La paragonano a Parigi. E scusate se è poco. La capitale della Lettonia è adesso di moda. E anche se il confronto con la Ville Lumiere forse è un filo eccessivo un viaggio alla scoperta di Riga è sicuramente un’esperienza da fare. Per scoprire un gioiello liberty con una lunga storia e una propria fiera identità nazionale. Che però guarda all’Europa. E traina i paesi baltici verso il futuro con il vezzo di chi si sente giovane. Ma comunque sa di essere un Patrimonio dell’Umanità.
Un viaggio alla scoperta di Riga non può che partire dai suoi intricati trascorsi. Fatti da poco più di vent’anni di storia recente. E da secoli di storia nel passato. Riga, capitale della Lettonia è come se avesse vissuto almeno tre vite. Una, la più lunga, iniziata nel 1201 quando la città venne fondata da un vescovo tedesco e divenne ben presto una delle capitali della Lega Anseatica. E i commerci e gli affari allargarono la sua influenza su mezza Europa. Poi, la seconda parte della sua vita, la più drammatica, che si fa partire con l’occupazione sovietica del 1940, la devastazione della guerra sotto i tedeschi e poi di nuovo una vita quotidiana di fame e paura. Con lo spauracchio dei gulag sovietici a soggiogare la fierezza dei suoi abitanti.
Infine l’ultimo atto, quello attuale, iniziato nel 1991 con la ritrovata indipendenza, e con la riconquista del suo ruolo di centro della vita del Baltico. Anche se poi nel cuore della città c’è una strana insegna: “Felicità” c’è scritto. Il padrone è Albano. E la gente fa la fila per ascoltare il Ballo del Qua Qua e mangiare spaghetti.
Alla scoperta di Riga: la ricca città di mercanti
La nostra passeggiata per il centro di Riga non può che partire da Vecriga, ovvero la Città Vecchia, ovvero, un intrico di antichi palazzi, di vicoli e piazze medievali, nato sulla riva destra del fiume Daugava. La ricchezza di queste strade nel passato è evidente e nasceva dalla potenza dell’alleanza anseatica, che ha tenuto insieme per secoli, dal Medioevo all’età moderna le più importanti città del nord Europa (da Amburgo a Cracovia, dalla Svezia alla vicina Estonia per arrivare fino alla Russia). Di quel ricco passato mercantile della città ci sono diverse ricordi ovunque, a cominciare dalla Grande Gilda, a pochi passi dalla Piccola Gilda, antiche sedi delle corporazioni.
Il bello di scoprire questa parte di città è vagare per le stradine, spesso pedonali, dove fermarsi ogni tanto in uno dei piccoli caffè. La sosta può essere piacevole quasi quanto la scoperta. Mentre vi aggirate non dimenticate di alzare lo sguardo alle decorazioni delle case che ad un certo punto vengono tagliate in due da una strada che divide la città vecchia in due parti. Al centro della parte nord c’è la Cattedrale: è la chiesa più grande dei paesi baltici e sotto il regime sovietico le messe erano proibite.
Quando nel 1988 si tornò a dire messa fu un momento storico. Ma a parte le sue vicissitudini la cattedrale è splendida: costruita nel XIII secolo e poi rimaneggiata nel XVIII secolo ospita all’interno è custodito uno degli organi più grandi del mondo, costruito alla fine del XVI secolo. Sedetevi su una panca e guardate le vetrate: sono bellissime
I nostro viaggio alla scoperta di Riga prosegue: volendo potete dedicare una visita al Museo della Storia e della Navigazione proprio di fianco alla cattedrale e poi al castello, nella piazza omonima. Risale alla metà del 1300 e oggi ospita il presidente della Lettonia. Dalla forma pare un po’ un castello disegnato da un bambino ma questo è frutto dei tanti rimaneggiamenti e volendo entrare si può scegliere di vedere il museo di arte straniera.
Proseguendo la nostro viaggio alla scoperta di Riga dovremo certamente continuare a perderci nelle stradine acciottolate fino ad arrivare alla gotica chiesa del Santo Salvatore.
