Fu fondata nel IV secolo a.C. dai Celti, assediata da Annibale da Cartagine, conquistata dai Romani e più tardi inglobata nei possedimenti arabi dal leggendario governatore Musa Ibh Nusair. Vi sembra un percorso complicato? Lo è, ma è proprio da queste mescolanze e stratificazioni che nasce il fascino e la bellezza di quella che, come ogni guida di Salamanca non smetterà di ripetere, è una città d’oro.

Non a caso dal 1988 è Patrimonio dell’Unesco oltre che sede di della più antica università di Spagna: è stata fondata nel 1218 e rivaleggiava con Bologna e Oxford.

Guida di Salamanca: tra passato e presente

Vi pare poco? Non lo è ma se ci sono tante cose da fare e vedere a Salamanca cercando il lascito ereditato dal passato è però il suo presente che la rende speciale: una sorta di museo a cielo aperto con le chiese, i palazzi scolpiti in arenaria dorata che brillano al sole in alto sopra il fiume Tormes (e da qui il soprannome di “città d’oro”). Mentre di notte, la vita ribolle nelle sue strade, con spagnolissima e travolgente gioia di vivere.

Si, perché è vero che da nord a sud ogni città di Spagna coinvolge e avvolge ma è difficile trovare una altra destinazione che combini con tanta piacevolezza l’energia e la spensieratezza della sua grande popolazione studentesca, di lingua castigliana o straniera poco cambia, con la bellezza rigorosamente austera dei suoi monumenti.

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Una bellezza facile da scoprire poi: il punto di partenza obbligato è la sua teatrale Plaza Mayor – progettata da Alberto Churriguera nel 1729 e completata nel 1755 – dove tutti prima o poi si ritrovano. Noi siamo tra quelli, affascinati dalla sua simmetria di palazzi a tre piani dalla struttura uniforme e dalla quantità di cose che qui si possono fare.

Non a caso molti tra la gente del posto la chiamano “il salotto”. Sotto i suoi portici, contateli sono 88, ci sono medaglioni scolpiti con i volti di personaggi famosi come lo scrittore Miguel de Cervantes, l’autore del Don Chisciotte, ma anche caffè e ristoranti sempre affollati.

Una piazza come un salotto

Ed è sempre stato così. Ogni storia e ogni guida di Salamanca infatti vi racconteranno che qui si sono svolti eventi pubblici e persino corride con i tori – l’ultima risale al 1992 – e che vale sempre la pena di fermarsi a guardare e farsi guardare. Un indirizzo tra tutti: il più antico è il Café Novelty fondato nel 1905, con al suo interno la scultura dello scrittore Torrente Ballester.

Tra gli edifici monumentali di questa piazza ci sono il  Padiglione Reale e l’ Ayuntamiento, ovvero il Municipio, in stile Churriguera di Andrés García de Quiñones.  Molti caffè e ristoranti si trovano sotto i portici, il che rende la piazza uno scenario particolarmente vivace la sera. Questa piazza è uno dei posti migliori da visitare a Salamanca per vivere la vita notturna della città.

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I palazzi intorno all’arena delle corride

All’angolo sud-ovest di Plaza Mayor, la Calle del Prior conduce al Palacio de Monterrey , un palazzo rinascimentale che evoca lo stile italiano che si può vedere con delle visite guidate. Per chi ama l’arte sappiate che il suo stile detto “plateresco” si ritrova in altri palazzi a Siviglia o a Palencia.

La abbiamo nominata all’inizio: se questa è una delle città più importanti di Spagna lo si deve anche alla sua università. Che figura sempre nella lista delle cose da vedere a Salamanca. Lo è per la sua storia ma anche per il coraggio e il valore di chi l’ha frequentata: questo ateneo ha riconosciuto il sistema copernicano (quello che dive che il sole è al centro e la terra gira intorno) quando la chiesa considerava ancora questa teoria un’eresia. E tra gli altri ha frequentato queste aule un certo Miguel de Cervantes. Se Ronzinante è il nome di un cavallo mitico è grazie a lui e al suo romanzo dedicato a un certo hidalgo della Mancha.

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L’università di Cervantes

Gli edifici principali dell’università si trovano intorno al cosiddetto Patio de Escuelas , tra cui l’ Escuelas Mayores, un  capolavoro di stile plateresco; le Escuelas Menores , fondate nel 1428,  e l’Hospital del Estudio, oggi sede del Rettore, che risale al 1413 è a poca distanza e un tempo ospitava solo studenti poveri.

