Macchè isola che non c’è: le isole Saroniche ci sono e ci sono sempre state. Solo che molti non lo sanno. O meglio: visto che sono a due passi (sull’acqua) da Atene e dal Peloponneso, le isole del golfo Saronico sono selvaggiamente popolari come destinazioni per il fine settimana dei greci in genere e degli ateniesi in particolare. Siamo noi foresti che non le conosciamo. Ed è un vero peccato. In realtà qualcosa, anche se poco, sta cambiando e ora le isole Saroniche stanno iniziando timidamente ad attirare qualche turista, per lo più anglosassone, che abbina una visita alla Grecia classica con qualche giorno di spiaggia.
Lo abbiamo detto: dalle nostre parti sono ancora poco note. E i loro nomi, rispetto a quelli delle maliarde cugine delle Cicladi e del Dodecanneso, sono quasi una sorpresa: sono Aegina, Poros, Hydra e Spetses, anche se le isole meno conosciute come Agistri, Salamis, Patroklou, Vleves e Dokos hanno il loro fascino e sono spesso meno affollate. Tra l’altro raggiungerle è assai facile: ci sono collegamenti giornalieri dal porto del Pireo, e quindi da Atene, e anche servizi di crociere turistiche che permettono persino di visitare tre isole in una sola giornata.
Ma poi non lamentatevi se non avrete visto nulla e assaporato assai poco l’atmosfera e le cose belle da scoprire. Molto meglio, potendolo, scegliere una o due tra le isole e andarle a scoprire con un po’ di calma, godendo del loro fascino tradizionale, dello splendore naturale e dell’atmosfera vivace. Certo, una simile esperienza sarebbe meglio farla all’inizio di autunno o in tarda primavera quando il caldo e la folla dell’alta stagione non sconvolgono troppo l’aria sulle isole.
Facciamo allora una piccola crociera ideale tra le isole Saroniche partendo da una constatazione banale: c’è parecchio da vedere e ogni isola ha il suo sapore e il suo stile. Insomma, ce n’è per tutti.
Le isole Saroniche: Aegina, la nemica di Atene
Aegina è la più vicina alla terraferma tra le isola Saroniche e per questo secondo qualcuno si è trasformata in una specie di sobborgo marino di Atene, con bei negozi, ristoranti di tendenza e una compiaciuta atmosfera metropolitana e cosmopolita. Ma non è stato sempre così: basta frugare tra le reminiscenze del ginnasio per ricordare dell’antica rivalità tra tra Aegina e Atene, raccontata nelle opere di Erodoto, che sottolineava la potenza militare, in particolare marittima, dell’isola che compare spesso nella mitologia. Il suo nome deriverebbe da quello di una donna bellissima rapita da Zeus – tanto per cambiare – e qui sarebbero nati i Mirmidoni, un mitico popolo guerriero che combatteva con Achille.
Questa la leggenda: la realtà è che Aegina offre ai turisti alcuni luoghi da non perdere come il ben conservato tempio di Aphaia, uno dei meglio conservati sulle isole greche con le sue 25 colonne, e il monastero di Agios Nektarios dove un tempo sorgevano 365 chiese. Ma ci sono anche alcune splendide spiagge, in particolare nella zona sud, come Aiginitίssa, Marathónas, Vaya e Pérdika. Le graziose cittadine di Paleohora e Perdika offrono una alternativa al capoluogo, anche se sono pure qui, nei mesi estivi, si trova spesso il tutto esaurito. Un vulcano estinto costituisce due terzi dell’estensione dell’isola che si presenta con fertili vallate dove si coltivano fichi e pistacchi. E questi ultimi sono famosi in tutta la Grecia così come le ceramiche locali.
I traghetti dal Pireo impiegano un tempo compreso tra i 40 minuti e l’ora per raggiungere Aegina. Sull’isola poi ci sono bus, taxi e noleggi di mezzi.