Vuole la tradizione che le fondamenta poggino su terra inglese arrivata qui come zavorra delle navi dei mercanti nel corso del 1700. Se sia vero non si sa: certo che durante il periodo sovietico fu trasformata in discoteca. Le strade intorno, come detto, sono suggestive: girate senza metà ammirando le torri e i palazzi dei mercanti come quell’edificio giallo noto come “Il Gatto nero“. Dietro il nome ovviamente c’è una leggenda: ma in ogni caso il gatto sul tetto c’è veramente.
Dopo molto medioevo facciamo un salto nel tempo nel nostro viaggio alla scoperta di Riga: e tuffiamoci nello Jugendstil. Si tratta di quella che chiamiamo anche Art nouveau che qui si è espressa nello stile di moltissimi palazzi in particolare affacciati sulle strade residenziali e di uffici a nord di Elibetes Iela. Fateci caso: molte case hanno ancora la struttura in legno. Intorno a Alberta Iela poi c’è il cuore del quartiere con molti edifici dalle forme curiose. Questi palazzi progettati per la stragrande maggioranza da Mikhail Eisenstein, il padre del grande regista Sergei (Si, proprio quello della Corazzata Potëmkin), sono infatti “Patrimonio dell’Umanità” dal 1997. E’ anche questo trionfo di art nouveau spiega il paragone con Parigi.
Alla scoperta di Riga: fare compere tra i dirigibili
Cercate qualcosa? Qui lo troverete. E qui sta ad indicare il mercato centrale di Riga, un enorme spazio commerciale che è attivo dal 1200 ma che solo dal 1930 si trova dove è adesso, tra la città vecchia di Riga e il quartiere di Little Moscow, proprio a due passi dalla ferrovia usata per portare le merci. E il posto merita una visita: si perché vista la quantità di merci da trattare per ospitare il mercato vennero importati cinque hangar utilizzati per i dirigibili Zeppelin. Ed è bello ancora oggi comprare i mirtilli o un pezzo di formaggio dove si costruivano i giganti del cielo. Guardatevi intorno: gli hangar sono alti trentacinque metri e nei momenti di massima attività hanno ospitato oltre milleduecento commercianti.
Siete un po’ stanchi di camminare? Allora fatevi portare sull’acqua. Un viaggio alla scoperta di Riga si può fare anche così, salendo su una vecchia barca restaurata: dal Bastejkalns, partono piccole crociere lungo il canale e il fiume che circondano la città. Lungo il percorso la barca fa delle fermate per permettere di scendere e ammirare i dintorni. A Bastejkalns approfittate per una sosta doverosa e amara: qui si trova il Memoriale alle vittime del 20 gennaio 1991. Si tratta delle targhe dedicate alle persone uccise dalle truppe speciali sovietiche. Due dei caduti erano cameraman che stavano riprendendo gli eventi e furono uccisi mentre la telecamera continuava a riprendere quanto stava accadendo.
Alla scoperta di Riga: in gita sul lago
Se volete unire le visite ai musei ad un tuffo nella natura potete scegliere il Museo etnografico all’aperto, che si trova a dieci chilometri da Riga, tra le foreste intorno al lago Jugla e che si raggiunge anche con il bus numero 1. Il museo è formato da quasi un centinaio di edifici tradizionali, originali (smontati e riassemblati qui), delle campagne della Lettonia: chiese, fattorie, mulini a vento. Uno degli edifici più rilevanti è probabilmente la chiesa luterana in legno, risalente al Diciottesimo secolo e durante il fine settimana di estate ci sono anche spettacoli.
Alla scoperta di Riga, senza trascurare le spiagge
Non volete più vedere palazzi ma solo sabbia? Nessun problema, nei dintorni di Riga c’è quello che fa per voi. Si chiama Jurmala. E’ un insieme di villaggi a 25 chilometri dal centro di Riga, ed è la stazione balneare per eccellenza qui in Lettonia. Si raggiunge in treno (partono ogni ora) o con un bus che parte davanti alla stazione. Un tempo, nel 1800, era la meta della nobiltà del Baltico, poi si trasformò nel ritiro dei burocrati sovietici. Adesso è una cittadina sempre affollata che può contare su spiagge, locali, spa, ristoranti e vita notturna. Ricordate però: il mare è il Baltico. Non il Mediterraneo. E l’acqua gelata ve lo ricorderà.
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