Mescolate acqua azzurra e la secchezza del deserto. Aggiungete una spruzzata di fenicotteri e un sentore di Caraibi. Ecco avete ottenuto Bonaire. Bonaire è la seconda isola per dimensioni nell’arcipelago delle ex Antille Olandesi e colpisce i viaggiatori proprio per la sua strana mescolanza di acque turchesi e aspetto desertico. Sotto la superficie dell’acqua i colori ci sono davvero tutti e si nuota tra coralli e moltitudini di pesci tanto che qualcuno sostiene che le immersioni e lo snorkeling qui sia tra i migliori dei Caraibi; se sia vero è difficile dire. Ma una cosa è certa: il mare è davvero splendido. Questo per uno dono di natura ma anche perché una forma di turismo ancora non troppo invadente ha permesso di tutelare l’ambiente di tutela l’isola di Bonaire nelle Antille Olandesi.
Un paradiso quindi ma non solo sott’acqua ma anche sopra. Chi ama la vele e il windsurf troverà da divertirsi grazie al vento che ha piegato persino i caratteristici alberi di divi divi. Imparate questo nome: questi alberi saranno uno dei protagonisti delle foto che vi scatterete davanti al mare.
Bonaire nelle Antille Olandesi è da sempre molto attenta alla difesa dell’ambiente e dell’ecologia. In particolare ci si è impegnati per difendere le fragili foreste di coralli anche a costo di ridurre lo sviluppo turistico e rendere meno scatenata la vita mondana e notturna. Il risultato però è assai positivo: le belle spiagge di Bonaire e l’acqua del mare intorno sono rimaste intatte e a poca distanza è facile ammirare i fenicotteri che vagano in un paesaggio irreale fatto di distese di sale insieme a stormi di altri uccelli.
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi: la storia
Dopo la dissoluzione delle Antille olandesi nel 2010, Bonaire è diventato un comune speciale o ente pubblico dei Paesi Bassi ed è sotto l’amministrazione diretta del paese europeo cosi come le altre isole di Aruba e Curacao. L’isola fu scoperta nel 1499 da Amerigo Vespucci ma iscrizioni rupestri nel nord dell’isola indicano una presenza di indigeni presenti molto prima dell’arrivo degli occidentali. La colonizzazione della Spagna iniziata nel 1527 è durata poco più di un secolo mentre nel 1634 arrivarono gli olandesi che si insediarono occupando anche le isole vicine. La Compagnia olandese delle Indie occidentali introdusse programmi di sviluppo economico per i quali furono importati centinaia di schiavi. L’abolizione della schiavitù e la fine della ricchezza derivata dalle piantagioni – che dipendevano appunto dal lavoro degli schiavi – portarono un lungo periodo di depressione economica durante la quale la principale fonte di reddito per la maggior parte della popolazione dell’isola erano le rimesse inviate a casa dai lavoratori emigrati all’estero. Dal 1950 però l’economia riprese a girare per arrivare all’attuale situazione di benessere diffuso.
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi: la cultura
Bonaire, lo abbiamo detto, è strettamente legata all’Olanda ma la sua situazione attuale la porta ad essere sempre più ad essere sottoposta alla influenza degli Stati Uniti. Tuttavia l’olandese resta la lingua ufficiale mentre il papiamento (un misto di portoghese, africano, spagnolo, olandese e inglese) è comunemente usato come lingua franca. Inglese e spagnolo sono ampiamente parlati dalla maggior parte degli abitanti che per la gran parte sono di religione cattolica con una minoranza protestante. Ci sono molte chiese evangeliche di diverse confessioni e una nuova moschea è stata eretta sull’isola. Lo stile di vita è tranquillo e l’abbigliamento è informale. Una curiosità: sulle spiagge è proibito il nudismo tranne in un resort privato dedicato proprio a chi prende il sole senza costume.
Tra le cose da vedere nell’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi c’è sicuramente il Bonaire National Marine Park, un bellissimo parco marino che racchiude la barriera corallina e che ha contribuito a fare di Bonaire una meta di immersione di livello mondiale. Questa zona incontaminata è monitorata durante tutto l’anno dai biologi marini che studiano in particolare le condizioni della barriera corallina per garantirne la salvaguardia. Ma non si vive di sole immersioni e gli abitanti di Bonaire lo sanno bene. L’isola infatti ospita molte celebrazioni e momenti di festa e i turisti sono sempre incoraggiati a partecipare agli eventi. Uno dei momenti di divertimento è senza dubbio il colorato Carnevale che si conclude con uno spettacolo pirotecnico e l’incendio cerimoniale dell’immagine del Re Momo. Altre feste a cui vale la pena di partecipare sono il Festival di Rincón, con i suoi canti e balli, e il Rincón Day, che celebra le tradizioni e la cultura di Bonaire nel villaggio più antico dell’isola.
