Case medievali color pastello e onnipresenti postazioni Skype, cameriere vestite come vezzose anseatiche e ragazzi poliglotti perennemente connessi, cielo plumbeo del nord e una passione per il canto che si direbbe mediterranea. La lista di cosa fare e vedere a Tallinn regala l’imbarazzo della scelta: perché è una città tutt’altro che prevedibile. Eppure, per chi arriva la prima volta nella piccola capitale del più piccolo stato baltico, sarebbe facile cedere al luogo comune. Ovvero gelo scandinavo, qualche scomodo retaggio sovietico, occhi azzurri poco portati al sorriso.

Scordatevi tutto: resettate la vostra memoria e preparatevi alla sorpresa. Si, perché Tallinn ha una storia recente breve. Ma un grande passato e una bulimica voglia di futuro. E il futuro, si sa, è digitale. Il passato, quello lontano, risale a quando a partire dal 1200 questa città fortificata divenne uno dei porti più importanti del nord Europa, crocevia tra est e ovest. E di quel periodo resta la città vecchia, magico esempio di borgo medievale che pare risuonare ancora del passo pesante di mercanti venuti da lontano. Tanto, nel 1997, da essere diventata Patrimonio dell’Umanità. Del passato recente, ovvero dalla indipendenza ottenuta nel 1991, si respira l’entusiasmo. E la fierezza di avere fatto la rivoluzione senza cannoni. Ma con le note.

Tallinn, la città vecchiaCosa fare e vedere a Tallinn: il paese digitale nato da una canzone

In estone si chiama “laulev revolutsioon”, «rivoluzione cantata», e ricorda quanto iniziò nel 1987 quando migliaia di persone osarono sfidare l’orso sovietico nella maniera più curiosa: intonando inni patriottici fino ad allora proibiti. Può sembrare poco ma quando nell’arena della canzone di Tallinn a cantare in coro furono più di trecentomila persone, un quarto della intera popolazione del paese, la loro voce fu più forte del tuono. Il palazzo del potere crollò, il paese tornò libero. E iniziò a correre verso il domani.

Domani: non oggi. Perché questo piccolo stato con un coraggio grande, ad appena 80 chilometri di mare da Helsinki, ha scelto di guardare avanti. La riprova? Qui, ad esempio, nel 2002 è nato Skype e subito l’Estonia si è scoperta una vocazione da «digital nation». Il cento per cento degli uffici è in rete, l’ottanta per cento delle famiglie sono connesse e il novantasette per cento degli affari si fanno online. Se si aggiunge che si vota pure cliccando su una tastiera e che persino nei boschi che coprono la gran parte del paese il wi-fi non lascia mai soli capirete perché molti la chiamino E-stonia.

Un paese quindi solo per nativi digitali? Per nulla. Perché tanta modernità è sempre bilanciata dall’anima timidamente godereccia della gente di qui. Che con lo smartphone lavora e comunica ma poi non rinuncia ad affollare i pub della città vecchia per una serata all’antica tra chiacchiere e birre. La scelta è ampia ma una cosa è certa: voi non perdetevi la ruffiana dolcezza del Vana Tallinn, il più celebre liquore locale. Sembra mansueto ma impiega poco a tagliarvi le gambe.

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Cosa fare e vedere a Tallinn: il cuore antico della città

E gambe buone sono necessarie per scoprire la città: il bello è proprio imboccare una delle tante stradine lastricate di Vanalinn, la splendida città vecchia, e giocare a perdersi tra i palazzi che furono depositi e magazzini e dimore di signori. Visti dall’alto di Toompea, la collina dove svetta l’omonimo castello e il Parlamento, il groviglio di strade sembra il plastico minuzioso di un gigante giocherellone.

Se poi la stanchezza dovesse cogliervi nessun problema: c’è sempre una «bahnia» a rimettervi in forma. Banhia ovvero sauna: e sudare da queste parti è una cosa seria. L’Unesco l’ha addirittura scelta come patrimonio dell’Umanità e i locali vi diranno che non c’è nulla di meglio che gocciolare in compagnia sferzandosi vigorosamente con un ramo di betulla. La domanda cosa fare e vedere a Tallinn avrà senz’altro questa risposta: sudare e ancora sudare- Per chi non ha paura di nulla per chiudere il rituale ci sarebbe poi anche il tuffo nell’acqua gelata.

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Cosa fare e vedere a Tallinn: a cena nel quartiere dei pescatori

Ritemprati allorasarà il tempo di uscire dal chiuso delle vecchie mure per raggiungere Kalamaja, quello che un tempo fu il quartiere dei pescatori. Oggi. invece, è la zona più trendy della città. Le case sono di legno, il traffico per i nostra standard è una illusione e qualche locale appena aperto attira i modaioli locali. Dicono i gourmet che qui si trovano i ristoranti migliori per chi ama il le squame cucinate in mille modi mentre il pescato fresco si compra anche nel vicino mercato del sabato.

Forse a quest’ora sarà sera e il freddo inizia a farsi sentire. Meglio allora incamminarsi verso il centro di Tallin per un ultimo passaggio in Raekoja Plats, la piazza del Municipio avvolta da una fila ininterrotta di case dai colori squillanti. In alto, sopra la torre del municipio barocco svetta l’antica banderuola a forma di guerriero di Vana Toomas. Da secoli veglia sulla città, sull’Estonia e anche nel cielo bigio d’inverno sembra sempre impegnato a vigilare dall’alto sui tetti e gli uomini. A riprova che anche la Silicon valley del Baltico ha ancora bisogno in fondo al cuore del suo angelo custode che la protegge da lassù.