La Provenza è una delle più riuscite opere della natura. Tutto, in questa regione, è più luminoso che altrove in Francia. La luce del sole, i papaveri rossi, i girasoli gialli, gli sterminati campi di lavanda. Anche i tradizionali tessuti provenzali si fanno notare per le stampe di colori intensi. Dal verde della collina poi è facile arrivare ai porti dei pescatori e a pittoreschi villaggi arroccati su speroni rocciosi. Insomma, ogni dettaglio del paesaggio sembra progettato per colpire chi arriva e per restare nel ricordo e la nostra parziale guida della Provenza proverà a farvela scoprire. Così come è accaduto nel passato quando questa regione che pare incantata è stata amata e dipinta da molti pittori famosi come Cezanne, Matisse, Chagall, Picasso, Vasarely, e Léger.

Guida della Provenza

Abbiamo parlato della bellezza. Ma qui c’è di più: qui si coltiva l’arte di vivere bene.  D’altra parte qualunque guida della Provenza ve lo dirà: questo è  un luogo per godere di piaceri semplici. E dove è semplice stare bene. Il clima caldo, lo stile di vita ritmo lento e il rapporto con la terra: questi sono alcuni dei motivi che facilitano il rilassamento e in questa terra è bello passeggiare per le strade di ciottoli e crogiolarsi sulle terrazze soleggiate dei caffè all’aperto. C’è poi il discorso della gastronomia: qui è di casa la cucina mediterranea a base di olio d’oliva, verdure e erbe aromatiche che forniscono la base di piatti tradizionali: il pistou, cioè la versione locale del pesto; la mitica bouillabaisse, una saporita zuppa di pesce; la fougasse, una morbida focaccia arricchita da abbondante olio o la pissaladière, una sorta di focaccia più alta della pizza e farcita con  cipolle caramellate, acciughe e olive nere. Per finire con la classica ratatouille, un perfetto piatto estivo a base di pomodori, peperoni, zucchine, cipolle ed aglio più le spezie provenzali.

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Guida della Provenza: bellezza e sapori mediterranei

Dopo avere assaggiato questa regione con il palato la si deve assaggiare con gli occhi: la  guida della Provenza vi porta a vagare nella  ricca campagna disseminata di città  medievali: come Avignone e Aix-en-Provence o a scoprire  antiche città romane come Orange e Arles e i loro straordinari lasciti del passato come l’arena di Arles. Sulla costa  poi si incontra  il grande porto della città di  Marsiglia, un melting pot di culture che forse potrà non conquistare ad un primo sguardo ma che invece ha un suo fascino profondo. Questa città cosmopolita, la  più antica di Francia e la seconda dopo Parigi, e ha molto da offrire, dalla storia del passato alla sua attuale vivacità culturale. Senza dimenticare il mare: in nessun punto chi arriva qui sarà mai molto lontano dal blu delle  acque  che fanno da quinta naturale ad una vecchia ripida strada o a una piazza piena di vita.  Il tutto, come ricordato in ogni guida della Provenza, reso più particolare dalla una cultura multietnica che la rende una sorta di ponte tra Africa e Europa. Non a caso, qui nella stessa strada, potrete passare da un mercato che ricorda un souk ad un locale dove mangiare la  bouillabaisse e bere pastis.

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Basta poi poco per trovare stili e paesaggi differenti: Marsiglia è di certo la metropoli della Provenza ma Aix-en-Provence, a soli 24 km verso l’interno, è probabilmente il  centro culturale e turistico più importante della  regione e attira tantissimi visitatori. Certo, le due città  storicamente e socialmente sono molto diverse.  Aix si fa vanto di essere una bellissima città universitaria e ricorda che le sue ricchezze si basano sulla agricoltura e su ciò che gravita intorno al mondo accademico, piuttosto che sull’industria pesante. Anche per questo i residenti di Aix-en-Provence sono sofisticati: e i cugini di Marsiglia li considerano un po’ snob. Proprio quelli che arrivano da Parigi.

