“Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide”. Così lo scrittore che più ha raccontato, e amato, Marsiglia, Jean Claude Izzo, scrive della sua città. Eppure, anche se detto con affetto, questo non è vero; o lo è solo in parte. Perché la cosa più bella che sta scritta in ogni guida di Marsiglia, dal porto vecchio alle isole, è proprio Marsiglia stessa: la sua atmosfera di porto e città di frontiera, meticcia e antichissima, la sua tolleranza nata dalla multiculturalità di capitale delle colonie, la sua apparente trascuratezza e anche la sua storia di criminalità che l’ha portata, tristemente alla ribalta delle cronache.
Anche se adesso, dopo anni di interventi e investimenti, Marsiglia ha cambiato volto. E dopo essere stata anche Capitale Europea della Cultura oggi punta a ben altro: crociere e ottima cucina, nuovi musei e quartieri in pieno rilancio dove una volta c’erano industrie abbandonate. Insomma una metamorfosi urbana che punta sempre meno sul mare e sempre più sulla finanza, l’high tech e le comunicazioni.
Anche se poi, a pochi minuti di distanza nel piccolo porto dell’Estaque si respira ancora l’aria bohemienne di quando qui dipingevano Cézanne e Braque. Mentre sulle falesie delle Calanques, a poca distanza dalla città nidificano ancora i rapaci. Per questo visitare Marsiglia significa scoprire che forse Izzo aveva torto: la sua bellezza non si fotografa. Ma si sente.
Guida di Marsiglia. Il porto come cuore della città
Il vecchio porto è da sempre il cuore di Marsiglia. E’ così da ventisei secoli e così sarà ancora. Ed è per questo che è da qui che occorre partire anche se, nel recente passato, come ogni guida di Marsiglia racconta, molto è cambiato dopo il 2013, grazie all’opera di ristrutturazione pensata dall’archistar Norman Foster che ha puntato ad un accesso più comodo alla zona delle darsene e a una riduzione del traffico. Oltre ad avere progettato una tettoia che copre il mercato del pesce che si svolge ogni mattina in Quai des Belges.
La zona come detto era piacevole, per la presenza di locali e ristoranti e molto trafficata. Ora è assai meno trafficata – e in futuro dovrebbe andare ancora meglio – e ancora molto piacevole. Il posto giusto per guardare scorrere la vita di quella Marsiglia che non perde mai la sua natura di città che ribolle. Qui, sul lato nord del porto dal 2013 è stato aperto il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, definito il primo museo del XXI secolo in Francia dedicato appunto alla civiltà che si è sviluppata sulle rive del Mediterraneo.
Un museo come un ponte
Il museo si divide in tre parti : quella chiamata J4 che è la parte centrale del museo e ospita mostre temporanee e due aree espositive oltre ad un ristorante stellato; il recuperato Forte Saint-Jean collegato con una passerella sospesa dove si trova uno spazio verde in cui si svolgono spettacoli ed eventi. Da qui poi altre passerelle collegano il forte e il museo con altre storiche aree della città. E infine la terza parte che ospita altre collezioni.
L’insieme è suggestivo e d’impatto perché sembra che la struttura sia proprio con le fondamenta nell’acqua. Come è logico per una città come Marsiglia che ha sempre vissuto in simbiosi con il mare. Da ricordare che per andare da un lato all’altro del vecchio porto, dal 1880, è in funzione un battello che percorre il tratto dal Municipio a piazza aux Huiles.
Guida di Marsiglia: ecco la Canebière
La Canebière è il viale per eccellenza di Marsiglia. E chiunque, turista o abitante della città, lo percorrerà almeno in parte. E’ il simbolo dell’orgoglio e delle ambizioni di Marsiglia nel passato e fu voluto da Luigi XIV nel 1666 su una strada che esisteva già e che le ha dato il nome: qui sorgevano le fabbriche di corde: e canebe è appunto il nome della canapa usata per le cime.
Nel corso dei secoli è diventato sempre più grandioso affiancato da palazzi haussmaniani e grandi alberghi e caffè. Dal 1928 congiunge il vecchio porto con la chiesa dei Riformati. Ora gran parte della grandeur è venuta meno nonostante siano stati compiuti importanti opere di ripristino: adesso si affacciano per la maggior parte negozi di catene commerciali e botteghe di kebab ma il viale resta comunque imponente.
Arrivando al distretto Capucin si sprofonda in una specie di souk dove si affollano negozi si spezie e bazar mediorientali. Ancora una volta la città svela la sua anima meticcia ricordando che a Marsiglia, a partire dall’antichità, sono arrivati tutti. E ognuno ha trovato un proprio spazio.
La basilica che protegge dall’alto la città
Proprio in cima alla città, sul punto più alto a 147 metri sul mare, si trova Notre Dame de la Garde, la basilica in stile romanico-bizantino costruita nel diciannovesimo secolo. Soprannominato Bonne Mère (ovvero Buona Madre), è sormontata da una statua dorata della Vergine, che si dice dare una protezione sui marinai, i pescatori e tutti i marsigliesi.
La chiesa si caratterizza per la policromia dei materiali e l’uso di oro e mosaici, tra l’altro molto belli e si compone di due parti: una più bassa con il soffitto a cripta e una la chiesa vera e propria, il santuario, consacrato alla Vergine (ecco perché si celebra con un pellegrinaggio il 15 agosto). Le pareti sono coperte da numerosssimi ex-voto esposti sui muri a riprova della grande dedizione dei fedeli. All’esterno, dall’alto della collina, si gode una splendida vista della città.
