Basta il nome: Meteore. E già si sente profumo di magia. Per noi questo suono evoca un frammento di corpo celeste che entra nel nostro mondo e brucia. Qui, invece, in greco, significa solo “sospeso nell’aria“. In entrambi i casi, comunque, si tratta di uno spettacolo che lascia a bocca aperta, meravigliati e increduli. La guida delle Meteore però racconta qualcosa di più: perché il pezzo di asteroide che brucia dura un attimo. E poi svanisce. Le Meteore della Grecia, al contrario, sono li da secoli. E certamente resteranno a regalarci meraviglia per chissà quanto ancora.

Guida delle Meteore: simbolo di coraggio e spiritualità

Ma cosa sono le Meteore della Grecia? Si tratta di uno dei simboli della ortodossia e della spiritualità bizantina. E una delle grandi meraviglie che regala un viaggio in questo paese che, anche lontano dalle maliè delle Cicladi o del Dodecaneso, sa sempre far battere il cuore. Quella delle Meteore è una regione della parte settentrionale del paese resa speciale dalla geologia e dal lascito dell’uomo. Qui si trovano enormi pinnacoli di roccia in cima ai quali sorgono monasteri costruiti in quei luoghi inaccessibili in un lontano passato che, in alcuni casi, sono arrivati intatti fino ad oggi.  Attirano migliaia ancora migliaia di visitatori ogni anno. E ne vale la pena.

Queste rocce remote e dalle forme stravaganti si formarono 25 milioni di anni fa in seguito a movimenti tettonici emergendo dal fondo di un mare primordiale. Questa la parte geologica e sarebbe, di per se, sconvolgente. Ma poi gli uomini resero tutto ancora più speciale. I primi eremiti arrivarono in questa zona, nella regione centrale della Grecia continentale, tra la valle del fiume Peneus e la pianura tessalica, per cercare l’isolamento spirituale. E andarono a rifugiarsi nelle grotte scavate nei pinnacoli usando scale e corde per salirle.

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In principio furono gli eremiti

In principio erano eremiti che vivevano in solitudine, cercando il contatto con il sacro. Ma poi la difficoltà di vivere in un simile ambiente li costrinse a fondare le prime comunità monastiche. E con il tempo a costruire gli splendidi monasteri, ora secondi per importanza solo a quelli del monte Athos, affacciati sul vuoto di queste falesie vertiginose.

I primi insediamenti risalgono all’XI secolo a cui seguirono, un secolo dopo, il primo gruppo organizzato che unì gli asceti fino ad allora isolati. A fare nascere poi i monasteri fu la necessità di difendersi dagli attacchi: i monaci iniziarono a salire sempre più in alto rendendo imprendibili le loro strutture che resistettero per secoli. Almeno fino a quando scorrerie sempre più feroci portarono ad un declino iniziato nel XVII secolo. Il risultato è che dei 24 monasteri originari oggi solo sei sono ancora abitati e sono stati premiati nel 1988 con il riconoscimento dell’Unesco. Al loro interno si trovano ancora pezzi rari realizzati nel corso dei secoli e si possono vedere le antiche strutture percependo quella che poteva essere la vita tra queste mura. Magari ammirando preziosi manoscritti e oggetti di devozione.

Guida delle Meteore: il monastero più grande

Tra le cose da vedere nelle Meteore, lo abbiamo detto, ci sono i sei monasteri superstiti. Ma se aveste tempo solo per uno di questi probabilmente sceglierete il Megalo Meteoron, il più grande e il più visitato tra quelli ancora abitati. Si raggiunge salendo una scala di qualche centinai di gradini e fu fondato da San Athanasios nel 1356 e ampliato nella seconda metà del 14 ° secolo dal suo discepolo e successore Ioasaph, figlio del re serbo Simeone. E le regole che hanno poi governato questi luoghi sono state fissate qui. Questo monastero si trova in un luogo splendido con una vista incredibile –  a 600 metri d’altezza – ma le sue bellezze non sono solo all’esterno.

Anzi.  La chiesa principale del monastero dedicata alla Trasfigurazione di Nostro Signore è abbellita da affreschi del XVI secolo e nel museo sono esposti codici e icone. Ma al di la del dato religioso c’è anche un aspetto storico: il museo raccoglie testimonianze sul ruolo della chiesa ortodossa nella lotta della Grecia per la libertà dai turchi e persino sulla resistenza ai tedeschi durante guerra. Durante la visita si possono vedere anche il refettorio, con le tavole apparecchiate con pezzi d’epoca, e passare nella vecchia cucina. Ancora con il forno del pane usato per secoli.

