Di solito si pensa ai mesi di gennaio e febbraio come quelli più tetri dell’inverno, quelli dove il sole si vede di rado e i colori svaniscono: restano al massimo le sfumature del grigio. E questo è vero, almeno nell’uggioso nord d’Italia. Ma c’è un luogo nel sud della Francia dove l’inverno è la stagione del sole. Un piccolo sole sgargiante che cresce non lontano dalla costa. E a cui è stato dedicato un itinerario speciale, la Strada della mimosa,  che si snoda tra blu e giallo. Il blu è quello del mare. Il giallo è, appunto,  quello della mimosa.
Si, perché questa piccola pianta arrivata nel Mediterraneo all’inizio del XIX secolo dalla lontana Australia ha trovato da queste parti il clima e le condizioni ideali. Tanto che è stato creato un percorso, appunto chiamato la Strada della mimosa (o Route du Mimosa), che si snoda lungo il territorio del Var, delle Alpi Marittime fino alla Costa Azzurra. E se amate i colori, i fiori e la bellezza in genere è una esperienza da non perdere tra paesi medievali, borghi, sentieri. E tutte le meraviglie della natura.
Strada della mimosa

La Strada della mimosa: le tappe tra collina  e mare

Il punto di partenza, convenzionalmente, è nel paese di Bormes-Les-Mimosas dove si trova il km zero della Strada della Mimosa. Questo è uno dei più bei villaggi fioriti di Francia, un villaggio medievale del XII secolo nel quale prosperano oltre 700 specie vegetali rare e che da gennaio a marzo viene avvolto, incredibilmente, di una sciarpa gialla fatta, appunto di mimosa. E qui se ne coltivano circa 90 specie differenti.
In più conserva il suo antico stile provenzale arroccato sul mare con il vecchio quartiere con le case dalle tegole rosa e ocra ad anfiteatro sul Mediterraneo, i bastioni e le rovine del castello e i suoi vicoli fioriti come fossero un labirinto. Più in basso, invece, i due quartieri sul mare, La Favière e Cabasson. Qui si trova anche Fort Brégançon, una fortezza del 1200 appollaiata su una specie di isolotto che è stato fondamentale nella storia di Francia per secoli ma che, in modo diverso, lo è ancora: dal 1968 è infatti residenza ufficiale e luogo di villeggiatura per il Presidente della Repubblica francese. E spesso monsieur Macron trascorre qui il tempo libero con la moglie.
Strada della mimosa
Ma è poi nell’ultimo fine settimana di febbraio che il paese esplode di vita e colori quando si svolge la grande sfilata fiorita con carri decorati. E le mimose, ovviamente, sono protagoniste.

Giardini immensi pieni di colori

Proseguendo la Route du Mimosa in direzione della seconda tappa vale la pena di fare una sosta a una quindicina di chilometri da Bormes-les-Mimosas al Domaine du Rayol, appartenente al Conservatoire du Littoral, un grande giardino di oltre venti ettari che ospita una incredibile varietà di vegetazione mediterranea, e ovviamente tante mimose. Ma anche un giardino marino da visitare con pinna e maschera. Per scoprire i vegetali che stanno sott’acqua.

Il secondo stop, come detto, è a Rayol-Canadel sur Mer, un tranquillo villaggio dove si godono fantastiche viste sul Massif des Maures e di fronte sul blu del Mediterraneo. Il paese è aggrappato a delle terrazze e l’80% del territorio è coperto da fiori e piante: il punto migliore per godere la vista d’insieme è al pergolato rotondo del Patec. Da qui si scende lungo una monumentale scalinata in pietra che conduce alla spiaggia. Non temete: anche in inverno qui con un raggio di sole si sta benissimo e poi per rifocillarvi, ogni venerdì mattina non perdete il mercato in place Michel Goy. Chi ama pesce e frutti di mare sarà in paradiso.

Corsi mascherati. A base di fiori

La terza tappa della Strada della mimosa è Sainte Maxime, sparso su oltre 10 km di costa mediterranea, una oasi di tranquillità provenzale dove passeggiare in riva al mare e ammirare le macchie fiorite, le case con vecchie tegole. E dove fare sosta al mercato nelle mattine di giovedì e venerdì o poltrire sul lungomare ombreggiato. Prima di andare ad esplorare il Parco Botanico dove camminare senza fretta tra i sentieri all’ombra di più di 60 specie di piante mediterranee. Per di più nel primo fine settimana di febbraio qui si svolge il Corso du Mimosa con sfilate e parate di carri, spettacoli itineranti, laboratori dedicati ai fiori e molto altro.

