Si dice Merano e molti pensano subito ai mercatini. E alla dolce emozione del Natale tra addobbi e vin brulè. Eppure le cose da vedere a Merano sono molte di più. E’ probabilmente la stagione migliore per scoprirlo è in primavera, quando i primi tepori del nuovo sole, danno la sveglia ai fiori. E in questo caso sono oltre duecentomila quelli che stanno spuntando negli splendidi giardini di castel Trauttmansdorff, il giardino botanico affacciato su Merano che è in pratica una tavolozza di petali.
O se preferite un campionario completo di quanto sfumature può offrire la natura. Esteso su uno spazio di 12 ettari con oltre 100 metri di dislivello i giardini offrono straordinari scorci colorati che avrebbero emozionato la principessa a cui sono dedicati: Sissi, alias Elisabetta di Baviera, imperatrice d’Austria. L’imperatrice austriaca era di casa a Merano e nei giardini si vedono ancora le tracce delle sue passeggiate.
Sissi, l’imperatrice che amava camminare
Sissi, infatti nonostante gli abiti in crinoline e il running non fosse proprio attività da regina era una grande amante dell’attività fisica. E anche senza tuta non si negava lunghe passeggiate. Fece costruire quindi «ameni sentieri coperti di ghiaino» nel bosco di roverelle vicino al Castello «per poter passeggiare indisturbata dal trambusto del mondo».
E su alcuni di questi storici sentieri che si snodano intorno al castello passeggiano ancor oggi gli ospiti di Trauttmansdorff godendosi il panorama sulla città unica, nel contesto delle Alpi, per il clima mite e la vegetazione. Assai poco da montagna. Ma quasi da paradiso sul mare.
Le cose da vedere a Merano. E quelle da bere
Una stranezza che non è la sola: perchè sembra strano dirlo ma spaziando tra le cose da fare e sembra davvero che qui si sia riusciti a pescare la carta migliore, a trovare la strada giusta per non sbagliare un colpo: sia che si parli di mele, vino, birra e acqua. Tutto infatti è da primi della classe. Dalle mele Golden delicious che trapuntano le colline, ai vitigni di Schiava, Pinot nero e Merlot che assicurano brindisi Doc, passando per quello che dal 1857 è l’ «oro» di Foresta, la birra Forst prodotta fra le curve che si inerpicano verso la Val Venosta.
«Oltre 300 dipendenti, 700 mila ettolitri prodotti all’anno, sette tipi di birra oltre alla controllata Menabrea valgono il 5% del mercato italiano. Eppure qui è come lavorare in una famiglia allargata», spiegano dal birrificio che con tenacia continua ad essere tramandata e gestita tutta in rosa. Un pomeriggio a spasso fra i tini e gli aromi delle sale di cottura della azienda di Foresta è uno dei modi migliori per scoprire che si fa presto a dire birra. Ma che qui si rispetta una tradizione che viene da lontano.
Le linee di produzione sono state cambiate da poco: le bottiglie corrono svelte sui nastri con un tintinnio che sembra concertato ad arte. Quelle con qualche difetto si scartano subito. Tutto è proiettato al futuro, ma qui le cose si fanno ancora con calma e come protocollo comanda.
Cosa vedere a Merano: le coccole delle terme
Sarà merito dell’aria buona? Oppure di ottima acqua? Il cocktail aria – acqua è lo stesso che si ritrova alle celebri Terme appena oltre il fiume in centro a Merano dove si fa tesoro dell’acqua al radon che scende dal Monte San Vigilio.
Qui, nelle piscine disegnate da Matteo Thun, si sono appena festeggiati i dieci anni di meraviglie e si pensa ad un ampliamento del parco esterno, fra vasche calde e idrogetti, perché le coccole termali sono il primo desiderio di chi d’inverno viene per sciare e nelle altre stagioni si dedica invece alle passeggiate. Passeggiate sui sentieri e passeggiate in centro, tra le case.