Sul lato sud della piazza si trova la Sala Calderón de la Barca – l’antica biblioteca- decorata con un famoso dipinto che riassume la astronomia del XV secolo. Il cielo allora lo immaginavano così. Se siete amanti del genere visitate anche il Museo de Salamanca, sempre nel Patio de Escuelas che colpisce per la ricca collezione di tavole fiamminghe, pale d’altare, tele, sculture e diversi pezzi archeologici, nonché una collezione di oreficeria e di etnologia locale.

La guida di Salamanca: città con due cattedrali

La guida di Salamanca, lo abbiamo anticipato, parla di una città d’oro – per il colore – e un Patrimonio mondiale – per le sue bellezze. Se si cercasse una conferma occorrerebbe andare alle sue cattedrali. Non è un errore: sono due. E con poca fantasia si chiamano cattedrale Nuova e cattedrale Vecchia.

Quella Nuova, iniziata nel 1513  per ordine di Ferdinando II di Aragona, e terminata due secoli dopo sorse poco lontano dalla navata sinistra di quella vecchia spicca per il campanile alto 110 metri e per la combinazione di elementi architettonici gotici, platereschi e barocchi.

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Ma perché si dice nuova pur essendo cosi antica? Perché l’altra lo è molto di più. E risale al XII secolo. A colpire sono i portali e le dimensioni con una lunghezza di oltre 100 metri oltre alle opere d’arte che ospita soprattutto nelle cappelle laterali.

Antiche tombe e atmosfera

 

Non è finita però: ora è il momento di andare a vedere quella vecchia. Ed è il più antico monumento cristiano di Salamanca anche se certo inferiore per possanza rispetto alla sua discendente. Ma non manca di poesia e atmosfera: qui si trovano le tombe di antichi vescovi e, fatto curioso, la Capilla de Santa Bárbara  era il luogo in cui gli studenti universitari si presentavano davanti ai loro esaminatori per gli esami finali. Per essere una aula non mancava certo il fascino e il raccoglimento.

Il ponte romano

Una città come Salamanca ha ancora una lunga guida di cose da vedere. Ma limitiamoci alle cose da non perdere. Il casco Antiguo ormai lo avrete scoperto e apprezzato ma anche le piccole strade laterali meritano una deviazione prima di arrivare a quello che è in pratica lo stemma della città: è il Ponte Romano, ovvero il Puente Mayor del Tormes, costruito nel I secolo d.C.. Era parte della Via dell’Argento, la strada che univa Mérida ad Astorga e ancora oggi mostra più della metà dei suoi originali archi in pietra ancora intatti.

Volete una sosta per assaggiare la gastronomia locale e per scoprire i piatti a base di lenticchie di Armuña e soprattutto le carni come l’agnello da latte arrosto, il prosciutto iberico o il chorizo? Pazientate un attimo. Prima merita una deviazione la Casa de la Conchas, un palazzo gotico che non ha eguali.

Le conchiglie dei pellegrini

E’ sorto alla fine del 1400 e spicca per la facciata piena di conchiglie simbolo dell’ordine di San Giacomo di Santiago di Compostela (si,  quello del cammino) ma non solo. Sulla facciata spicca anche lo stemma dei Re Cattolici Ferdinando II di Aragona e Isabella di Castiglia, artefici dell’unificazione della Spagna come è normale qui nella Comunità di Castiglia e León. Il cuore del paese iberico è uno degli edifici dove il gioco di luce che rende Salamanca la città d’oro è più evidente.

Infine per una sosta rilassante, fermatevi all’Huerto de Calixto y Melibea, un giardino poco visibile in Calle Arcediano. Vale la pena di essere scoperto per le piante che lo riempiono ma soprattutto per l’atmosfera romantica e le eccellenti viste sul fiume e sulla cattedrale. In una città d’oro un posto così ci vuole per forza. Dopo potrete tornare ai caffè intorno alla piazza, ai suoi locali di tapas. Un po’ di Spagna, ormai, sarà dentro di voi. E sentirsi a casa sarà molto più facile.

Guida di Salamanca: come arrivare

Salamanca si trova nella parte centro occidentale della Spagna, a pochi chilometri dal confine del Portogallo ed a circa 220 km dalla capitale Madrid. La città è facilmente raggiungibile anche da altre località visto che si trova sul tragitto della antica strada che un tempo collegava Siviglia al Golfo di Biscaglia e  fino a Santiago de Compostela. L’aeroporto più è comunque quello di  Valladolid distante circa un ora e mezza, dove atterrano anche diverse compagnie aeree low cost. L’aeroporto internazionale di Madrid-Barajas è un’altra opzione distante circa 2 ore e ci sono parecchi treni al giorno.