Si prosegue poi lungo il Massif des Maures e si arriva a Saint-Raphaël, sospesa tra le colline e la costa con splendide calette e vista sulle isole. Anche qui a febbraio si fa festa con i fiori in primo piano ma qui è anche belle cedere allo stile rilassato di questa cittadina di mare partendo dal centro storico con le sue stradine strette e silenziose che si aprono poi in piazze dove si svolgono ogni giorno mercati di fiori e frutta. E dove si vendono i prodotti tipici provenzali.

Poco lontano ecco la chiesa romanica, un monumento storico del XVIII secolo, sorto su una base del XII secolo che oggi ospita il Museo Archeologico di Saint-Raphaël. E dalla sua torre si godono splendide viste. Più verso il mare poi ecco il “Quartier de la Marine“, un tempo casa dei pescatori della città, che ora è diventato una zona turistica elegante con un casinò, belle ville e un contesto di composta eleganza.

La mimosa si mangia. Insieme al cioccolato

Proseguendo nel cammino non perdete una sosta a Agay , un paesino a soli 8 km da Saint-Raphaël, dove si trova la fabbrica di cioccolato Le Palet d’Or: qui le mimose si mangiano al cioccolato insieme ai tartufi al cioccolato bianco aromatizzati alla mimosa o agli amaretti alla mimosa. Più protagonista di così.

Andando oltre ecco Mandelieu-la-Napoule, la prima tappa nelle Alpi Marittime, un luogo perfetto per una breve vacanza invernale all’insegna dei colori: da una parte la roccia rossa dell’Esterel, dall’altra il blui del mare e intorno ovunque il giallo delle mimose. Qui si possono visitare alcuni castelli splendidi come quello di La Napoule: oggi è considerato una delle più belle residenze per artisti nel mondo. Questa ex fortezza è stata completamente restaurata all’inizio del XX secolo dal suo proprietario Henry Clews e oggi ospita la “La Napoule Art Foundation” che ospita artisti celebri e talenti emergenti.

Da qui parte anche La Route d’Or, che si snoda nel cuore della più grande foresta di mimose d’Europa che ogni anno a metà di febbraio ospita la Sagra della Mimosa con sfilate e battaglie di fiori.

Il nostro viaggio invernale lungo la Route du Mimosa non è finito e ci porta al paesino di Tanneron, sulle sulle colline delle Alpi Marittime della Provenza. Il paese è piccolo, con alcuni perle da visitare come la chiesa di Notre Dame de Peygros o un’antica torre in pietra. Ma quello che vale davvero la sosta sono le passeggiate che portano al  Lac de Saint Cassein o alle foreste di mimose, sia selvatiche sia coltivate che qui sono ovunque.

Da dicembre a marzo, l’abbondante fioritura fa precipitare in un mondo quasi fatato: profumato e tutto giallo. Tanto che durante la festa di febbraio il fiorellino colorato viene usato persino per creare dei cocktail.

Grasse, la capitale dei profumi

Non è ancora finito il viaggio lungo la Strada della mimosa. Passiamo per Pègomas, magari facendo una sosta nella sua piazza all’ombra della chiesa di San Pietro per bere qualcosa e goderci un po’ di sole provenzale e poi proseguiamo sulla Route d’Or per raggiungere Grasse che si trova a 16 km a nord di Cannes, nel sud della Provenza.

Strada della mimosa

La città era originariamente nota soprattutto come centro di conciatori di pelli ma ben presto è diventata una delle capitali nella produzione di profumi. Non a caso c’è un Museo Internazionale del Profumo e quattro importanti produttori hanno ancora sede in città: e si possono visitare. Poi dedicatevi ad una visita del centro storico con le case alte e strette dipinte color pastello e lasciatevi andare fino a sbirciare ai vicoli laterali con i panni stesi e l’atmosfera retrò. Prima di rendere omaggio alla cattedrale di Notre-Dame-de-Puy del XII secolo.

Vicino alla cattedrale c’è il municipio – da non perdere il cortile interno con la sua vista sul centro della città-  e per finire ecco il museo del profumo. Qui si potrà seguire un percorso guidato tra i profumi cercando anche di creare un aroma personale. Se non sarà il massimo pazienza: basta andare nel cortile per scoprire le distese di mimose. E quelle, purtroppo, sono difficile di battere.