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Cosa vedere nelle Meteore: Varlaam

Proseguendo il viaggio tra le cose da vedere nelle Meteore si arriva al monastero di Varlaam, uno dei quattro monasteri maschili attivi e il secondo più grande. Arroccato su una parete di 373 metri si raggiunge salendo 195 gradini e fu fondato nel 1517 sul sito dove viveva un eremita chiamato, appunto, Varlaam. Per costruirlo impiegarono 22 anni portando i materiali in cima con delle funi. Poi fu occupato ininterrottamente per tutto il XVI e XVII secolo prima del  declino. Oggi è ancora è possibile visitare la chiesa  completa di affreschi e l’antico refettorio, che ospita un piccolo museo dove si trovano cimeli, icone e oltre 300 manoscritti.

 

La guida delle Meteore ci porta poi al monastero di Ayía Triáda, ovvero della Santissima Trinità, che è quello con le immagini più suggestive. E famoso anche per essere stato usato come set del film di James Bond, “Solo per i tuoi occhi”. Fu fondato nel XV secolo dal monaco Dometius ma la sua forma attuale è più recente. E  la chiesa risale al 1798. Si raggiunge ottiene salendo 140 gradini tagliati nella roccia. Dall’alto dello spazio dietro la chiesa si gode una magnifica vista sulla pianura della Tessaglia.

La guida delle Meteore: gradini e splendidi panorami

Il Monastero di Áyios Nikólaos Anapafsás è abbastanza noto tra i turisti perché si trova a solo un km di distanza dal villaggio di Kastraki. Ma anche per la sua posizione a strapiombo. Si raggiunge salendo una ripida collina e poi affrontando i soliti gradini. Fu fondato nel 1368 da Dionsious, metropolita di Larissa e la sua piccola chiesa è molto amata dalla gente per le vivaci decorazioni del 1527 del cretese Theophanis Bathas-Strelitzas. L’opera più celebre è quelle che raffigura Adamo che da il nome agli animali.

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La guida delle Meteore e dei suoi monasteri ci porta poi a quello di Rousanoú: è dedicato alla Trasfigurazione ma la patrona è Santa Barbara. Ed  è, infatti, abitato da donne. Fu fondato nel 1545 dai fratelli Joasaph e Maximos provenienti da Ioannina sul sito di una chiesa precedente. E  nel 1614 entrò a far parte di quello di Varlaam.

Per due secoli prima della seconda guerra mondiale, il monastero fu abbandonato e nel 1940, durante l’occupazione tedesca, venne saccheggiato dai tedeschi. Dopo la guerra, il monastero fu recuperato dal Servizio archeologico nazionale e dal 1988, ospita una comunità di suore. Oggi, l’ingresso al monastero passa attraverso un piccolo ponte tra due pinnacoli. Gli affreschi nella chiesa risalgono al 1560 e sono versioni meno sofisticate di quelle del monastero di Varlaam.

Da vedere nelle Meteore: affreschi e viste sulla vallate

Concludiamo la guida delle Meteore con il Monastero di Áyios Stéfanos che è il più accessibile visto che si raggiunge con una passerella e non ha scale. Offre anche in questo caso una splendida vista sulla valle e fu fondato intorno al 1400 da Sant’Antonino Cantacuzene. La chiesa, dedicata a Santo Stefano,  del XVI secolo  ha un tetto a graticcio ed è decorata con dipinti del 1545.

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Come conseguenza del più facile accesso è stato danneggiato durante la seconda guerra mondiale. E durante la guerra civile greca che seguì la seconda guerra mondiale, il monastero fu ulteriormente profanato. Nel 1961, alcune suore tornarono nel monastero e iniziarono a restaurarlo: oggi gli antichi dipinti sono affiancati da opere moderne. Un mix che non disturba: qui uomo e natura, storia e religiosità, quasi per magia, respirano allo stesso ritmo.

Le città vicine per vedere le Meteore

La base più comoda per visitare i monasteri è la cittadina di Kalambáka che accoglie sia i turisti individuali sia i gruppi anche di pellegrini. Più piacevole e meno artefatto il villaggio di Kastraki che si trova a soli due chilometri di distanza. Il villaggio è costruito su una collina sotto due massicci pinnacoli rocciosi ed ha una atmosfera molto piacevole grazie alle vecchie case con tetti colorati e persiane in legno. Da qui, un sentiero ben segnalato conduce ai monasteri.

Guida delle Meteore: come arrivare

Il modo più semplice e comodo per arrivare a vedere le Meteore è con una auto a noleggio. Si arriva in aereo ad Atene e quindi si percorre una strada comoda per circa 4 ore fino a Kalambaka. Da Salonicco bastano invece circa due ore e mezzo di viaggio. Una volta in zona con l’auto è tutto molto semplice: basta seguire la strada che si snoda tra le che parte da Kalambaka e dopo aver attraversato Kastraki, tocca i monasteri. A cui, come detto, si sale a piedi. Ci sono però anche diversi tour organizzati di varia durata per chi voglia essere accompagnato.