Dimenticate le vertigini del Burj Khalifa o il Dubai Mall con i suoi 1200 negozi. Il primo è il grattacielo più alto, il secondo il centro commerciale più grande. Ed entrambi sono i simboli di Dubai. Pensate piuttosto a vecchie moschee, forti che appaiono nel nulla e spiagge deserte. Vi sembrano due mondi lontani? Invece sono vicinissimi: sono due volti degli Emirati Arabi Uniti. Il primo, modaiolo, è Dubai, palcoscenico per la movida in salsa mediorientale. Il secondo è l’emirato di Fujairah, l’unico che si affaccia solamente sul golfo di Oman e quindi sull’Oceano Indiano. Basta scorrere le prime pagine della guida di Fujairah per capire di essere in un altro mondo.

Guida di Fujairah: gli Emirati che non ti aspetti

Un altro mare, un altro stile di vita, un’altra atmosfera. Vi sembra poco? Se ci aggiungete che anche  le cose da vedere a Fujairah sono altre capirete che qui non si viene invano. E già i numeri nelle prime pagine di ogni guida di Fujairah lo raccontano. Dubai ha oltre tre milioni di abitanti, isole artificiali a forma di palma e party in spiaggia affollati di expat che bevono birra nella zona di Marina.
Fujairah ha solo poco più di 140mila abitanti e punta, per attrarre,  sulla natura e sulla storia. Se pensate che fino al 1970 non c’era neppure una strada che la collegasse con gli altri emirati, che non ci sono enormi giacimenti nel territorio e che se volete un hotel a cinque stelle dovete fare almeno 50 minuti d’auto dal centro capirete che è davvero diverso da come ce lo si aspetta.
Guida di Fujairah

Da vedere a Fujairah: partiamo dalla città principale

Il punto di partenza per andare a scoprire le cose da vedere a Fujairah è la città che porta lo stesso nome. Purtroppo non è certo una destinazione che rimane impressa. Come in tutta questa parte del mondo il clima non facilita certo le passeggiate e quindi ci si rintana nei centri commerciali: qui il più importante è, con poca fantasia, il City Center Fujairah con centinaia di negozi, cinema e una trentina di ristoranti. Intorno, poi, solo viali circondati da alti palazzi di uffici e non molto altro da vedere. Almeno tra le cose più recenti.
Assai più interessante è invece guardare indietro. E allora si potrebbe dire che un viaggio negli Emirati Arabi può essere giustificato in due modi: se da una parte cercate le promesse del futuro puntate direttamente su Dubai o Abu Dhabi. Se volete capire meglio invece come era questa fetta di mondo prima della scoperta dell’oro nero sotto le sue sabbie venite qui a Fujairah.
Per iniziare questo tour occorre percorrere una quarantina di km lasciandosi alle spalle il porto della capitale affollato di tozze petroliere e puntare verso nord, verso la moschea Al-Bidyah. E’ la più antica moschea degli Emirati Arabi Uniti, risale al 15° secolo , ed è ancora in uso per le preghiere. Ma, come invece accade altrove, non è interdetta ai non musulmani ed è un ottimo luogo dove scoprire le antiche tecniche costruttive di questa parte di mondo. Prima dell’acciaio dei grattacieli si usavano i mattoni di fango.

La antica moschea di fango

La struttura poi è molto classica: entrando si trova la sala di sala di preghiera, decorata con archi e con aperture di ventilazione e un mihrab, ovvero la nicchia che punta alla Mecca. Un pilastro centrale divide lo spazio interno in quattro quadrati di dimensioni simili, coperti da soffitti a cupola. Interessante è anche l’esterno con le torri di avvistamento e la zona di scavi archeologici che testimoniano che i primi insediamenti nell’area risalgono a 4000 anni fa.
Non solo: un cimitero islamico, appena a nord della moschea, contiene un’enorme tomba dell’età del ferro con all’interno frammenti di ceramica, punte di freccia di metallo e altri manufatti risalenti almeno al 1000 a.C. Un consiglio: i non musulmani possono entrare ma ricordate sempre il rispetto delle regole locali. Quindi spalle e ginocchia coperte mentre le donne devono anche coprirsi i capelli. E tutti togliersi le scarpe.
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Il confronto tra antico e moderno