Visitare Marsiglia, dal porto vecchio alle isole: il Panier
La nostra guida di Marsiglia ci porta poi alle spalle del Municipio dove si svela il quartiere storico della città: “Le Panier“, un labirinto di strade e piazze e scale sul lato nord della collina che arriva al vecchio porto. Si tratta del primo nucleo della città, quello in cui i greci si stabilirono e per questo è considerato il più antico quartiere urbano in Francia.
L’origine del nome pare derivi dall’insegna di una locanda chiamata “Le Logis du Panier“, che si trovava in questa zona nel XVII secolo e nel corso del tempo, dopo un lungo periodo di declino ora l’intera aree è stata sottoposta ad una complessa opera di ristrutturazione. Nonostante i lavori e gli interventi rimane una zona assai suggestiva dove la cosa migliore è perdersi: e lasciare andare le gambe cercando scorci da vedere e angoli in cui sostare.
L’immagine che vi rimarrà più in mente è certamente quella di strade ripide che si inerpicano sulla collina talvolta intervallate da scale. Intorno case alte anche cinque piani attaccate le une alle altre lasciando solo lo spazio per vicoli angusti e bui: ma d’altra parte lo spazio era poco e occorreva trovare alloggi per i tanti stranieri che nel corso dei decenni sono arrivati qui: e tra di loro molti corsi e italiani.
Le cisterne greche e il palazzo dei corsi
Tra gli slarghi da visitare nel nostro vagare tra i vicoli la place Place de Lenche (che sorge dove c’era l’antica agorà greca): prende il nome da una famiglia corsa, Lincio, che aveva costruito proprio li il proprio palazzo grazie alla ricchezza derivata dalla lavorazione e il commercio del corallo. Ancora oggi è assai frequentata come luogo di incontro e di mercato e sotto di essa si trovano le grotte Saint-Sauveur, ovvero le cisterne della città greca del III secolo a.C. classificate monumento storico nel 1840. Peccato : sono ancora inaccessibili.
Proprio in cima alla collina si trova Place des Moulins ed è una piazza dove i turisti spesso non arrivano: qui è territorio della gente del Panier. Una volta qui stavano i mulini a vento e ancora oggi ne resta uno. In certi momenti della giornata sembra un villaggio della Provenza, con i platani, le fontane e la gente che conversa.
Oltre Marsiglia per una gita nel blu
L’arcipelago Frioul si trova proprio davanti alla fronte alla città e per molto tempo ha avuto un ruolo strategico essendo dedicato esclusivamente ad uso militare. A partire dagli anni ’60, però il Friul è stato restituito alla città dal Ministero della Difesa e tutto si è trasformato.
Oggi, un centinaio di abitanti abitano nel corso dell’intero anno che complessivamente accoglie 40.000 visitatori all’anno attirati da una flora e una fauna uniche. Il villaggio di Port Frioul è nato nel 1974: ora si trova qualche locale dove mangiare, un porto turistico che accoglie le barche di chi naviga lungo la costa e c’è anche un allevamento di pesce con tecniche innovative che è stato definito la prima fattoria biologica mondiale.
Ci sono ben 200 specie di piante in queste isole e molte sono protette così come tutelati sono gli uccelli marini che vi nidificano. Qui si trovano oltre trenta chilometri di costa protetti dalle sferzate del mistral, il vento che batte la costa.
L’isola d’If e il conte di Montecristo
La guida di Marsiglia vi dirà però che tra tutte le isole la maggior parte dei turisti vogliono visitare l’isola di If. La tradizione vuole che il conte di Montecristo sia stato imprigionato qui. Ovvero nella fortezza costruita nel 1500 che ben presto divenne una prigione destinata ai galeotti più pericolosi ma anche ai protestanti nel secolo XVII.
Il prigioniero più famoso è senza dubbio José Custodio Faria che Alexandre Dumas descriverà nel suo libro il Conte di Montecristo. Nel 1890 poi la fortezza smetterà di fare paura. E adesso l’isola e il castello si raggiungono con un servizio di battelli che ogni anno trasportano più di novantamila persone.
L’arcipelago di Riou è formato da diverse isole e scogli che raggiungono l’estensione di oltre 160 ettari di terra proprio davanti alle Calanques. Ora, dal 2102, l’arcipelago è un ex riserva naturale integrata nel Parco Nazionale delle Calanques.
L’isola di Riou è la più grande isola dell’arcipelago: misura lunga circa 2 chilometri ed è larga 500 metri. Qui si trovano piante di specie rare protette e ci sono diversi siti per immersioni. I regolamenti della riserva stabiliscono rigidi vincoli agli accessi per non disturbare la fauna selvatica. Il campeggio e la presenza di attività commerciali sono assolutamente proibite.
Guida di Marsiglia: finiamo con la gita alle Calanques
Infine una delle escursioni più belle da Marsiglia è quella alle Calanques, la lunga distesa di scogliere calcaree bianche intervallate da insenature che si estendono per oltre trenta km a sud della città. Lo spettacolo delle falesie è affascinante e drammatico, uno dei più spettacolari della costa del Mediterraneo di Francia.
Sono, però, in gran parte inaccessibile in auto e difficili da raggiungere a piedi e quindi vale la pena di scegliere una gita con la barca. Ecco perché per visitare Marsiglia fino in fondo occorre lasciarsi alla spalle la terra e guardare l’antica Massilia dal mare. Izzo sarebbe d’accordo. E a noi questo regala la possibilità di scoprire l’anima blu della città più antica di Francia.
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