Per sentirsi il re di Anversa, nelle Fiandre, basta poco: è sufficiente sedersi sul Grote Markt, la grande piazza delle corporazioni, con in mano un bicchiere di De Koninck (o una delle altre centinaia di birre che nascono in questa terra che è il paradiso delle bionde). Vi riempirete la bocca e il naso di sapori e profumi e gli occhi di bellezza: e vi renderete subito conto che per capire cosa fare e vedere a Anversa, la seconda città del Belgio dopo Bruxelles e la più grande delle Fiandre, servono tutti i sensi. Si, perché questa città ha molte cose da raccontare ma con fiammingo pudore preferisce spesso svicolare e perdersi in leggende e racconti di fantasia. La riprova? Chiedete ad un abitante di Anversa perché la città si chiama così e vi sentirete rispondere, senza apparente imbarazzo, che è una storia semplice e nota a tutti: il nome (Antwerpen nell’ostica lingua fiamminga) viene dalla espressione “hand werpen” che significa lanciare la mano. E poi spiegherà a voi, foresto sprovveduto, che la mano era quella di un gigante avido e che a recidere l’arto, prima di scagliarlo via, è stato un coraggioso legionario romano ora effigiato in una statua e persino riprodotto in cioccolato. Non ci credete? Pazienza, non è la verosimiglianza che conta ma la bellezza del racconto come quasi tutto in questa città che è a modo suo una capitale ma si mostra e si offre, quasi fosse un vezzo, come se fosse poco più di un borgo. Dove però si sono costruiti pezzi grandi della storia d’Europa. E dove in questi anni si sta verificando una metamorfosi veloce.
Cosa fare e vedere a Anversa: la città in trasformazione
E anche per questo servono i cinque sensi. Quella che fu per secoli un porto è diventato in poco tempo una delle città più vivaci per la moda e il design e così, a poca distanza dal museo dedicato al genio locale Peter Paul Rubens sono spuntate decine di nuove gallerie d’arte contemporanea in tutto il quartiere Zuid. L’ex quartiere a luci rosse ora brulica di ristoranti all’aperto e locali; in estate, un hangar in disuso sul bordo del fiume Schelda si trasforma in un club con una spiaggia urbana per i giovani Antwerpeners che vogliono scatenarsi quasi che il fiume (enorme) fosse un mare. La città poi accoglie un numero sempre crescente di concept store a fianco studi di designer e anche un manipolo di chef di talento ha superato lo stereotipo del piatto simbolo del luogo: cozze e patate fritte portando le stelle (Michelin) sul cielo della città. Per tacere poi del nuovo museo il MAS – Museum aan de Stroom – che ospita quasi mezzo milione di pezzi tutti incentrati sulla città di Anversa. E anche lo stesso edificio è una emozione per lo sguardo con la sua facciata sghemba pennellata di arenarie rosse. E allora facciamo come abbiamo detto: sediamoci, alziamo un bicchiere e godiamoci quello che abbiamo intorno.
Cosa fare e vedere a Anversa: la bellezza del passato
Andiamo con ordine: per capire cosa fare e vedere a Anversa partiamo dal suo cuore, dalla Grand Place (o se preferite il Grote Markt), il centro dove si trovano ancora oggi gli splendidi palazzi sede delle gilde medievali, le antiche corporazioni che raggruppavano chi svolgeva un mestiere. Anche se qui, occorre ricordarlo, erano i mercanti a dettare legge: i commercianti di Anversa nel 1500 gestivano il traffico del sale dalle coste atlantiche, le lane dalla Scozia e dalla Inghilterra, i vini dalla penisola iberica. Ci mancava solo l’oro e pure quello arrivò quando venne scoperto il Nuovo Mondo. Tutto questo creava ricchezze che si vedono camminando ancora nella piazza dominata dal Municipio costruito tra il 1561 e il 1565 e nelle cui sale sono appesi dipinti del 19° secolo di H. Leys che illustrano la storia di Anversa. Immediatamente alle spalle del municipio, nel Gildekamersstraat, una ex casa di una gilda è stata trasformata in un museo dedicato a ricostruire le storie delle arti e dei mestieri tradizionali mentre nelle vicinanze si trova il Museo Etnografico, che raccoglie tutto ciò che riguarda le culture non europee.
Proseguendo il nostro itinerario tra gli spunti più interessanti su cosa fare e vedere a Anversa si arriva alla chiesa tardogotica di St. Paul, al centro del Veemarkt, ovvero la piazza che ha funzionato per secoli come mercato anche dei bovini). La torre dell’orologio barocco risale 1680 ma la bellezza di tre secoli dopo un incendio ha gravemente danneggiato la chiesa e solo gli sforzi degli abitanti hanno permesso di salvare qualcosa anche se buona partte dell’annesso monastero è andato completamente distrutto. La chiesa, dopo la ricostruzione, ospita dipinti di Rubens – gli splendidi “La flagellazione di Cristo” nella navata sinistra, “L’Adorazione dei pastori” e la “Disputa del Santissimo Sacramento” nel transetto sinistro – e opere di Jordaens, Van Dyck e Pieter Verbruggen il Vecchio.
