Alto Adige uguale montagne. E le montagne significano neve. Per molti questo è il primo pensiero. Ma adesso, con l’estate finalmente arrivate, è invece il momento giusto per andare a vedere l’altra faccia dei monti: quella verde e piena di profumi, quella delle camminate lente (non delle discese veloci), quella delle uscite all’alba. E l’alba sulle Dolomiti è qualcosa di unico. La destinazione della gita allora – perfetta per un lungo weekend – è la Val D’Ega, la zona che inizia pochi chilometri a nord di Bolzano e si estende verso sud-est sino al passo di Costalunga.
La Val D’Ega, tra le vette e il lago
La valle prende il nome dal torrente che la attraversa mentre, sempre parlando d’acqua, a 1550 metri ci si trova davanti la sorprendente scoperta del lago di Carezza. Spostandosi invece a discutere di roccia c’è l’imbarazzo della scelta: i pendii e i boschi sono delimitati a nord dal massiccio dello Sciliar che anticipa la catena del Catinaccio e tutt’intorno spiccano cime bellissime come la Pala di Santa, Corno Nero e Corno Bianco. In mezzo, intorno, a poca distanza dai paesi di Collepietra, Nova Levante, Nova Ponente e Obereggen si spargono oltre 500 km di sentieri. davvero di ogni tipo. Ci sono quelli per le famiglie e i camminatori pigri e, ovviamente, quelli per gli esperti. Che puntano a salire più in alto e alle ferrate. Ma noi – questa è una gita – partiamo dai passatempi più rilassanti. Cadenzati con frequenza giornaliera per avere sempre nuovi spunti.
Una delle esperienze che non possono perdere è quella che porta alla piattaforma panoramica Latemar 360° da dove, a 2200 metri, lo sguardo corre sulle vette tutto intorno. Realizzata in legno di larice, la piattaforma ricorda nella forma una conchiglia fossile, una delle tante che è facile trovare, sul Latemar e nella Val D’Ega. Si trova a soli cinque minuti a piedi sopra la stazione dell’impianto di risalita Oberholz seguendo il sentiero n. 18. E basta questo per capire che è facilmente accessibile.
Fossili e piattaforme in quota
Chi desidera poi camminare in Val D’Ega un po’ avrà l’imbarazzo della scelta: oltre la piattaforma si può proseguire sul sentiero 22 fino al al Passo Feudo seguendo un percorso di circa tre chilometri e mezzo che prima sfiora le pareti rocciose e poi, grazie a zone attrezzate, racconta le cose da sapere sulla flora e sulla fauna della zona svelando anche le leggende sulle creature mitologiche che abitano – si dice – tra questi boschi Per chi poi preferisca il passo slow sono state allestite delle zone riposo con comodi sedili in legno che invitano a fare una pausa. Prima di scegliere verso quale baita dirigere i propri passi.
Le facile passeggiate nella Val d’Ega
Per chi poi non fosse un habituè della montagna ci sono anche facili passeggiate accompagnate. Un esempio davvero suggestivo per chi sia appena allenato è quella della escursione al tramonto sul Corno Bianco. Si cammina per una cinquantina di minuti e alla fine ad attendere chi arriva c’è un cestino pieno di speck, formaggi e vino – ma anche una vista spettacolare sulle vette che, dopo una manciata di minuti, si colorano del rosso del tramonto. Si può vedere anche cento volte: ma è sempre magico. Oppure, al contrario, per i più mattinieri, è stata prevista una passeggiata da Nova Ponente verso il maso Kreuzhof dove ci si gode la vista e la colazione. Scendere, dopo, vorrà dire avere il passo più leggero.
Il labirinto di roccia e il bosco del Latemar
Infine, sono organizzate anche camminate naturalistiche nel bosco del Latemar. Seguendo i passi della guida ci si infila in una delle foreste di abete rosso più belle d’Europa per arrivare al labirinto di roccia e proseguendo tra i prati per arrivare al Passo Costalunga. Si cammina e si ascolta: si perché ogni passo è accompagnato dal racconto di storie legate alla geologia, al bosco e alla lavorazione del legno. Ma non mancano le leggende ladine. Ed anche per questo è una esperienza adatta anche ai bambini. Ultima idea: se poi volete scoprire come può essere fantascientifico un rifugio alpino salite ai 2096 metri del rifugio Oberholz a Obereggen. E’ realizzato in materiali naturali ma ha una struttura innovativa fatta di finestroni che sembrano proiettare nel mezzo delle montagne tutte intorno. In più il menu è degno di ristorante gourmet di una grande città. La differenza è che qui, oltre la terrazza, non c’è il traffico, Ma la bellezza delle Dolomiti.
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