All’interno delle mura perfettamente conservate di Avila, i visitatori vengono trasportati in un altro mondo. O meglio in un altro tempo. Gli antichi bastioni custodiscono infatti capolavori del passato- chiese romaniche, conventi medievali e palazzi rinascimentali – in un contesto dove è sempre emozionante camminare senza meta. Per questo, per la straordinaria ricchezza di monumenti e la particolare l’atmosfera, Avila in Spagna è una delle città più affascinanti del paese e una di quelle inserite dall’UNESCO tra i patrimoni dell’Umanità.
Un’eccellenza che ha una storia lunga e nobile: durante il medioevo Avila, nella regione di Castiglia e Leon, fu contesa tra i mori e cristiani fino alla riconquista da parte di Alfonso VI nel 1085.
In principio fu Avila de los Caballeros
Molte famiglie nobili si stabilirono qui all’inizio del XI° secolo. E questo arrivo di personaggi di alto lignaggio cambiò il volto della città. Con i suoi numerosi palazzi aristocratici la città divenne nota come Avila de los Caballeros (ovvero Avila dei Nobili). Tuttavia non è solo un retaggio di tipo storico o architettonico. Il punto più alto dello splendore di Avila si raggiunse nel XVI° secolo quando la grande eredità mistica di Santa Teresa de Jesús la rese un’importante destinazione per i pellegrini. Storia, spiritualità, antiche pietre ma anche natura: il contesto naturale aiuta a rendere tutto questo luogo straordinario visto che la città sorge su un altopiano reso più suggestivo dalla cornice dei monti Sierra Gredos.
Avila in Spagna: partiamo dalle mura
Le antiche mura, che ancora racchiudono il cuore della città vecchia, sono le meglio conservate della Spagna. Dopo la riconquista cristiana di Avila, i bastioni diventarono una linea di difesa importante per tenere lontani i Mori. Raimundo de Borgoña, suocero di Alfonso VI, costruì il massiccio riparo delle mura per la città tra il 1090 e il 1099. Con una forma rettangolare che segue il perimetro della città, i bastioni si estendono per la straordinaria lunghezza di oltre due chilometri e mezzo.
Basta ancora oggi porsi di fronte alle mura di Avila per capire che quelle imponenti strutture avevano una funzione assolutamente bellica. Sono alte in media dodici metri e ogni venti metri si innalza una torre merlata da dove i combattenti potevano difendersi in modo più sicuro e protetto. Ci sono poi nove porte d’ingresso fortificate e le più spettacolari sono la Puerta de San Vicente e la Puerta del Alcázar per la cui costruzione sono state usate anche pietre di antichi manufatti di epoca romana.
E il viaggio nella storia così, anche per questo, diventa ancora più emozionante. Tra queste due porte c’è l’abside della cattedrale che, strano a dirsi faceva parte delle linee di difesa della città. Accanto alla Puerta del Carmen, sul lato nord della città, c’ è una torre più sottile che è da vedere perché ora è diventata la zona di nidificazione delle cicogne. Da qui parte un percorso a piedi che permette di scoprire la bellezza della città.
Alla scoperta della cattedrale
Tra le cose da scoprire nel nostro viaggio ad Avila in Spagna c’è certamente la già citata Cattedrale di San Salvador che si fa vanto di essere la più antica cattedrale gotica di Spagna. Oltre ad essere un punto di riferimento visibile in pratica da ogni punto della città e parte integrante del dispositivo di difesa. La costruzione della cattedrale iniziò nel 1091 in stile romanico. Ma i lavori proseguirono fino al XIV° secolo: ecco perché lo stile architettonico dominante è il gotico. L’enorme struttura in pietra ha un aspetto di fortezza. Ma non solo guerra: per la sua bellezza è da notare la porta della Apostoli sulla facciata nord che risale al XV secolo e che colpisce per le sue splendide decorazioni.
Anche l’interno è splendido e soprattutto interessante perché racconta la lunga costruzione. Fuori è il gotico, dentro ci sono tracce della prima fase di progettazione con inserti in granito rosa e bianco. Belle anche le finestre di vetri colorati e le ricche decorazioni scolpite sul coro. Durante la visita della cattedrale non può mancare una sosta davanti alla pala di altare dipinta da Vasco de la Zarza nella cappella principale e alle opere di Pedro Berruguete e Juan de Borgoña.
La Capilla de San Antolín è degna di nota per il suo magnifico retablo. Fate un alto poi nella sacrestia a vedere sculture uniche di alabastro attribuite a Isidro Villoldo e Pedro de Salamanca.
Avila e il ricordo di Santa Teresa
Il convento di Santa Teresa si trova proprio di fronte alla Puerta de la Santa, nel luogo dove si ritiene sia nata Santa Teresa. Progettato dall’architetto Fray Alonso de San José e fondato nel 1636, il convento di Santa Teresa di Jesús è stato costruito per ospitare le monache carmelitane. La chiesa ha una bella facciata barocca, relativamente semplice per gli standard del tempo, con una statua di Santa Teresa sopra la porta.
