La ricchezza di Stavanger sta sotto il mare. Una volta era il pesce. Ora è il petrolio. Ma arrivando qui non è certo l’oro nero che si nota. Si perché questa che è la quarta città del paese – dopo Oslo, Bergen e Trondheim – è una città moderna e piacevole dove l’occhio cade subito su Gamle Stavanger, il quartiere storico fatto di strade acciottolate e case in legno del 18° secolo, dove molti artisti locali hanno preso residenza. E non c’è nulla di più lontano dall’immagine cupa e sporca di un pozzo di petrolio. Ma non solo la città vecchia: nell’elenco di cosa vedere a Stavanger in Norvegia un posto di primo piano lo ha la natura.
E a poca distanza, tra le altre cose, si trova la imponente cascate Månafossen Falls e l’iconico Pulpito di Roccia (un enorme trampolino di granito che domina lo splendido Lysefjord). Come dire: l’oro è nero. Ma il cielo e il mare sono ancora blu. Insomma, sarà la città del petrolio ma non si direbbe. E solo i prezzi decisamente elevati della vita e il museo nazionale dedicato appunto all’oro nero svelano cosa sta nel sottosuolo. Ma non sono certo questi i motivi per i turisti la visitano.
Cosa vedere a Stavanger in Norvegia: un mix di vecchio e nuovo
No, la guida di cosa vedere preferisce puntare sul vecchio quartiere che si estende oltre il porto e il lungomare. Che è anche la zona preferita e più battuta dai viaggiatori, vivace anche di notte con tanta gente per strada, in particolare durante l’estate. Stavanger insomma è un divertente mix di vecchio e di nuovo, una città portuale che nel corso del tempo ha visto passare marinai e mercanti, pescatori e avventurieri, con una suggestiva atmosfera storica ben protetta e anche accresciuta dalla presenza della cattedrale del 13° secolo le cui guglie torreggianti sono il punto di riferimento principale della città. E pazienza se intanto i conti correnti continuano a gonfiarsi aiutati da quello che arriva dal sottosuolo.
Musei bizzarri e anche spiagge
L’elenco di cosa vedere a Stavanger in Norvegia tra l’altro non è breve: ci sono anche alcuni musei piuttosto bizzarri per i nostri standard come il Museo d’Arte Rogaland, il già citato Museo del petrolio – stranamente interessante grazie ad una serie di esposizioni interattive che svelano ogni segreto di questo idrocarburo e soprattutto perché si trovi solo in alcuni luoghi – e il cosiddetto Canning Museum: raccoglie una impressionante collezione di lattine d’epoca ed è dedicato alla storia della pesca delle sardine della città.
Vi chiedete il motivo? Semplice: la cattura e la conservazione delle sardine era l’unica fonte di sostentamento per questa parte di Norvegia prima della scoperta del petrolio. Ora tutto è cambiato. Ma gli abitanti hanno voluto rendere omaggio ai pesci che potrete trovare proposti sul pane tostato o cotti nel burro in uno tanti ottimi ristoranti della città.
C’è poi l’ultima opzione e cioè fermarsi a guardare le reti gonfie dei pescatori che ancora escono in mare partendo spesso dalle spiagge che si trovano intorno alla città. Anche queste sono molto belle e d’estate hanno il loro ruolo nel compiacere chi arrivi così a nord. D’inverno no, d’inverno il freddo lo sconsiglia ma si può andare a scaldarsi pattinando sul ghiaccio del lago più grande della città, lo Stokkavannet.
Stavanger: il clima che non ti aspetti
Appollaiata su una penisola sulla costa sud-occidentale della Norvegia, Stavanger gode di un clima marittimo che è molto più mite di quello che si pensi. Le estati sono piacevolmente calde e in inverno le temperature rimangono generalmente intorno allo zero, anche se i venti spesso intensi possono aumentare la sensazione di freddo. Il momento migliore per una vacanza in Stavanger dipende enormemente da ciò che intendete fare e come volete trascorrere il tempo.
E’ ovvio che chi ami la vita all’aria aperta verrà d’estate e in effetti il periodo più gettonato è la tarda primavera o l’inizio dell’estate, tra maggio e luglio, quando la città riceve più ore di sole e il tempo è migliore. Ricordate poi che diverse compagnie low-cost servono regolarmente aeroporto di Stavanger che è facilmente raggiungibile anche da Bergen.
