E’ forse l’ultimo viaggio che profuma d’antico. D’altra parte oggi, nell’epoca vertiginosa dei Boeing multipiano e dei treni più veloci di proiettili, cosa c’è di più controcorrente che viaggiare lentamente? E per di più a piedi. Si chiama Cammino di Santiago e da almeno mille anni conosce il suono del passo cadenzato dei pellegrini. Che sempre più numerosi ancora oggi si mettono in marcia verso la tomba del santo. E la fine del mondo.

Cammino di Santiago

Cos’è il Cammino di Santiago

Il Cammino di Santiago è nato intorno all’anno Mille. E da allora è stato lastricato di fede e devozione. I pellegrini infatti iniziarono a percorrere quel reticolo di sentieri per raggiungere la tomba di San Giacomo, uno dei discepoli che fu anche il primo vescovo di Gerusalemme e l’evangelizzatore della Spagna. Almeno secondo i racconti di Isidoro di Siviglia.

Ma non solo: in Spagna la venerazione per Santiago è anche legata alla tradizione che lo vuole come uno dei più fieri nemici dei Mori. Ora, il fatto che l’apostolo sia morto molto prima che i Mori invadessero la penisola Iberica poco conta. Nel suo ritratto ospitato nella cattedrale di Santiago è rappresentato a cavallo con la spada in mano. E più che un santo sembra un soldato.Cammino-di-Santiago -panorama-nel-verde

Quanto tempo occorre per il Cammino di Santiago

E’ un lungo percorso, almeno ottocento chilometri. Ecco perché chi lo voglia percorrere tutto deve prevedere un tempo adeguato: almeno venticinque o trenta giorni. S’intende a seconda dell’allenamento e della resistenza alle vesciche. Ovviamente chi non se la sentisse potrà scegliere di percorrerne solo una parte magari dividendo in più anni l’itinerario completo.

Chi comunque decidesse di partire dalla Francia, a Saint Jean Pied de Port, – il punto tradizionale di avvio – per arrivare a Santiago ha a disposizione delle tabelle per calcolare percorrenza e stabilire le soste. Di solito la lunghezza delle tappe oscilla tra i quindici e i quaranta chilometri al giorno.

Una forbice ampia che tiene conto di alcuni fattori: la capacità di sopportare il peso dello zaino e i dislivelli. In alcuni casi anche la distanza di quindici chilometri da percorrere scalando le vette della Sierra è in grado di tramortire pure i camminatori più esperti.

Cammino di Santiago

I diversi tracciati del cammino di Santiago

Si dice cammino ma in realtà bisognerebbe usare il plurale. C’è infatti un percorso classico definito «francese» a cui si affianca quello battezzato «portoghese», quello del Nord e della Plata oltre ad una serie di itinerari meno noti e meno battuti. In ogni caso cambia la direttrice e l’orientamento (quello francese va da est a ovest, quello portoghese da sud a nord) ma una cosa è comune ad ogni via: tutte le strade portano a Santiago.

Che però, e qui sta la vera sorpresa, non è la fine del cammino. Si, perché in realtà moltissimi pellegrini dopo essere arrivati di fronte alla cattedrale proseguono. E vanno ancora avanti verso ovest. La loro meta è la fine del mondo. Sia chiaro: non in senso figurato. No, proprio in senso letterale e geografico.

A una novantina di chilometri più in la, oltre Santiago si trova quello che in lingua galiziana si chiama cabo Fisterra. E’ un promontorio e il nome deriva dal latino Finisterre. La traduzione è abbastanza ovvia: questa per gli antichi era il confine delle terre, il confine del mondo noto. Insomma, per gli antichi era il confine del mondo. Secondo i nostri antenati più avanti non c’era nulla. Oggi, ovviamente sappiamo benissimo che non è così ma i pellegrini arrivati a piedi fingono di non ricordarlo e raggiungono con le ultime forze la spiaggia di Langosteira dove, secondo la tradizione, ci si tuffa in mare.

Ricordatevi che questo non è il nostro tiepido Mediterraneo. Questo è oceano. Di solito basta allungare un piede nelle onde per sperimentare i primi brividi. Poi, sempre secondo il rituale si brucia uno degli indumenti indossati lungo il cammino. E si torna prima a Santiago e poi a casa.

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Il cammino di Santiago: il percorso francese

Quello che parte dal versante francese dei Pirenei, lo abbiamo detto, è il più frequentato. Anche se si parte e si sale subito per raggiungere Roncisvalle. Non è una tappa lunga: ma mette già alla prova. Quindi si cammina verso Pamplona, tra suggestioni da racconto di toreri, e lungo il crinale delle colline della Navarra e de La Roja fino a Burgos. E questa cittadina merita una lunga sosta. Dopo attendono le mesetas – l’altopiano – della Castilla fino a Leon. Siete ancora carichi? Benissimo perché da qui partono le montagne con il passaggio ai 1300 metri al passo del Cebreiro. Da li in poi sarà un viaggio tra i boschi della Galizia fino all’arrivo a Santiago. Il viaggio è finito. Magari sarete stanchi. Ma per arrivare alla fine del mondo ne è valsa la pena.

Cammino di Santiago

Il cammino di Santiago: la via del nord

Esiste un altro percorso che viene chiamato del nord o  asturiano-galiziano. E’ quello più antico ma oggi viene seguito da pochissimi. Anche perché è un tracciato molto duro e faticoso. Il punto di partenza convenzionale è a Irùn (sulla frontiera tra Francia e Spagna) e poi prosegue verso ovest seguendo grosso modo la costa, salvo alcuni tratti in cui si compiono delle deviazioni verso l’interno. Il percorso attraversa  le province del nord della Spagna quindi Paesi Baschi, Cantabria, Asturia per arrivare poi in  Galizia.

In generale non ha la stessa capillare serie di segnalazioni che ha quello francese: spesso mancano le frecce o sono confuse. Per questo è sempre meglio partire dopo avere studiato bene la strada e con cartine dettagliate. Altro problema la carenza di alloggi per i pellegrini: nei Paesi Baschi non ci sono albergues e l’unico punto di riposo è al monastero di Zenarrutza. In compenso il tracciato è suggestivo come panorami e permette di ammirare molte delle caratteristiche abitazioni di questa zona della Spagna.

Cammino di Santiago

Il cammino di Santiago: cosa serve al pellegrino

La cosa fondamentale è la credenziale. Si tratta di un cartoncino che riporta il nome del pellegrino, la data e il luogo di partenza, i timbri delle varie soste, e alla fine il sigillo che certifica l’arrivo.  La credenziale  serve per dimostrare che la persona sta percorrendo il Cammino di Santiago come pellegrinaggio e consente l’accesso agli albergues.