La studiamo sui libri, la immaginiamo ai tempi di Annibale e delle legioni. Poi arriviamo e scopriamo che oggi Cartagine non è più la città nemica che fece tremare Roma. Ma piuttosto un ricco sobborgo di Tunisi, con belle case circondate da giardini pieni di fiori di ibisco e bouganville. Mentre i resti del passato sono sparsi per il quartiere, spesso in condizioni piuttosto deludenti. Ecco perché la guida di Cartagine racconta più che un viaggio nello spazio, un viaggio nel tempo. Tra ciò che era e ciò che rimane. E spiace dire che, nonostante l’Unesco l’abbia inserita nei suoi Patrimoni, noi vorremmo che fosse rimasto molto di più.

Guida di Cartagine

La guida di Cartagine. E la sua storia.

Secondo la leggenda, Cartagine fu fondata dalla figlia del re di Tiro, Didone, dopo che il re e un gruppo di fedeli seguaci fuggirono dall’oriente in seguito ad una disputa sulla successione al trono. Nell’814 a.C., un principe numidico concesse loro la terra da cui sorse la città di Qart Hadasht (poi conosciuta dai romani, e quindi da noi, con il nome di Cartagine). Era un luogo fortunato: il Sebkha Ariana – il lago salato – era ancora collegato con il mare, quindi Cartagine si trovava alla fine di una penisola facilmente difendibile, collegata alla terraferma solo alla sua estremità orientale. Era cinta da un muro lungo più di 40 chilometri, spesso 10 metri e alto fino a 13 metri, rinforzato da torri, fossati e terrapieni, che proteggevano la città e l’area agricola circostante dagli attacchi nemici. Una forza di 20.000 fanti, 4.000 cavalieri e 300 elefanti difendeva la città.

Una simile potenza derivava dal fatto che Cartagine era una grande potenza commerciale dell’epoca: le sue navi facevano la spola tra l’Africa e l’altra costa del Mediterraneo ma si dice che arrivassero anche sulle coste del nord Europa. Ma il suo successo creò il contrasto con l’altra potenza mediterranea, Roma e il risultato furono le tre guerre puniche che si conclusero con la completa distruzione di Cartagine nel 146 a.C. La città fu saccheggiata, incendiata, rasa al suolo e arata, e l’intera area fu cosparsa di sale, per rendere addirittura sterile il terreno.

Da colonia a grande città

Parliamo di leggenda? In parte. La guida di Cartagine infatti ci dice che la zona fu, in realtà, occupata dai romani che la battezzarono Colonia Julia Carthago tanto che all’inizio del II secolo d.C., fu la terza città più grande dell’Impero Romano, con una popolazione di circa 300.000 abitanti. In questo periodo furono eretti magnifici edifici pubblici e all’inizio del IV secolo, Cartagine era diventata la città principale dell’Africa cristiana e sede vescovile. Sotto il dominio bizantino, mantenne il suo predominio nel Nord Africa fino all’arrivo degli arabi che di nuovo la distrussero completamente nel 692 d.C. Cartagine così cadde in un oblio, che finì solo sotto il protettorato francese.

Tutto questo racconto per spiegare perché di tanta opulenza è rimasto poco: ma ci sono ancora resti. E la nostra guida di Cartagine ci porta a scoprirli. Il primo è il Tophet che fu un santuario religioso, dove si adorava il dio del sole Baal-Ammon. Gli scavi qui hanno rivelato che era pratica comune compiere sacrifici umani. Nella parte inferiore, sempre durante gli scavi,  si è scoperta una nicchia, chiamata Cappella di Cintas, che potrebbe essere stata la tomba della principessa Didone. Il sito ora si mostra come un labirinto di pozzi di sepoltura e resti di murature con numerose stele recanti iscrizioni e simboli.

