta la regia dei conti Tasca d’Almerita e, quindi, del loro prezioso nettare. Un soggiorno al faro significa conquistarsi una delle 27 camere del resort, ma anche poter prendere parte alla cura e alla lavorazione delle vigne circostanti.
Davanti alle coste toscane, sull’isola del Giglio, si può approdare al faro di punta Fenaio, classe 1883 e un fascino tutt’altro che d’antan per le quattro camere che si affacciano sull’infinito. Per tutti gli altri c’è un ristorante dal nome evocativo, “Sentinella del mare.
dormire nei fari
Dall’altro lato del “mare nostrum” o meglio oltre l’Adriatico ecco le coste croate: merlate come pizzi, dei fari hanno fatto un virtuosismo di luci e approdi. Fra le centinaia di isolotti della costa, ecco quella ancora disabitata di Prisnjak, a 300 metri dall’isola di Murter. Qui, fin dal 1886 a “far luce” su scogli e secche pensa un faro, ora completamente automatizzato ed anche attrezzato ai soggiorni. A sei miglia nautiche si apre il parco naturale delle Kornati, per uno snorkeling senza fine.

L’ultimo limite della Spagna

Dall’altro capo dell’orbe marino la Spagna risponde con Larino, un faro che ha fatto la storia. Profonda Galizia: finis terrae se ne sta a pochi chilometri e questa porzione di costa è passata alla storia, senza troppi giri di parole, come costa “Da morte”. Dal 1921, però, il faro non ha più smesso di indicare la via e la sua mezzaluna di spiaggia finissima è un grande richiamo anche per i cuori meno avventurosi. Oggi offre 20 camere con vista sull’Atlantico per dormire in un faro e non perdere la rotta delle emozioni.
E’ sempre sentinella oceanica il faro bretone De Kerbel. A due ore di viaggio da Nantes, ecco la risposta francofona ai guardiani del mare. Nel 1989 ha spento le sue luci su Riantec per divenire un lussuoso buen retiro per soggiorni lontani dalla folla. Unico in tutta la Francia è il mini appartamento circolare cui si arriva dopo un centinaio di gradini per soggiornare, a 25 metri d’altezza tutti da conquistare. La vista spazia fino a Belle-Ile nel golfo di Morbihan. Le altre tre stanze sono ricavate a livello del mare, fra i vecchi depositi e la casa del custode.

Le scogliere inglesi

Oltremanica una gita al Faro va ben oltre gli ardori che Virginia Wolf colloca alle Ebridi nel suo capolavoro. Sulla Manica, East Sussex, a 30 km da Brighton e a poco più di cento  da Londra, c’è il Belle Tout  a vegliare sulle Seven Sisters, le scogliere di gesso che strapiombano sulle acque scure della perfida Albione. In bilico al punto da venir traslato e ancorato alla roccia, 12 metri più a nord, oggi è uno dei light house più ambiti.