Chicago viene spesso trascurata per colpa delle invadenti New York o San Francisco: ed è un vero peccato. Si. perché alla “Windy City”, la città del vento come viene chiamata (e basta capitare da queste parti in una tersa giornata di inverno per sperimentarne il gelido motivo), non viene attribuito il ruolo che merita come centro di cultura, arte e architettura del mondo a stelle e strisce. Non ci credete? Eppure basta poco per capirlo: è sufficiente alzare gli occhi alle torri che sovrastano la città – e non esiste simbolo migliore per il luogo che ha battezzato il primo grattacielo– o, se preferite, porgere orecchio agli onnipresenti accordi blues e jazz. Non a caso ogni guida di Chicago vi dirà che questi generi fondamentali nella storia della musica hanno avuto qui la loro incubatrice.

E persino il genio di Louis Daniel Armstrong, nato negli stati del sud, emigrò ben presto nella capitale dell’Illinois per crescere come musicista. Diventando il maestro della tromba e del jazz.

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Guida di Chicago: il lago davanti e lo sport nel cuore

Situata sul bellissimo e enorme lago Michigan (per capire le dimensioni: è largo anche 190 km. Il mare Adriatico si estende in media per 150 km) offre anche molti altri motivi di interesse a partire da una buona qualità della vita– ci sono parecchi ristoranti che meritano una sosta e locali vivaci oltre a splendidi negozi lungo il Magnificent Mile  – ma anche e forse soprattutto una enorme offerta di sport. Qui la gente impazzisce per le varie discipline (dal football coi Bears al basket con i Bulls dai Blackhawks dell’hockey al baseball rappresentato dai Cubs e dai Red Socks) e quando la squadra locale dei Cubs ha vinto le World Series dopo 108 anni l’intera Chicago è come impazzita. Quando tre milioni di persone scendono in piazza per fare festa significa che un fuoricampo fa davvero battere il cuore a tutti.

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La capitale del Midwest

La scena musicale poi, l’abbiamo detto, offre assoli  buoni per ogni palato (con ovviamente molto spazio al blues) ma ci sono anche festival di fama, una orchestra sinfonica di classe mondiale, una decina di università e alcuni musei formidabili – uno per tutti l’Art Institute con la sua vasta collezione di impressionisti francesi – senza dimenticare il Millennium Park, che ha aperto nel 2004, ed è considerato uno dei giardini più grandi al mondo, celebre per le sue molte sculture e opere d’interesse.

Una guida di Chicago non può dimenticare poi che qui sono stati girati alcuni film entrati nel mito (uno per tutti: The Blues Brothers) e allora capirete che la città del vento è davvero una capitale: da qui alla costa orientale degli Usa ci sono circa 1000 miglia e oltre 2000 per quella ovest. In mezzo Chicago ospita 2,7 milioni di persone nel suo cuore e quasi 10 milioni nella regione e questo la rende la più grande metropoli di questa fetta di paese. Anche per questo probabilmente Chicago è la più americana delle città americane e come tale vive le sue tante contraddizioni.

Ed è così ormai da molto tempo: non a caso da qui, proprio dal centro della città, parte la mitica Route 66, la strada che attraversa l’America fino in California. La strada dei motel, del Boss e della Grande Depressione. La strada a stelle e strisce per eccellenza.

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Il centro e i palazzi da record

Il centro della città è conosciuto come The Loop ed è la parte dove la metropolitana sferragliante corre sospesa sui viadotti di metallo ossidato: The Loop è anche il cuore degli affari di Chicago, sede degli uffici più importanti, della Borsa,  del Municipio e della contea di Cook oltre ad essere un bosco di alberi di cemento di cento piani.

Proprio qui, nel 1884, è stato costruito il primo grattacielo in acciaio e muratura, l’Home Insurance Building: aveva dieci piani all’inizio che divennero quindici in un secondo tempo. Oggi sembra patetico come il gioco di un bambino: ma nacque da questo che oggi appare come un minuscolo palazzotto la gara verso l’alto delle città del mondo.

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Le torri delle archistar

Ma la nostra guida di Chicago vi suggerisce quindi di guardare ben più in alto: poco distante si innalza l’ex Sears Tower che ora si chiama Willis Tower ed è uno uno degli edifici più alti del mondo (tolse il primato alle Twin Tower di New York) anche se dal 1973 al 1998 non esisteva nulla che lo potesse superare. E’ alto 527 metri e al centotresimo si trova la panoramica “Skydeck“: la vista è emozionante anche perché ci si sente sospesi nel vuoto.