Da una chiesa all’altra per scoprire cosa fare e vedere a Anversa: prossima tappa la Cattedrale di Nostra Signora, la più grande chiesa gotica delle Fiandre e del Belgio. La sua storia è complessa e merita di essere raccontata: nell’Alto Medioevo la cattedrale dell’epoca in stile romanico era ritenuta inadeguata e si decise di costruire una nuova cattedrale nello stesso punto. La chiesa doveva diventare la più bella dei Paesi Bassi e questo sforzo è stato preso sul serio: i lavori sono proseguiti per oltre 160 anni senza arrivare ad una conclusione definitiva. Non solo; anche la malasorte ci ha messo lo zampino: un incendio nel 1533 l’ha danneggiata poi c’è stata una spoliazione per mano di iconoclasti dissidenti nel 1566, quindi è stata la volta dei calvinisti nel 1581 e persino Napoleone aveva pensato di abbatterla per recuperare il metallo per armare i suoi eserciti. Tutto vano. La chiesa è ancora li ed è splendida e monumentale. All’interno sono conservati alcuni capolavori: tra questi i più celebri sono due opere di Rubens: l’Innalzamento della Croce e la Discesa della Croce. Ma una visita a questa chiesa offrirà molte altre occasioni di sorpresa.
Cosa fare e vedere a Anversa: dove nacquero i libri
Cambiamo genere? Allora andando avanti a scoprire cosa fare e vedere a Anversa andiamo a scoprire un luogo che appartiene ai Patrimoni dell’Unesco. Ed è il primo museo al mondo ad esserlo diventato. Si tratta della antica stamperia Plantin-Moretus, che risale al 1576, dove in pratica è nata la moderna arte della stampa. E qui se ne scopre la storia visitando quella vecchia casa patrizia piena di atmosfera dove si cammina tra pareti coperte di vecchi libri e opere d’arte. Anche se il vero gioiello sono due macchinari: qui si conservano le due più antiche presse al mondo complete di tutto ciò che serviva per creare i libri ovvero le matrici e gli stampi. Insomma, i libri che conosciamo sono in pratica nati qui. E la riprova arriva ammirando una Bibbia in diverse lingue esposta tra queste teche. Se il mondo è quello che conosciamo lo dobbiamo anche a questi tipografi.
Proseguendo poi la visita della città saltiamo da un museo tradizionale a altri decisamente meno convenzionali: il primo, classicissimo, è il Museo Reale delle Belle Arti che ha sede in un palazzo neoclassico. Le pareti del salone d’ingresso sono affrescate da Rubens. Al pianterreno sono esposte tele di Ensor, Magritte, Permeke e Delvaux mentre al piano superiore ci sono opere di artisti della scuola di Brueghel. Di tutt’altro genere è quello dedicato ad una delle icone della città di Anversa: il museo della compagnia navale The Red Star Line. A questa società è stato dedicato un museo che ricorda come questa famosa società, con una bandiera con una stella rossa al suo interno, ha trasportato più di due milioni di persone dalla foce del fiume Schelda agli Stati Uniti: poveri emigranti europei in cerca del sogno americano, ma anche passeggeri benestanti che si dirigevano a New York. I magazzini sulle rive del fiume sono stati restaurati per diventare un luogo dedicato alla memoria, un luogo per riflettere sul tema dell’emigrazione. Infine passeggiando per il centro dedicate una deviazione a scoprire tra cosa fare e vedere a Anversa una piccola perla stravagante: la Stazione Centrale. Costruita all’inizio del XX secolo, presenta una cupola in vetro e ferro che incornicia l’area di attesa donandole un aspetto arioso e suggestivo. Giudicata da molti fra le cinque più belle stazioni ferroviarie al mondo è anche un luogo che molti visitano visto che il treno resta il mezzo più comodo per spostarsi in Belgio.
Non siamo ancora stanchi? Allora concediamoci ancora un paio di tappe prima di infilarci in una delle tante birrerie e assaggiare le migliori birre prodotte in questa terra fortunata.
La prima è alla casa di Rubens dove il grande pittore ha vissuto e dove, si dice, ha realizzato 9grazie anche a aiutanti) la gran parte delle sue opere: si parla di 25mila quadri. Ora, dal 1930, la casa, progettata dallo stesso artista in stile barocco è di proprietà del Municipio di Anversa, ed è visitata da migliaia di persone ogni anno attirate dalle opere d’arte originali, dal giardino e dalla sala dove il pittore lavorava. Un dettaglio: è stata una vera e propria fabbrica dell’arte ma solo due dei suoi migliori allievi sono poi stati assunti: si tratta di Anthony Van Dyck e Jacob Jordaens. Infine un tuffo nel lusso, quello vero.
Anversa è il centro mondiale dei diamanti e in una zona di poco più di un chilometro quadrato, proprio fuori dalla stazione centrale, si trovano praticamente tutti i più grandi negozi di preziosi. Il conto è approssimativo: ma si parla di 1.800 negozi. Si possono anche fare visite guidate per riempirsi gli occhi di riflessi preziosi andando in un posto battezzato, guarda caso, Diamondland che si trova in una strada laterale chiamata De Keyserlei. Oltre ad essere un negozio che vende diamanti certificati si possono anche vedere frese, tagliatori e e orafi al lavoro su quelle che sono le pietre più preziose. Anversa, lo sa e ne se vanta. E si sente un po’, a sua volta, un gioiello.
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