Due giorni per vedere la capitale del mondo? Sono davvero pochi. Ma un assaggio di Grande Mela è possibile. Ecco allora una guida speciale: un week end a New York. Per assaporare tutti gli angoli della città che non dorme mai. E che sarebbe un peccato non visitare. La premessa è d’obbligo: New York per molti è solo Manhattan. Qui è nata la storia della città, qui si trovano la sede delle Nazioni Unite, l’Empire State Building, Time Square e i musei più famosi. E qui sono stati girati i film che tutti amiamo. Ma ricordate: New York è grande. E c’è molta di New York al di là di Manhattan, anche negli altri distretti. Ecco perché noi cercheremo di vedere oltre l’Hudson.
Un week end a New York: Colazione a Manhattan.
Il primo appuntamento imperdibile è con la colazione più a stelle e strisce che c’è. Un caffè americano e un bagel (meglio con crema di formaggio e marmellata) e poi via: verso la Grande Mela. Visto il poco tempo bisogna scegliere e tra le classiche attrazioni di New York sceglierne una: l’Empire State Building, un museo come il MOMA o il tentacolare MET, il Museo di Storia Naturale, il Guggenheim o il Whitney.
Se siete molto, ma molto, originali potreste scegliere qualcosa di stravagante come il Museo della Polizia di New York o il Museo del sesso. Personalmente io propenderei per il MET: è una vera esperienza. Da soli i cinque dipinti di Vermeer costituiscono la più grande raccolta di opere dell’artista al mondo. Ed è uno solo dei record. Quindi dopo la visita, sindrome di Stendhal permettendo, iniziate a camminare. Un week end a New York è fatto anche e soprattutto di questo: di tanta strada a piedi.
Il pranzo nei camioncini dello street food.
Ormai sarà tempo di pranzare. Ed ecco un’altra occasione imperdibile: i camion alimentari che a New York sono cosi di moda. La scelta è infinita per tipologia di cibo e provenienza anche se il curry spesso sembra regnare sovrano. Voi prendete da uno di quelli che vi sembreranno più appetitosi il vostro pranzo e puntate diritto a Central Park. Se è bel tempo il fine settimana si riempie di gente come voi. Newyorkesi che prendono il sole, ragazzoni che si allenano a correre, ragazze con le cuffie in pieno stile “Sex in the city” e anziane signore con il cagnolino al guinzaglio e le rughe. Ci saranno anche gli hipster con il loro take away etnico e le barbe lunghe. Ma ci sarete anche voi. E non lo dimenticherete facilmente.
Passiamo il ponte: il week end a New York prosegue a Brooklyn.
A stomaco pieno, riposati e compiaciuti è tempo di ripartire. Se volete evitare le vesciche potrete puntare alla metro: destinazione Chinatown. Una volta arrivati nel quartiere iniziate a gironzolare senza meta. Non pensate però di trovarvi nella Chinatown di un tempo: ormai è una zona tranquilla dove se sarete stanchi potrete giusto fare una sosta per qualche involtino. Dove? Dove capita, I locali sono decine e si assomigliano molto. Quindi ancora una volta rassenerati proseguiamo il nostro week end a New York.
Proseguendo arriverete a Little Italy (ormai spenta e abbastanza deludente: qui dell’epopea del Padrino proprio non è rimasto nulla). Dopo una bella camminata quindi puntate verso il City Hall Park: da qui parte una altra tappa del nostro week end a New York. Ci aspetta un ponte e poi Brooklyn. Assolutamente da non perdere.
Quello che vi aspetta dall’altra parte è la zona di Brooklyn chiamata Dumbo: no, l’elefantino non c’entra ma si tratta della zona detta Down Under the Bridge Overpass Manhattan. Un tempo era una zona industriale, grigia e senza fascino: poi sono arrivati artisti, architetti, designer e gente coi soldi che hanno trasformato i vecchi edifici industriali in loft più che mai modaioli. Aggiungete la vista che si ha dalle finestre sulla vicina Manhattan e capirete perché adesso qui i prezzi sono saliti alle stelle. Voi fate un giro e aspettate il tramonto seduti su una delle panchine: le luci che si accendono su Downtonwn sono sempre affascinanti. E poi come potreste mai più sentirvi cosi tanto come Woody Allen? Il vostro weekend a New York si profumerà di mito e celluloide.
Brooklyn, la zona di moda da scoprire
Ma la notte arriva. E dalla finzione si deve passare alla realtà. Per farlo restiamo sempre a Brooklyn anche se un po’ lontano da qui: destinazione Williamsburg. Per arrivare serve la metropolitana e poi la voglia di divertirsi. Di quella che era una zona industriale nota solo a chi la frequentava per lavoro non resta nulla. Adesso attira i newyorkesi e i turisti richiamati da locali di tendenza e negozi glamour pensati per un turismo diverso rispetto a quello che passeggia sulla Quinta.
Così i capannoni sono diventati pub, ristoranti molto apprezzati, negozi vintage e laboratori. La popolazione che abita il quartiere è un mix di nazionalità e provenienze mentre un tempo quest’area era popolata prevalentemente da ebrei e immigrati dei paesi dell’Est. Voi scegliete il locale che vi ispira di più in Bedford Avenue e iniziate a guardare e farvi guardare. Questa è la Grande Mela e questo è il vostro week end a New York non può che terminare con un po’ di musica live.