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Una guida della Provenza poi dovrà per forza di cose prevedere soste e visite in luoghi forse meno noti ma non per questo meno affascinanti:  uno di questi è certamente Les Baux-de-Provence,  una città storica in un contesto unico, arroccato su un altopiano roccioso che la rende in apparenza lontana dal nostro mondo moderno. Le romantiche rovine del castello di Baux e la sua cittadella sembrano uscire dalla rupe calcarea che domina la valle. I visitatori devono parcheggiare nella parte bassa del paese e camminare fino al borgo con una passeggiata nel  tempo fino a quello che oggi è considerato uno dei più bei borghi di Francia e che è stato culla della poesia e della cultura cavalleresca del Medioevo. Oggi Les Baux-de-Provence incanta con le sue antiche costruzioni in pietra, le piazze tranquille e le terrazze ombreggiate e piena di fiori colorati. Vagando per le vecchie strade acciottolate i visitatori troveranno caffè eleganti, piccole boutique e gallerie d’arte. La visita ovviamente deve partire dal mastio del castello da cui  ammirare gli splendidi panorami della zona.  Non dimenticate di visitare l’Eglise Saint-Vincent, una chiesa romanica del 12° secolo con vetrate contemporanee di Max Ingrand e poi perdetevi nelle strette strade giocando a sentirvi personaggi di un romanzo cavalleresco.

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Guida della Provenza: degustare vino nella cantina del Papa

Anche Chateauneuf-du-Pape è un borgo medievale di 2000 abitanti e una tappa obbligata nel vostro viaggio sfogliando le pagine della guida della Provenza. La cittadina si trova sul fianco di una collina, dominato dalle rovine di un antico castello che fu residenza estiva dei Papi e, anche se tutto quello che rimane sono le fondamenta e due pareti esterne è ancora uno spettacolo imponente e un meraviglioso punto di vista. Il villaggio è un labirinto ben restaurato di edifici medievali e strade strette che si incrociano intorno alla collina. Se un tempo fu residenza papale oggi è una delle capitali della enologia. Il vino omonimo è uno dei più rinomati della valle del Rodano e ovunque ci sono cantine e possibilità di degustazioni:  una delle più suggestiva si svolge nelle Caves de Saint Charles, un reticolo di cantine del 13° secolo ora perfettamente restaurate e che si dice conservassero il vino del Papa.  Oggi si assaggiano grandi rossi tra luci d’atmosfera e musiche gregoriane.

La Provenza, si sa, ha incantato grandi artisti: uno dei luoghi dove andare a scoprirlo è Saint-Rémy de Provence, un grazioso villaggio alle pendici settentrionali dei Monti Alpilles. La bellezza di Saint-Rémy e dei suoi dintorni offrirono ispirazione a Vincent van Gogh, che trascorse qui un anno. Saint-Paul de Mausole è l’ospedale ( ospitato in un antico monastero in stile romanico) dove Van Gogh rimase dal 1889 al 1890. I turisti possono visitare la camera dell’artista e vedere le riproduzioni dei dipinti che ha creato qui. L’atmosfera del borgo è molto suggestiva a prescindere dall’opera del grande pittore: il mercoledì, ad esempio, è bello visitare il mercato tradizionale nella  place Jules Pellissier per poi passeggiare nelle antiche strade. Dopo la visita alla chiesa di Saint-Martin andate a vedere le rovine archeologiche: nel sito di  Glanum, c’è anche  un monumentale arco trionfale del I° secolo  dedicato a Giulio Cesare. Saint-Rémy de Provence è a circa 25 chilometri a nord di Arles e a 20 chilometri a sud di Avignone il che la  rende un’eccellente base nel cuore della Provenza.

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Guida della Provenza: le gole da scoprire con il kayak

Dopo tanta storia un tuffo nella natura. E non è un modo di dire: qui nel cuore della regione si trovano  le gole del Verdon, una spaccatura nella terra che si allunga per oltre 20 km nella campagna come un canyon. In questo caso il più straordinario del nostro continente.  Si tratta di un paradiso per chi ama gli sport (più o meno estremi) grazie alle sue gole mozzafiato  da scoprire camminando o con il kayak. Il canyon termina nell’artificiale Lac de Ste-Croix e le pareti che lo affiancano sono impressionanti: le altezze vanno dai 250 ai 700 metri con una larghezza che oscilla, alla base, tra i sei e i cento metri.  Questo paesaggio grandioso e selvaggio è stato formato nel corso di migliaia di anni dalla corrente del fiume Verdon, che offrono oggi la possibilità di provare il rafting e molti altri sport d’acqua ma anche escursioni di ogni tipo. Intorno poi ci sono alcuni villaggi da visitare tra cui Castellane e La Palud sur Verdon. Sono piccoli paesi collocati in un ambiente unico fatto di falesie e strapiombi con scorci davvero speciali.