Le isole Saroniche: Hydra la bella
Considerata l’isola più bella del Golfo Saronico, Hydra vive di turismo ma ha fatto una scelta coerente e coraggiosa: le costruzioni di nuovi sono rigidamente contingentate e anche gli interventi di rinnovamento sono sottoposti a controlli. Insomma, qui non vogliono grattacieli a rovinare il panorama. Ma non solo: anche le auto sono bandite. E quindi si viaggia a dorso di asino e di mulo. Detto questo occorre ricordare che si tratta di una isola molto piccola – appena 6 km di larghezza e 23 km di lunghezza – che in passato ha visto la presenza di numerosi armatori e di una ricca colonia di intellettuali greci e non solo. E il grande Leonard Coen dal 1960 abitò una casa bianca proprio su quest’isola.
La porta di Hydra è il villaggio principale affacciato sulla mezzaluna del porto dove si notano subito i palazzi in pietra fatti costruire dagli armatori nel XVIII secolo. Sembrano piccole fortezze e potendo è interessante visitare quelle ancora ben conservate che svelano la suddivisione degli spazi interni tra uomini e donne. Il paese, come detto, oggi vive di turismo e quindi offre una grande scelta di ristoranti, gallerie e negozi per invogliare i visitatori.
I monasteri che furono prigioni
Le strade sono pittoresche con le salite acciottolate e alcuni monumenti tra cui la cattedrale e il monastero trasformato in museo bizantino. In giro per l’isola ci sono altri monasteri che in passato vennero usati anche come prigioni per i combattenti della Rivoluzione greca. Ci sono poi alcuni altri villaggi come Mandraki, Kamini, Vlychos, Palamidas, Episkopi e Molos ma per raggiungerli occorre camminare, andare in sella ad un asino o pedalare. Ci sono diverse spiagge, prevalentemente di ciottoli, con acqua trasparente e mare calmo. Tra le più belle ci sono Spilia, Hidronetta e Mikro Camini vicino appunto al borgo di Kamini.
Per arrivare sull’isola dal Pireo servono circa tre ore e ci sono diverse linee dal porto di Atene.
Le isole Saroniche: Poros, il mare e le pinete
Tra le isole Saroniche, Poros è conosciuto per i suoi paesaggi particolari, dove la ricca vegetazione fatta di foreste di pini e di macchia mediterranea arriva a lambire bianche spiagge con mare cristallino. Ma non solo. Poros è particolare perché non è una: ma due. Si tratta infatti di due isolotti, Spheria e Kalavria, la prima è vulcanica e dove si trova la città moderna mentre la seconda è a nord e più grande. E tra le due parti c’è un ponte. L’altra particolarità è data dal fatto che Poros è separata dal Peloponneso da una striscia d’acqua di poche centinaia di metri.
Questa isola, secondo la datazione delle tombe micenee trovate dagli archeologi, è stata abitata fino dall’età del Bronzo e oggi attira una folta schiera di turisti che danno lavoro e ricchezza ai 4500 abitanti che sfruttano al meglio la ricchezza del luogo: spiagge, profumate distese di alberi, un bel museo archeologico e anche un sito molto interessante come il tempio di Poseidone, costruito intorno al 500 a.C, in stile dorico e di cui restano una trentina di colonne. Il punto di riferimento principale della città è la torre dell’orologio costruita nel 1927 e intorno è piacevole passeggiare tra i palazzi neoclassici mescolati a taverne e caffè tradizionali.
Ci sono poi le spiagge: e sono spesso molto belle. Askeli si trova a pochi km dal capoluogo ed è una lunga striscia di sabbia con acque che digradano nel blu. Bar, alberghi, negozi e taverne sono disponibili vicino alla spiaggia.
Una spiaggia con una lunga storia
Piacevole è anche la spiaggia di Monastiri che prende il nome dal monastero di Zoodochos situato sulla collina soprastante. Le acque sono chiare e la spiaggia è tranquilla, perfetta anche per lo snorkeling. Infine una spiaggia molto particolare tra le isole Saroniche e non solo: è la spiaggia della baia russa che oltre ad essere molto bella è diventata un sito di interesse storico in quanto qui sono arrivate le prime navi russe corse in aiuto della rivoluzione greca contro il giogo turco.
