E’ il battello il mezzo migliore per raggiungere l’abbazia di Hautcombe, per un viaggio in Savoia che raggiunga il cuore di questa regione. Un piccolo traghetto che parte da Aix les Bains e lentamente taglia le quiete acque del lago per scoprire poco a poco l’abbazia. Dove si conserva una fetta grande della nostra storia d’italiani che, paradossalmente, proprio da queste parti, in pieno territorio francese, ritroviamo indizi fondamentali per ricostruire il nostro passato e le nostre radici. E’ qui, in questo monastero, fondato nel 1101 dai benedettini e poi cresciuto fino alla forma attuale, e che ora ospita una comunità cattolica ecumenica, dove i re d’Italia dormono il loro sonno perpetuo. A un passo dai boschi silenziosi, dai paesi suggestivi e dai vigneti della Savoia.
Che la storia infatti del regno che diventerà l’Italia parta da qui occorre poco per caprilo, basta pensare al nome di questa regione e alla dinastia che regnò sulla penisola. Ma è molto più interessante scoprirne le tracce discrete visitando questa fetta di Francia a poco più di un’ora dal confine dove il passato si lascia intravvedere mescolato ad un presenta vivace e saporito. Per un viaggio in Savoia vale la pena allora di partire da Chambery, storica capitale che estendeva “il suo dominio di la dai monti” e che oggi è una città universitaria graziosa e tranquilla, per una visita da assaporare con calma, con tempi lenti. Magari passeggiando nel centro, sotto portici che profumano di Torino, infilando l’occhio nei cortili interni delle case, sostando in piccoli ristoranti dove abbinare ai vini locali i formaggi, come il mitico Beaufort (il principe dei gruviera, molto diverso dai cugini svizzeri), la toma di Savoia o la preziosa toma di Bauges.
Viaggio in Savoia: montagne, laghi e sapori
Oppure per scoprire i pormoniers, salsicce casalinghe fresche con erbe di campo fatte in casa secondo una ricetta che ogni famiglia della zona giura essere una propria specialità esclusiva. Perché la Savoia, terra poco nota e solo da poco avvicinata dai flussi del turismo, è oltre che una terra che si fa bella, senza vanterie, del proprio passato una terra di sapori e gusti intensi, di tradizioni e di prodotti. Lo si può scoprire spaziando dai ristoranti stellati Michelin o fermandosi in semplici agriturismi dove però, nello stesso tempo e allo stesso modo, chef e padrone di casa vi spiegheranno con passione dell’origine di quei gusti. Che come i palazzi e le strade richiamano ad un passato di fasto e nobiltà. Storia, gastronomia ma non solo: se l’inverno Albertville, con le sue piste olimpiche, monopolizza i gli sportivi sugli sci, con l’arrivo del bel tempo vale la pena di sostare nei villaggi del Beaufortain, appisolati sotto la mole lontana del monte Bianco o sedere sulle rive dei laghi d’Annecy o di Burget. Magari seguendo per una passeggiata il corso dei canali navigabili o fermandosi alle terme di Aix. Prima di ripercorrere quella via del Barocco scandita dalle soste nelle 65 chiese di un percorso circolare tra le valli.
Ginevra dista in linea d’aria poche decine di chilometri, il confine lo si sa poco lontano ma questo non conta. La Savoia resta gelosamente se stessa senza concessioni, orgogliosa di essere terra di re ma senza smancerie o esibizionismi. Così come le “cave” dove si affinano i formaggi sono scavati nella roccia così il carattere di queste genti, persone delle terre alte, è cortese senza mai eccessi chiassosi. D’altra parte l’abbazia di Hautecombe è poco lontana. E basterebbe poco, durante il nostro viaggio in Savoia, per turbare il sonno dei re.
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