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Guida della Provenza: la piccola Roma delle Gallie

Nel cuore della Provenza, Arles rappresenta una specie di sintesi del  carattere distintivo di questa regione orgogliosa ma offre anche la possibilità di visitare un gran numero di attrazioni. Questa pittoresca città è immersa nella storia visto che la fondazione risale ai Greci anche se poi fu con i Romani che prosperò tanto che lo scrittore latino Svetonio cita Arles come la “piccola Roma delle Gallie.” Questo si ritrova perfettamente in una visita che seguendo la nostra guida della Provenza porti il turista a visitare le rovine della città classica dove ancora si notano i resti del Teatro Romano, il Foro, le Terme di Costantino e soprattutto l’Arena, il più grande anfiteatro delle Gallie e che ancora oggi ospita eventi e corride.  Oltre alle rovine però Arles regala la possibilità di una piacevole sosta con tranquille passeggiate e lunghe  pause nelle terrazze ombreggiate dei suoi caffè.  Gli amanti dell’arte non dovranno perdersi il Van Gogh Trail che porta a vedere i luoghi dipinti dall’artista per poi visitare la Fondazione Vincent Van Gogh.

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Guida della Provenza: la città dei Papi

Non si può parlare di Provenza senza citare Avignone: in questà città, nei primi anni del 14 ° secolo, Papa Clemente V trasferì la corte papale da Roma e per questo nel centro venne costruito un magnifico palazzo per ospitarli.  L’edificio, che ora è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO,  è un palazzo-fortezza, circondato da imponenti fortificazioni e torri di difesa. All’interno, gli spazi grandiosi raccontano come potesse essere la vita dei sette Papi che hanno vissuto qui dal 1309 al 1377. Durante la visita del  palazzo  è da non perdere la Cappella di San Giovanni, elegantemente affrescata, così come la Grande Cappella in stile barocco delicatamente ornata con affreschi attribuiti al pittore italiano Matteo Giovanetti. La visita poi prosegue nel museo ospitato nell’antico palazzo vescovile che contiene opere di maestri rinascimentali tra cui Botticelli, Simone Martini e Carpaccio e una ampia selezione di opere  rinascimentali della scuola di Avignone. Non perdetevi poi uno sguardo dal celebre ponte San Benedetto. E’ stato iniziato nel 1175 per superare il Rodano dalla riva sinistra  ed è stato ricostruito più volte. Nonostante questo è oggi parziale: ne restano solamente quattro campate  e due cappelle.

Appena a nord di Avignone, si trova Orange, la città dei principi omonimi i cui eredi regnano ancora ai giorni nostri, fondata dai Romani nel 35 a. C.. E proprio dell’epoca delle legioni sono le cose da non perdere durante la visita. Fu uno dei più importanti centri della Provenza come dimostra il suo teatro, uno dei più belli rimasti tra quelli che si trovavano nelle città dell’Impero e che è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. Poteva contenere circa 10mila spettatori ed è perfettamente conservato tanto che viene ancora usato. E non si sa se sia più la meraviglia degli spettacoli o la grandezza della sua scena lunga cento metri a colpire gli spettatori. L’altra grande attrattiva poi l’arco di Trionfo costruito nel primo secolo d.C. per celebrare prima Germanico e poi Tiberio. Si trovava lungo la via che collegava questa parte di Gallia con Roma.  Il resto di Orange non è ovviamente così monumentale: tuttavia ci  piacevoli strade e piazze alberate e la possibilità di passeggiare lungo le rive del fiume Meyne che scorre pigramente attraverso la città. Infine, salite sulla collina St Eutrope sempre piena di gente che passeggia e corre. Voi affacciatevi e godetevi la vista sul teatro e sulla città. E capirete perché la Provenza attiri così tanto. Ogni cosa qui sembra diversa. E forse più bella.