Distese di alberi che svettano lungo la riva di ruscelli in una isola della Grecia? “Ma dai, è uno scherzo. Non esistono”. Ne siete proprio sicuri? Forse semplicemente non siete mai stati sull’isola di Tinos nelle Cicladi. Che oltre che essere un luogo sacro ha molti aspetti che la rendono assolutamente da visitare: natura rigogliosa e inattesa, decine di villaggi ancora tutti da scoprire, un folklore autentico e una buona offerta gastronomica. Scusate se è poco.
Eppure nonostante tutto questo l’isola di Tinos è una destinazione ancora lontana dal turismo di massa, quello, per capirci, che ha invaso e snaturato la vicina Mykonos. Convinti di questo quindi, senza sensi di inferiorità, andiamo a godere le bellezze di Tinos con il suo paesaggio sorprendentemente verdeggiante. Che non assomiglia in alcun modo agli scenari petrosi delle altre Cicladi anche se poi la bellezza delle spiagge non è per nulla da sottovalutare.
Quindi tra un bagno e l’altro scopriamo i villaggi – resi particolari dalla presenza di antiche colombaie – seguendo lo zigzagare di antiche strade rurali. Qui, in questi angoli remoti, si viene vinti dalla atmosfera di una isola che per molti greci è ancora il luogo della fede e della devozione. Due volte all’anno, il 25 marzo e il 15 agosto, centinaia di pellegrini arrivano per visitare la chiesa di Panagia Megalochari (la beata Vergine Maria): si tratta del più importante centro di culto ortodosso in Grecia ma allo stesso tempo anche un importante luogo di fede per i cattolici dopo che questa fede era stata importata dai veneziani nel 1800. E anche questi contrasti regalano a Tinos un carattere particolare.
L’isola di Fidia
Ma è una isola dove si respira solo spiritualità e ascesi? Per nulla. A Tinos si viene anche perché questa è una delle capitale dell’arte ellenica – la tradizione vuole che Fidia abbia insegnato qui la sua magica tecnica – e pure una calamita per i golosi. Durante le festività del Ferragosto ovunque si organizzano momenti dedicati alla gastronomia e i villaggi si sfidano a colpi di sapori: Tsikniás e Exómbourgo si danno battaglia con i festival gastronomici mentre Falatados si vanta di offrire il rakì e i carciofi migliori. Mentre il top del miele arriva da Kampos. Insomma, un’isola che fa innamorare chi cerca genuinità e tradizioni. Tanto che si vorrebbe che non cambiasse mai.
Chora, il capoluogo
Il capoluogo di di Tinos, chiamato anche Chora, è il porto principale dell’isola. Questo insediamento ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi decenni sia come sito turistico sia come luogo oggetto di devozione: la scoperta dell’icona miracolosa della Vergine è infatti il fattore che più ha contribuito allo sviluppo della città. Oggi la maggior parte della popolazione di Tinos vive qui dove, si concentrano anche molte delle infrastrutture pensate per i turisti Hora mentre la maggior parte della attività turistica è anche concentrata. Due strade principali conducono alla Chiesa dove è conservata l’icona miracolosa della Vergine Maria e lungo questa strada si trovano il Municipio e il Museo Archeologico di Tinos.
La Evangelistrias, l’antica strada principale, è in pietra lastricata e presenta una splendida fontana in marmo del XVIII secolo con sculture classicheggianti e numerose gallerie d’arte che espongono le opere dei pittori locali. Questa strada ospita molti negozi e i nuovi edifici bianchi, più alti, sono ben mescolati con le vecchie case tradizionali intervallate dai vicoli stretti e dai soliti cortili fioriti che danno un doveroso tocco cicladico, che rende la città molto attraente.
Abbiamo parlato della basilica che rende unica l’isola di Tinos nelle Cicladi. E’ stata costruita nel 1823 dopo il ritrovamento di una icona ritenuta miracolosa anche se anticamente questa zona era già oggetto di devozione: un tempo c’era un tempio dedicato a Dioniso. Tra le caratteristiche della chiesa c’è il fatto che si ritiene che la Vergine consenta alle donne che hanno difficoltà ad avere bambini di rimanere incinta. La tradizione vuole che il bambino, una volta cresciuto, torni sull’isola per ringraziare la Madonna.
La bellezza di Pyrgos
Un altro luogo da visitare sull’isola di Tinos nelle Cicladi è certamente il villaggio di Pyrgos, sul lato nord dell’isola. E’ considerato come uno dei villaggi più belli delle Cicladi ed è noto per essere frequentato dagli artisti. Anche per questi motivi è stato protetto dal Ministero della Cultura come un insediamento tradizionale. Il villaggio ha una lunga tradizione nelle arti e ha dato i natali a personaggi famosi in patria tra cui Giannoulis Halepas e Nikiforos Lytras.
Ancora oggi numerosi laboratori continuano la tradizione della lavorazione del marmo e i visitatori saranno colpiti dalla piazza lastricata e dalla presenza di edifici particolari mentre il fiore all’occchiello è il museo del marmo che si trova appena fuori dal villaggio di Pyrgos. Il museo ricostruisce la lunga storia della lavorazione del marmo a Tinos dai tempi antichi fino ad oggi. Ci sono attrezzi, bozzetti, foto e materiale audiovisivo che spiega le tecniche.
L’isola di Tinos nelle Cicladi: villaggi e vallate
Vagando lungo le strade dell’isola di Tinos nelle Cicladi non potrete notare le tante e splendidi colombaie che punteggiano le zone interne. Si tratta di edifici in pietra, alti due piani, dove al piano del terreno si conservavano gli attrezzi mentre sopra stavano, appunto i colombi. Si tratta spesso di edifici bellissimi e molto elaborati: secondo i calcoli sono oltre seicento. Andando avanti ad esplorare l’interno si arriva al piccolo villaggio di Agapi, piazzato sul bordo di una vallata che sovrasta la piana di Komi. Il paese è reso particolare dalla presenza di case elaborate con porticati e archi ed in effetti arrivando qui sembra di tornare alla Grecia del passato.
Volete ancora scoprire cose nuove? Dirigetevi allora ad Arnados, il paese più in alto sull’isola di Tinos, sulle pendici del monte Kechrovouni. Da qui si godono splendidi panorami e il lugo vale la sosta per provare una delle taverne tradizionali. Dopo il pranzo andate a visitare il monastero di Kechrovouni, un grande edificio che sembra un villaggio fortificato e che ospita un piccolo museo con icone antiche.
Una delle piccole curiosità che si scoprono venendo sull’isola di Tinos è che questo è uno dei pochi luoghi dove si può fare il surf. Fino a pochi anni fa questo sport era sconosciuto sulle isole greche ma da qualche tempo proprio qui, sulla spiaggia di Kolymbitheres, è nato un centro dedicato. La spiaggia di Kolymbithres si trova sul lato nord dell’isola e il meltemi che soffia nei mesi estivi, in particolare in luglio e agosto, crea onde adatte al surf in particolare sul lato sinistro della spiaggia Qui si troveranno bene anche i principianti che troveranno anche a noleggio attrezzatura e la possibilità di prendere lezioni di surf.
Come arrivare sull’isola di Tinos nelle Cicladi
Per raggiungere con l’aereo l’isola di Tinos esiste la possibilità di volare ad Atene o a Mykonos. Poi con il traghetto da Atene servono tempi variabili tra le due e le cinque ore. Ci sono collegamenti anche da Rafina oltre che dal Pireo. Ci sono poi collegamenti regolari con le altre isole come delle Cicladi, come Syros, Mykonos, Naxos, Paros, Andros.
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