Per arrivare a Poros dal Pireo ci sono collegamenti giornalieri che impiegano dai 40 minuti alle due ore a seconda del tipo di imbarcazione. Si può arrivare anche in auto da Atene (sono circa 150 km) passando per Epidauro: dopo 25 minuti si arriva a Gallata dove ci si può imbarcare e la traversata dura solo 10 minuti.
Le isole Saroniche: l’elegante Spetses
Spetses è una bella isola, la più lontana dalla terraferma tra le isole Saroniche ma non per questo, giustamente, è trascurata dal turismo. Anzi, è una delle mete più amate per gli ateniesi nel fine settimana. In particolare gli ateniesi ricchi. Si perché quest’isola oltre che bella è anche abbastanza esclusiva come è sempre stata. Già nel passato fu una delle capitali del commercio e dei traffici e la riprova è nelle splendide case che sopravvivono ancora oggi nel porto di Dapia che colpisce per l’eleganza degli edifici, le piazzette coi mosaici, i caffè di tendenza e le boutique.
Quando scoppiò la rivoluzione greca del 1821, le navi da trasporto locali furono trasformate in navi militari e contribuirono a liberare il paese. Divenuta una delle prime isole greche ad attrarre ondate di turisti, Spetses offre al visitatore splendide spiagge, pittoresche baie, interessanti reperti archeologici e diverse strutture turistiche. È da notare che il traffico è limitato ma non proibito e che nell’isola ci si muove con cavalli, muli, asini, e imbarcazioni. Il capoluogo racchiude molte delle cose da vedere, come il museo locale, e a poca distanza si trova il monastero di Agios Nikolaos, santo patrono dei marinai; merita la visita ma ricordatevi di indossare pantaloni lunghi e camice con le maniche.
Mangiare pesce fresco ascoltando la musica
Molto più informale lo stile nei ristoranti del lungomare dove si mangia il pesce appena pescato ascoltando musica tradizionale. Per chi ami la storia e il folklore sappia che a settembre si svolge una festa molto sentita, quella della Panaghia Armata, che ricorda la sconfitta dei turchi da parte dei greci durante la battaglia di Argolis nel 1822.
Le spiagge di Spetses, cosi come altrove, nelle isole Saroniche, variano a seconda della zona: a nord sono più rocciose mentre a sud si trova la sabbia. Tra le più belle ci sono la spiaggia dorata di Paraskevi e quella di Agia Marina: si trova a pochi chilometri dal porto ed è riconoscibile per la distesa di alberi e una piccola cappella. Intorno si trovano taverne e locali e ci sono anche alcuni punti di scavi archeologici. Agioi Anargiri è sulla costa sud-occidentale ed è una delle spiagge più grandi e più sviluppate dell’isola. Le acque profonde sono ideali per gli sport acquatici e ci sono varie taverne.
Per arrivare all’isola di Spetses si prende il catamarano dal Pireo che impiega oltre due ore per arrivare. Ci sono anche traghetti ma il tempo di percorrenza può raddoppiare.
Le isole Saroniche: la piccola Agistri
Infine, per concludere il nostro piccolo viaggio nelle isole Saroniche ecco Agistri, una piccola isola di soli 12 km quadrati e mille abitanti. E’ molto piacevole ma un po’ più tranquilla rispetto alle sue cugine più celebri anche se pure qui il fine settimana arrivano le ondate degli ateniesi in cerca di relax e mare. Le spiagge sono molto belle e anche i villaggi sono pieni di fascino. Megalochori è il capoluogo e il porto e da qui partono i battelli veloci: potrete passeggiare tra le vecchie case di pietra tra vicoli stretti dove si affacciano le taverne.
Skala invece è il porto principale e qui si concentrano gli alberghi e le stanze in affitto e si trova una spiaggia comoda e spesso affollata. Se poi volete guardare il mare dall’alto andate a Metochi: si trova sulle pendici di una collina tra Skala e Megalochori e si gode una bella vista. Agistri è raggiungibile in barca dal Pireo con un viaggio di circa due ore con i traghetti. Ci sono anche collegamenti con Aegina e il viaggio dura solo 15 minuti.
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