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi insomma è un posto allegro: ma in passato ha conosciuto la schiavitù e la violenza come ricordano le capanne bianche sul Witte Pan, ovvero le abitazioni degli operai costretti a raccogliere il sale fino all’abolizione della schiavitù nel 1863. Le piccole aperture nelle facciate erano in realtà le porte da cui gli schiavi erano costretti a strisciare la notte dopo un turno massacrante sotto il sole. Le capanne degli schiavi sono state conservate come monito e ricordo della storia di sopraffazione che è stata vissuta anche a Bonaire.
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi: la natura
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi è celebre anche per la sua popolazione di fenicotteri, la maggior parte dei quali abitano le aree meridionali protette dell’isola. Probabilmente uno dei posti più facili per ammirare questi splendidi uccelli è la suggestiva laguna di Gotomeer, dove si riuniscono per nutrirsi di artemie. Portare il teleobiettivo e godetevi le loro danze sinuose. Le acque oltre le lagune poi sono brulicanti di pesci di ogni dimensione e colore. In breve, l’isola è un paradiso subacqueo e anche chi non si immerge non dovrebbe rinunciare ad una seduta di snorkeling per ammirare il mondo sottomarino.
Dopo il bagno poi non c’è nulla di meglio che godersi il sole. Le belle spiagge abbondano a Bonaire, ma Pink Beach è certamente una delle migliori. Il nome si spiega facilmente: questo tratto di spiaggia assume una sfumatura rosata, più evidente al tramonto, grazie a minuscoli frammenti di corallo rosa e conchiglia trasformate in polvere dal mare. La spiaggia è selvaggia e non ci sono punti di ristoro: quindi portatevi crema solare e bevande per godervi la giornata di mare. Ma per gli sportivi c’è di più: il clima di Bonaire è perfetto per il windsurf e il kitesurf e attira professionisti da tutto il mondo, che affollano le sue coste ventilate dove si svolgono anche importanti gare. Non a caso Windsurf Magazine ha votato Bonaire come migliore destinazione al mondo per imparare a fare windsurf.
Rincón, il più antico villaggio di Bonaire, non è certo una metropoli e offre ai viaggiatori giusto una infilata di bar che servono birre gelate dietro facciate dai colori vivaci. Rincón si trova nel nord dell’isola in una valle ed è una delle uniche due città presenti. L’altra città, che è anche il capoluogo si chiama Kralendijk e appena fuori dall’abitato si trova anche il museo locale ospitato in un palazzo restaurato che faceva parte di una piantagione del 1885. Il museo mostra manufatti raffiguranti la storia dell’isola: dai primi giorni degli indiani Caiquetio fino all’arrivo degli invasori spagnoli e olandesi e ai giorni nostri .
Per andare alla scoperta del mare di Bonaire si puo partecipare a brevi crociere fino all’isolotto disabitato di Klein Bonaire. Chi possieda o noleggi una barca potrà sfruttare gli ormeggi di Kralendjik e Harbour Village Marina. Ogni seconda settimana di ottobre si svolge una appassionate regata a vela, durante la quale sull’isola si respira una vivace atmosfera di carnevale.
L’isola caraibica di Bonaire nelle Antille Olandesi: sale e monti
Il punto più alta di Bonaire è il monte Brandaris che si trova ai margini del Parco Nazionale di Washington-Slagbaai nell’interno dell’isola. Una volta raggiunta la vetta – si fa per dire – si verrà ricompensati da una splendida vista sulla flora circostante tra cui spiccano gli alberi di Divi Divi, che crescono lateralmente a causa delle forti venti sferzano l’isola. L’ultima cosa da non perdere nell’isola di Bonaire nelle Antille Olandesi sono le saline. Queste distese cambiano colore davanti ai vostri occhi – da fucsia a rosa – a seconda delle fluttuazioni delle alghe. La vista è sorprendente e con un po’ di fantasia potrebbe addirittura apparire come una distesa invernale di neve.
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21 Gennaio 2021