Fate conto Firenze ma senza quel po’ di spocchia che la città dei Medici da sempre si porta dietro. O, se preferite, pensate ad un concentrato di Toscana. Ma senza la folla dei turisti e con molta più piacevole tranquillità. Di cosa stiamo parlando? Ma di Lucca, bella di Toscana senza smancerie, vezzosa ma non snob. E sia chiaro: questo non è il nostro parere ma quello che, più o meno, ha scritto il New York Times che, di recente, ha collocato questa città nella lista di quelle da vedere assolutamente. Non in Italia: ma nel mondo.
Questa incoronazione è ben giustificata: se vi chiedete cosa vedere a Lucca vi troverete dinnanzi una città antica ed elegante, ancora circondata dalle sue mura, piena di piazze e slarghi che riportano al Medioevo e al Rinascimento. E con una saporita impronta toscana che non guasta mai.
Cosa vedere a Lucca: un giro sulle mura
Ecco, detto questo, partiamo per questa passeggiata nel cuore di Lucca. E per farlo guardiamola da fuori. Il via, infatti, non potrà che essere dalle sue mura, lunghe oltre 4 chilometri, alte 12 metri, larghe 30, undici bastioni e sei porte, una cinta ciclopica tra le meglio conservate d’Europa. Questi bastioni furono costruiti da ingegneri fiamminghi tra il 1504 e il 1645 per proteggere la città. Anche se per fortuna non dovettero mai resistere ad un assedio e intorno al 1815 Maria Luisa di Borbone, infanta di Spagna e duchessa di Lucca, le fece trasformare in una passeggiata pedonale e in un grande parco mentre gli spazi esterni divennero grandi prati.
Sulle mura i lucchesi vengono a correre, camminare e godersi il verde ma non dimentichiamo che da quassù si gode una vista unica e speciale sulla città: e la veduta dell’abside della cattedrale e di San Frediano con un solo colpo d’occhio è possibile solo da qui. Quindi proseguiamo oltre le porte e andiamo in piazza San Martino ad ammirare il Duomo. Che, stranamente non è al centro della città ma vicino alle mura sul luogo dove esisteva una precedente chiesa che si dice fondata da San Frediano. Leggende? Probabile. Ma una una cosa è certa: questa è la basilica più antica di Toscana.
La cattedrale di San Martino
Non solo antica: ma anche molto bella. La facciata infatti colpisce coi suoi marmi e le mille decorazioni mentre l’interno lascia stupefatti per la tensione verso l’alto che la caratterizza e per i capolavori che ospita come l’Ultima Cena del Tintoretto e il monumento funebre ad Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia. E poi, da non dimenticare, il dipinto del Ghirlandaio che rappresenta la Madonna in trono col bambino e il famoso Volto Santo, un crocifisso di legno oggetto di grande devozione. Ed ecco perché nella guida delle cose da vedere a Lucca non può mancare.
Le cento chiese
Ma ora è tempo di proseguire: Lucca è nota anche come la città delle cento chiese e anche senza volerle vedere tutte – anche perché molte sono piccole cappelle o sono scomparse – ce ne sono un paio assolutamente da non perdere.
La prima è la chiesa di San Michele che sorge nel luogo dell’antico foro romano: costruita dal XII al XIV secolo si fa notare per sua facciata di marmo scolpito e intarsiato che svetta sul tetto e per la statua di san Michele Arcangelo che sta uccidendo il drago. L’altra, è San Frediano ed è diversa da quasi tutte le altre perché ha la facciata coperta da un grande mosaico. E questo vezzo si trova in Toscana solo qui e a San Miniato al Monte a Firenze.
Abbiamo detto città delle chiese. Ma Lucca, in passato, è stata anche una città ricca di torri. Secondo le tradizioni furono 250 i grattacieli che salivano in cielo all’epoca dei mercanti mentre oggi sono rimaste solo due. Ma meritano di essere scoperte: la più famosa è la torre Guinigi costruita da questa ricca e potente famiglia nel XV secoli. È alta 45 metri e sul punto più alto crescono degli alberi di leccio. E questo spiega perché è uno dei luoghi più fotografati della città.
L’altra torre è la torre delle Ore e prende il nome dall’orologio a carica manuale che ticchetta la in alto dal 1754. Chi ha più allenamento può salire in cima a godere il panorama. Ma ricordate che ci sono 207 gradini in legno da affrontare.
A questo punto verrebbe naturale fermarsi e concedersi una sosta in uno dei caffè affacciati su via Fillungo, la strada principale che attraversa tutto il centro storico. Magari per concedersi un assaggio del classico buccellato, il dolce più amato dai lucchesi.
Cosa vedere a Lucca: la casa di Puccini
Chiese, torri, mura: ma l’elenco di cosa vedere a Lucca parla anche di musica. E di un genio. Lucca è la città dove nacque Giacomo Puccini e ovviamente a lui è dedicato oggi un museo. Per la precisione si trova al secondo piano di una palazzina nel centro della città dove l’autore di Tosca vide la luce il 22 dicembre 1858. In questo appartamento il compositore ha trascorso molti anni, fino a quando ormai più che ventenne si trasferì a Milano per frequentare il conservatorio.
Per questo Puccini fu sempre molto legato a questa casa tanto che non ha mai voluto venderla pur abitando altrove. Il museo oggi raccoglie una ricca collezione di oggetti del musicista, tra cui il pianoforte su cui compose Turandot, partiture e ancora lettere, foto e pezzi unici come le bozze dei libretti di Tosca e della Fanciulla del West pieni degli appunti originali.
Una ultima sosta per assaggiare i sapori del luogo? Ci sta. Ma prima c’è una altra cosa da vedere. Ed è la piazza dell’Anfiteatro, sorta proprio sulle fondamenta dell’anfiteatro romano del I secolo d.C. come dimostra la forma circolare. In origine si innalzava da terra per molti metri con archi e tribune e poteva ospitare diecimila spettatori ma poi con i secoli divenne di fatto una cava di pietra da saccheggiare per costruire nuove case. Su ciò che restava furono appoggiate le fondamenta di altre abitazioni che crebbero fino a dare vita a questa piazza bellissima e colorata che ha assunto la forma attuale nel 1830 quando una parte degli edifici che stavano al centro vennero abbattuti.
Ora è il posto perfetto per sedersi ad un tavolino e ammirare le proporzioni di questo spazio che è il cuore di Lucca. Un cuore che batte al ritmo della bellezza.
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