Stavanger: natura e storia
Senza dubbio la più popolare attrazione turistica nel fiordo di Stavanger è il Prekestol (ovvero il pulpito di pietra), una falesia a cima piatta alta 604 metri sopra il fiordo. Si trova nei pressi del villaggio di Forsand ed è facilmente raggiungibile sia via strada sia coi traghetti ma poi per l’ultimo tratto è richiesto un trekking (non troppo impegnativo) di circa due ore. E’ a picco quindi sicuramente non è il posto preferito da chi soffre di vertigini e per i deboli di cuore.
Tuttavia, per coloro che si avventurano fino qui il premio è garantito: i panorami sono spettacolari e questo spiega perché venga visitato da oltre 200mila persone all’anno tanto che è diventato uno dei siti più visitati del paese. Tralasciando la natura e tornando a ciò che l’uomo ha costruito la nostra guida su cosa vedere a Stavanger ci porterà alla Cattedrale. Posta nel centro della città.
Omaggio alla cattedrale
Posta nel centro della città, la Cattedrale è stata costruita nel 12° secolo dall’inglese Reginald di Worcester (più tardi conosciuto come il Vescovo Reinald): si tratta di una basilica romanica a tre navate ma il coro è stato ricostruito in stile gotico, dopo un incendio nel 1272, e tutta la chiesa è stata ristrutturata nel 19° secolo. L’interno è massiccio e suggestivo anche grazie alle vetrate che raffigurano scene del Nuovo Testamento.
Anche la zona intorno all’ex palazzo Vescovile, il Kongsgård, vale la pena di essere visitata. Situata sulla riva settentrionale del Breiavatn – il laghetto al centro della città – è interessante anche per la presenza di una cappella che risale ai primi anni del 1300, ed è stato accuratamente restaurata. Poi proseguendo la passeggiata si può arrivare alla piazza del Mercato dove nella bella stagione è una buona idea fare una sosta per guardarsi un po’ intorno e dare una occhiata alle bancarelle.
Ecco la città vecchia
Lo abbiamo detto all’inizio: l’elenco di cosa vedere a Stavanger in Norvegia sarebbe per forza incompleto senza una piacevole passeggiata in quella che la gente del posto chiama Gamle Stavanger. Ovvero la Città Vecchia. Questa zona storica è costituito da una serie di vecchie case incastrate tra di loro e affacciate lungo strade acciottolate dalla forma tutt’altro che regolare. Insomma: se uno immagina il contesto per una favola più o meno lo pensa così.
Un dettaglio importante: è il più grande insediamento di case di legno sopravvissuto nel Nord Europa. Le sue strade valgono la pena di essere esplorate con calma così come lo sue gallerie e i musei nella zona. Due dei migliori sono il Museo Marittimo, lungo Nedre Strandgate, che raccoglie la storia del passato marinaro della città, e il già citato museo dedicato al pesce e alla storia della pesca.
Un altro dei vecchi edifici ben conservati è il Valbergtårn che si trova a nord della piazza del mercato tra il Vågen e Østre Havn, ovvero il porto orientale sulla penisola di Holmen. Questa è la parte più antica della città e il Valbergtårn è una torre di guardia costruita nel 1853 sul punto più alto della città che offre una splendida vista e racchiude anche alcune esposizioni.
Cosa vedere a Stavanger in Norvegia: arte e vichinghi
Nessuna visita in Norvegia sarebbe completa senza dedicare un po’ di tempo ad imparare la storia dei vichinghi. Il Museo Archeologico di Stavanger è un ottimo posto per ottenere una infarinatura vichinga visto che raccoglie alcuni oggetti antichi ma anche la copia di navi e costumi di questo popolo bellicoso che ha conquistato mezza Europa come ricordano bene non solo in Norvegia ma anche in Normandia.
Infine concedeteci una passeggiata al museo d’arte locale che si trova un situato in un parco sul lago Mosvannet, a circa tre chilometri dal centro. E’ sede di una delle più importanti collezioni d’arte norvegese. Di particolare interesse è la collezione di dipinti di Lars Hertervig, vissuto nella seconda metà dell’800, i cui paesaggi romantici continuano ad affascinare i visitatori. Quelli che non si rassegnano che questa possa essere una città fatta di petrolio.
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