Già, che poi bastano pochi passi ed ecco il duomo, dedicato a San Nicolò. Lui si spartisce fedeli, preghiere e candele con l’altra chiesa, la robusta Santo Spirito, che svetta oltre il fiume Passirio, ma è qui che si respira il gusto tutto tedesco e mitteleuropeo di affreschi che adornano anche l’esterno della chiesa.
A spasso sulla passeggiata Tappeiner
Da qui, per aggiungere altri spunti alla lista di cose da fare e vedere a Merano si può partire per una delle molte passeggiate, amate, ovvio, anche da Sissi che conducono lungo il fiume e su alle colline: c’è quella d’inverno che si percorre tutta col sole in faccia mentre d’estate si cambia riva del fiume per restare al fresco dell’ombra.
Oppure ci sono i quattro chilometri della passeggiata Tappeiner, voluta da Franz, medico della val Venosta, a beneficio degli abitanti dell’intera conca di Merano. Sarebbe bello che le medicine fossero sempre così piacevoli da sorbire. I quarantacinque minuti di cammino, palme e fichi d’india compresi, conducono al borgo di Quarazze, ma si possono allungare anche ad oltre un’ora se si vuole raggiungere Lagundo a piedi (nessuna paura: ci sono pure bus o taxi per tornare al punto d’arrivo. E qui, non dimenticate, siamo in Alto Adige: tutto è molto ben segnalato), senza perdere la visita dello stupendo Castel Tirolo.
Shopping e buon cibo a Merano
Siete di quelli che tra le cose da fare e vedere a Merano non potete non prevedere una bella seduta di shopping? Nessun problema. Rientrati in città ecco lo struscio mondano lungo Laubengasse, la via dei Portici, dove svettano le migliori boutique e caffè con tavolini sempre all’aperto anche d’inverno, mentre per chi compiace più che la moda la gola, ecco il gustoso l’indirizzo da non perdere: ovvero il mercato dei sapori “Pur” che ha aperto di recente nei locali del Kurhaus, in corso della Libertà.
Per chi poi non sia ancora stanco per finire la giornata non c’è nulla di meglio di una passeggiata tra i manieri dei paesini di Tesimo e Prissiano, definiti non a caso «paesi dei castelli». Un tempo, diverse famiglie nobili sceglievano queste località alla ricerca di un po’ di fresco d’estate e traccia dell’eleganza di allora è ancora visibile oggi in alcuni edifici storici. Il complesso a due torri di Castel Leonburg è oggi in mano privata e quindi non accessibile al pubblico ma la maggior parte dei sette castelli di Tesimo-Prissiano è almeno in parte visitabile: Castel Katzenzungen ospita ad esempio mostre e riunioni, a Castel Fahlburg è oggi possibile sedere ai tavolini di un caffè e la storica residenza Sant’Erasmo (Wehrburg) comprende persino un albergo.
Dopo i castelli i sapori della valle
Dopo la passeggiata l’appetito cresce: ecco allora l’indirizzo giusto. Si tratta del ristorante Sissi (quale altro nome?), al margine della zona pedonale ma a due passi dal Passirio. Il locale è sobrio ed elegante senza smancerie, la cucina curata (e stellata) e il cuoco creativo senza scadimenti nel luogo comune. Dopo un buon pranzo si è tutti più buoni.
Allora a quel punto si può decidere cosa fare per proseguire la visita e scoprire cosa altro vedere a Merano. Una buona idea per digerire è ritornare a percorrere senza fretta alcuna una delle passeggiate che abbracciano il centro. Vista dall’alto la città sembrerà di conoscerla da sempre e tra la malìa di castelli e fiori sentirsi un membro della corte è un gioco da ragazzi. Se per caso durante una passeggiata incontrate Sissi ricordate di non darle del tu. Passeggia come noi. Ma è sempre un’imperatrice.
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