Ma non solo giganti: in città grandi architetti come Louis Sullivan, Mies van der Rohe e Frank Lloyd Wright e la sua Prairie School of Architecture hanno tutti lasciato il segno creando uno stile caratteristico che spinge a camminare con il naso per aria. Ma non solo: perché Chicago non è solo interessante solo per la sua dote di mattoni e palazzi.

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Chicago è infatti un hub cosmopolita che nel tempo ha attirato immigrati da tutto il mondo tanto che si dice che Chicago sia la città più irlandese al mondo (al di fuori dell’isola di smeraldo, s’intende). La dimostrazione arriva il giorno di San Patrizio quando si svolge il “River Dyeing”: l’acqua del fiume Chicago che attraversa la città viene colorata letteralmente di verde. Ma qui si trovano anche grandi comunità d vietnamiti, latini e ovviamente italiani che hanno con il tempo cambiato la sua fisionomia.

Lo dimostra una frase pronunciata nel diciannovesimo secolo da Mark Twain che scrisse: “E’ impossibile per il visitatore occasionale cercare di tenere il passo con Chicago. Lei cresce e si sviluppa più velocemente delle profezie che la riguardano”. Oltre un secolo dopo, le sue parole suonano ancora molto vere.

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I film e i personaggi

Una guida di Chicago però non può cantarne solo le lodi dimenticando  le sue  zone d’ombra. Che ci sono; e non sono poche. Tralasciando l’epopea della mafia degli anni ’30 (e ricordiamo che Al Capone veniva proprio da qui come racconta un altro film epico su Chicago: Gli intoccabili) si deve tenere a mente che qui esistono zone di fortissimo disagio e degrado e esistono ancora le cicatrici di una storia meno gloriosa: quella della segregazione.

Nella città che ha spinto al top i simboli della integrazione della gente di colore (citiamo, ad esempio Barack Obama, Oprah Winfrey e Kanye West) la ghettizzazione infuria in certe aree. Alcuni quartieri di West e South Side hanno guadagnato alla città un triste soprannome inventato dai funamboli dell’hip-hop:  Chiraq. Il significato? Semplice: è la contrazione di “Chicago” e “Iraq“.

Perché qui in alcuni anni si sono  contati più morti per strada, uccisi dalle pallottole,  che in Iraq. Ma chi voglia partire per un viaggio non si spaventi: è un destino amaro di solo alcuni quartieri. Wicker Park, ad esempio, è invece il sogno dei giovani e belli e ricchi che abitano splendide case di mattoni rossi e passeggiano con i loro labrador al guinzaglio per raggiungere locali di tendenza. Poco lontano Logan Square, Humboldt Park e Ukrainian Village sono la zona degli artisti che hanno colonizzato i palazzi suddivisi in loft da condividere. Una volta qui erano tutti immigrati latini: ora si incontrano gli hipster.

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Guida di Chicago: le informazioni utili

La guida di Chicago vi ricorda che i periodi migliori  per visitare la città sono la primavera e l’autunno anche se in entrambe  le stagioni le piogge e i temporali sono frequenti. D’estate può fare molto caldo con temperature che arrivano anche oltre trenta gradi ed un alto tasso di umidità che rende il clima fastidioso. Gli inverni invece sono molto freddi con abbondanti nevicate e spesso raffiche di vento gelato. Le  temperature possono scendere sotto lo zero per  molti giorni consecutivi: portatevi dei capi molto caldi.

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Per arrivare in città si atterra all’aeroporto di  Chicago O’Hare  chiamato comunemente  solo the International Airport, a circa 30 km a nord-ovest della città e collegato, la corsa dura 45 minuti circa,  con l’efficiente servizio di trasporti pubblici locali. Per il taxi calcolate circa 50 dollari di spesa e non meno di 40 minuti a seconda del traffico. C’è anche un aeroporto più vicino che si chiama Chicago Midway International Airport ma qui i voli sono molto meno frequenti e spesso si tratta di collegamenti locali. Per spostarsi in città usate la capillare metro che nel Loop corre sopraelevata.

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Chicago? C’è la pizza

Per finire parliamo di gola. La scelta gastronomica a Chicago è molto ampia ovviamente: per mangiare cibo messicano si sceglie di solito la zona di  Pilsen mentre di gran moda è ora scegliere le panetterie e i locali di Little Ucraina popolati da una clientela trendy.

Se poi amate la pizza alta Chicago è il luogo che fa per voi visto che qui ci si vanta di averla inventate e ci sono diverse catene di locali che si contendono il ruolo di vero artefice della pizza “stile Chicago“. La città poi ospita alcuni degli indirizzi più famosi d’America per le bistecche (Morton’s per tutti) e diversi indirizzi di locali stellati: tra questi c’è Alinea che si trova tra i primi dieci nella liste dei  migliori cinquanta ristoranti al mondo.