Un week end a New York: un saluto a Miss Liberty
Ora è domenica: ed è il momento giusto per fare qualcosa di banale e di gratuito. Ovvero sbirciare la Statua della Libertà senza pagare il biglietto. Prima però una doverosa sosta: alla Fraunces Tavern Museum. No, non avete capito male. E’ un ristorante e un museo. Questo locale esiste dal 1762 e qui pranzò George Washington. Per un periodo ha ospitato anche gli uffici del dipartimento della Guerra ma adesso è un locale dove mangiare classici piatti americani. I prezzi non sono poi nemmeno troppo alti.
Quindi proseguiamo il nostro week end a New York e per farlo prendiamo uno degli enormi traghetti che dalla punta sud di Manhattan raggiungono Staten Island, il quartiere meno visitato di New York. Noi faremo come la gran parte dei turisti: ovvero guarderemo lo skyline di Manhattan alle nostre spalle e poco dopo ammireremo a non troppa distanza Miss Liberty. Quindi arrivati a Staten Island potremo risalire subito sul traghetto (è gratis, tanto) oppure fare due passi per cercare scorci nuovi. In fondo non capita tutti i giorni di ammirare New York avvolti dal silenzio e dal canto dei gabbiani.
Un week end a New York: ora è la volta di Queens
Siamo tornati a Manhattan: ora dalla barca torniamo alla metro. Per la precisione la linea 7 in direzione di Flushing. Gran parte del percorso si svolge non sottoterra ma in sopraelevata e così ci sarà anche il modo di ammirare il panorama. Destinazione è Queens, un altro dei distretti di New York. Anche questo per troppo tempo è stato sottovalutato dai turisti ma ora ferve di vita. E quello che era solo un melting pot di culture e nazioni è un esperimento di successo su quello che sarà il futuro della città. Per fare qualche esempio qui si trovano anche una Chinatown a Flushing, una Little India a Jackson Heights e un pezzo di Cicladi nella zona di Astoria.
Questo ha trasformato Queens in un mix di culture che ha arricchito la zona. Adesso per Long Island City si è sviluppato un importante centro di arte contemporanea: le nuove tendenze, le mode e le correnti di tendenza di domani oggi sono qui che stanno fermentando Sempre a Long Island City si trova il PS1, un centro espositivo affiliato al museo MoMA (se avete visitato il MOMA nei giorni precedenti sappiate che qui non pagherete il biglietto), o il Socrates Sculpture Park, un parco dove vengono ospitate sculture e installazioni. E non dite che il vostro week end a New York non è stato ricco di spunti culturali.
Si ma lo stomaco reclama: una breve corsa in metro fino a a Jackson Heights ci permette di raggiungere Roosevelt Avenue nel tratto tra 72nd Street fino a Junction Boulevard. Sono strade ma è come se fossero un atlante di sapori: dai Caraibi all’India passando di piatto in piatto. L’atmosfera poi è quella da film giallo hollywoodiano: la metropolitana che sferraglia sopra e una folla eterogenea che passa e mangia sotto. Fate come loro: seguite il naso e entrate per ordinare.
Avete ancora un po’ di tempo per il vostro weekend a New York? Eccovi due opzioni: la prima è il Bronx. No non spaventatevi. La cattiva fama del quartiere è assolutamente superata dai fatti e basta, come ovunque, prestare una normale attenzione. La zona più vivace resta quella sud, il South Bronx, mentre altre aree sono assolutamente tranquille e residenziali. Ci sono tante culture e etnie che convivono: europei, portoricani, asiatici. La parte sud, ad esempio, è abitata da dominicani e messicani mentre Arthur Avenue è probabilmente molto più vera, sincera e caratteristica della Little Italy di Manhattan. Qui è nato l’hip hop e qui esisteva il mitico e demolito Yankee Stadium.
Ora lo stadio è nuovo e merita una visita così come il Bronx Zoo, il più grande zoo degli Stati Uniti, con più di 4000 animali che vivono in ambienti il più possibile naturali, quasi senza gabbie.
Dall’High Line a Times Square
Non vi basta ancora? Allora non perdetevi l’High Line, un parco sopraelevato nato dal ripristino di una vecchia ferrovia sopraelevata. Ora è una stupenda passeggiata di circa un paio di km nella zona di Chelsea a Manhattan . Si cammina in alto godendo i panorami e fermandosi di quando in quando per una foto o un caffè. E non temete: non è solo per i turisti. Anche i newyorkesi lo amano molto. Si può percorrere ogni giorno dalle sette di mattina alle 19.
Il nostro weekend a New York sta per finire. Allora per chiuderlo in bellezza non resta che andare a Times Square: fermatevi sul marciapiede tra figuranti vestiti da Batman e strana gente che ciondola e alzate gli occhi ai palazzi coperti di scritte e luci. Questa è l’ultima immagine del week end a New York: ma i ricordi sono tanti. E presto sarà bello tornare nella Grande Mela. Per mille nuove emozioni.
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