La caratteristica principale dell’interno è la stanza in cui nacque Santa Teresa trasformata in una cappella barocca decorata con gusto. L’altare ovviamente rende omaggio alla santa con una statua di Gregorio Fernández che raffigurante il momento della visione della Croce da parte di Teresa e la sua estasi. E si tratta di una opera molto ricca, con un enorme utilizzo di gioielli e tessuti preziosi.
Il convento consente ai turisti di visitare la chiesa, la sala delle reliquie e il suo museo. Se poi volete dormire in ambiente unico potrete farlo senza andare troppo lontano: un hotel storico, il Parador de Avila, si trova sulla Calle Marqués Canales de Chozas, a pochi passi dal convento di Santa Teresa.
Avila in Spagna e il monastero dell’Inquisizione
Il monastero domenicano di San Tomás si trova al di fuori della cerchia delle mura della città in un una zona suggestiva e tranquilla. Ha una storia lunghissima e un blasone reale. Venne fondato nel 1483 da María Dávila e Tomás de Torquemada, il primo Grande Inquisitore della Spagna grazie ad una donazione da parte dei monarchi cattolici Ferdinando e Isabella.
Anche per questo motivo i reali lo hanno usato come loro palazzo estivo. La facciata della chiesa ha un aspetto austero e il suo interno è decisamente spoglio, ad eccezione dell’altare maggiore e del coro dove ci sono banchi riccamente scolpiti. Un dettaglio che può impressionare è che i membri del Tribunale dell’Inquisizione si sono ritrovati per le loro riunioni proprio tra queste pietre mentre i re di Spagna erano soliti partecipare alla messa.
L’altare maggiore è impreziosito da un bellissimo retablo, un capolavoro d’arte di Pedro de Berruguete, che illustra scene della vita di San Tommaso d’Aquino. Nonostante la sua storia si legata al dolore dell’Inquisizione, il monastero è oggi un luogo di serenità con tre bellissimi chiostri: il semplice Claustro del Noviciado, il tranquillo Claustro del Silencio, con i gradini che conducono al coro, e lo storico Claustro de los Reyes.
Oltre le mura ecco la basilica
Rimanendo fuori dalle mura della città, oltre la Puerta de San Vicente, si incontra la basilica di San Vicente la più importante chiesa di Avila dopo la cattedrale. La chiesa romanica sorge nel luogo in cui si crede che il santo sia stato martirizzato nel 300 d.C. Gran parte della chiesa risale all’inizio del XII° secolo, inclusa una parte della navata, delle absidi e dei transetti. Il resto dell’edificio fu completato nel XIV° secolo. La porta a sud risale alla fase più antica ed è la più bella per la presenza di eccezionali bassorilievi romanici che descrivono la storia dell’Annunciazione.
Durante il Medioevo, la città di Avila ospitò una grande, fiorente e influente comunità ebraica. Gli ebrei vivevano in due zone all’interno delle mura: nell’angolo nord-orientale attorno alla Puerta de San Vicente e nell’angolo sud-occidentale tra la Puerta de la Mala Dicha e la Puerta del Puente. Le strade medievali di ciottoli e le piazze nascoste suggeriscono ancora l’eredità del passato e fanno capire quale fosse la vita di allora.
Avila e il legame con gli ebrei
L’ex Calle Andrín, ribattezzata poi Calle Reyes Católicos, ospitava un tempo negozi e laboratori artigianali gestiti dai tanti ebrei. Per questo una delle sinagoghe della città, la Sinagoga di Belforad, si trova su questa strada dove sorge anche la cappella, costruita del XVI° secolo, dedicata a Nuestra Señora de las Nieves.
A sud della cappella c’è un alloggio chiamato La Sinagoga che occupa l’ex casa del rabbino ed è pieno di riferimenti ebraici. La Calle de los Zapatero (ovvero la via dei calzolai) si chiama così perché quello del calzolaio era appunto uno dei principali mestieri svolti dagli ebrei. Questo quartiere merita una visita senza fretta. Ovunque ci sono case e ricordi. E gli studiosi in questi anni hanno cercato di ritrovare la corrispondenza tra le case e le vicende narrate nei documenti dei secoli passati.
Avila in Spagna: il periodo migliore per visitarla e come arrivare
Avila in Spagna, che è il capoluogo della omonima provincia nella regione di Castiglia e Leon, si trova in collina, in quella che viene chiamata la meseta, ad oltre 1.100 metri di altitudine. Per questo il clima è continentale con inverni rigidi e neve durante l’inverno. Le estati invece sono brevi e calde e secche.
Il periodo migliore quindi per visitarla sono la primavera e l’autunno ma anche l’estate può essere un buon periodo. Per raggiungerla il modo migliore è certamente l’aereo grazie all’aeroporto di Madrid che si trova a circa 110 km. Da Madrid ci sono poi frequentissimi treni che arrivano alla stazione di Avila, sul Paseo de la Estación.
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