Guida di Cartagine

I resti dei romani

Proseguendo nella visita del sito, passando oltre le terme si arriva alla zona del Parco Archeologico, dove la griglia delle strade mostra chiaramente la struttura del quartiere residenziale della Cartagine romana. Qui su coglie perfettamente la stratificazione della storia con con tombe puniche del VI e del V secolo a.C., la basilica del VI secolo d.C. e una cappella sotterranea del VII secolo. In tutto il sito si trovano i resti di cisterne romane: peccato che una parte delle ricchezze storiche non si possano vedere perché si trovano oltre la recinzione che protegge il palazzo presidenziale.

All’interno del parco si trova anche il Museo Archeologico Nazionale che raccoglie una ricca collezione di reperti Gli oggetti variano da gioielli e ornamenti antichi e paleocristiani ma anche oggetti quotidiani, stele funerarie, sarcofagi e mosaici.

Proseguendo a sfogliare la guida di Cartagine si arriva al cosiddetto Quartiere Magone che si trova in una zona attigua al Parco Archeologico e permette di cogliere lo sviluppo della città in epoca punica. Immediatamente dietro il muro (del 5 ° secolo a.C.), che prima della terza guerra punica era alto 13 metri, si trovava il quartiere degli artigiani. Oltre a ciò c’erano case più grandi e, di nuovo, ville lussuose con pavimenti in mosaico riccamente decorati. C’è un piccolo museo, con modelli di mura, case e strade della città punica e mosaici.

Mosaici, ville e il grande teatro

Proseguendo la scoperta di Cartagine si arriva nella zona dove c’erano le botteghe degli artigiani. Dopo la distruzione di Cartagine, la collina rimase abbandonata , e fu solo durante il regno dell’imperatore romano Augusto che la cima della collina fu livellata. L’intervento distrusse i resti punici, che includevano un tempio di Eshmun e portò alla costruzione di un grande foro. Questo era il punto di partenza dei due assi principali di Cartagine romana: il decumano, che corre da est a ovest, e il cardo, da nord a sud. Durante gli scavi sotto la chiesa e il monastero, sono stati trovati vari resti romani, che ora sono esposti nel Museo del Bardo.

Guida di Cartagine

I romani, si sa, amavano l’arte e lo sport. E la guida di Cartagine lo conferma. In quella che ora è l’avenue dedicata alla regina Didone si trova il teatro costruito su una collina, di fronte al mare. Ci sono posti a sedere per 5.000 spettatori. Vicino al teatro si trova il Parco delle Ville Romane. Un tempo questo era un cimitero punico (e sono ancora visibili numerose tombe a pozzo), ma poi sono arrivate le ville dei  ricchi. Una di queste è stata restaurata per dare a chi arriva la sensazione di fare un salto nel tempo. Da una terrazza, sulla quale sono presenti numerosi frammenti di sculture, si gode una splendida vista su Cartagine, sul palazzo presidenziale in basso e sul Golfo di Tunisi.

L’anfiteatro dei martiri cristiani

Non lontano poi si trovano i resti dell’anfiteatro romano del II secolo, una struttura che era formata da cinque piani con posti a sedere per circa 50.000 spettatori e una grande arena. A parte le sue massicce fondamenta e alcune sale sotterranee, tuttavia, l’intera struttura è andata distrutta. Qui furono martirizzati molti cristiani e una colonna li commemora. Sul lato opposto della strada dall’anfiteatro, un sentiero conduce alle cisterne costruite dai romani per immagazzinare l’acqua portata dalle colline di Zaghouan in un acquedotto lungo 132 chilometri. Sono rimaste solo 15 delle 24 cisterne originali. E qui seduti, in silenzio, sembra possibile sentire il passo pesanti dei legionari che andavano a raccogliere l’acqua.

Guida di Cartagine: come arrivare

Cartagine si trova a pochi chilometri dal centro di Tunisi ed è facilmente raggiungibile. Si può prendere un taxi – il prezzo non è alto – oppure usare la metropolitana leggera TGM  in direzione La Marsa. Ci sono diverse fermate all’interno dell’area archeologica: la più comoda è Cartagine-Hannibal.