Nella nostra guida di Fujairah abbiamo parlato della più antica: ora parliamo della più moderna e ciclopica. Ovvero la moschea dello sceicco Zayed che è la seconda più grande degli Emirati Arabi Uniti, dopo la grande Moschea di Abu Dhabi. Quando diciamo che è grande non scherziamo: può ospitare 32.000 fedeli, ha 6 minareti alti 100 metri ciascuno e occupa una area grande come sei campi da calcio.
La sua facciata bianca, le cupole e le ricche decorazioni poi lo rendono uno dei simboli della moderna Fujairah. I visitatori non musulmani possono entrare nella moschea – non nella giornata di venerdì – per vedere gli interni decorati, che presentano grandi lampadari e archi in stile moresco.

La guida di Fujairah, tra forti e castelli

Dopo le case dell’anima scopriamo i palazzi della storia. Quelli che hanno conosciuto anche la guerra.  In particolare, parliamo del  Fujairah Fort, uno dei più antichi degli Emirati Arabi. Costruito nel 1670, è stata la principale struttura difensiva di Fujairah oltre che la casa della famiglia regnante. E, per secoli,  l’unico edificio in pietra lungo la costa in un mondo che costruiva in fango.
Nei primi anni del 1900 fu pesantemente danneggiato da un attacco britannico e solo negli ultimi anni è stato riportato al suo originario splendore che coinvolge anche il circostante Heritage Village  dove si possono visitare anche antiche case e scoprire dettagli sulla vita tradizionale locale. Poco lontano poi si trova anche un museo che ospita una collezione di manufatti, armi e utensili risalenti all’età del bronzo, oltre a  reperti provenienti dalle aree archeologiche di Qidfa e Bithnah di epoca preislamica. Tra questi spicca una curiosa ciotola ricavata da un uovo di struzzo vecchia di 2.200 anni.
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Le antiche pietre

Per gli appassionati di storia che non vogliano rinunciare a scoprire tutte le cose da vedere a Fujairah il consiglio è quello di dedicare un altro po’ di tempo agli altri antichi forti che punteggiano il territorio: uno dei più vicini, a soli 11 km a ovest della città, è il castello di Al-Hayl , a sua volta usato un tempo come quartier generale della famiglia regnante.
Costruito circa 250 anni fa, ha svolto un ruolo importante nella difesa dell’area diventando di fatto la base per  il controllo  contro gli attacchi dei vicini. Oggi non rimane molto poco – le fortificazioni originali sono state demolite da tempo – tranne una torre a due livelli, che si trova sulla collina a ricordare i giorni in cui questi forti erano sparsi su tutti i pendii strategici di quelli che oggi sono gli Emirati Arabi Uniti.
Proseguendo a sud poi, da Al-Hayl, si devono percorrere 30 chilometri su strade secondarie per arrivare al villaggio di Wahlah dove si trova l’affascinante Awhlah Fort: con le sue alte mura è uno degli esempi meglio conservati di architettura difensiva nell’emirato. Manca di quella patina di falso, eredità di un restauro eccessivo,  che purtroppo penalizza altre strutture del paese. E quindi è un ottimo posto per gli appassionati per respirare l’atmosfera di un tempo. Quello in cui,  invece che con i 4×4 si viaggiava in sella alle carovane di cammelli.
Salendo poi sulla la torre di avvistamento alta 20 metri e sbirciando attraverso le strette feritoie per gli arcieri sembra di vedere ancora arrivare le bande dei predoni.

Una guida di Fujairah: a  zonzo tra le montagne

Ancora voglia di scoprire? Tra le cose da vedere a Fujairah sicuramente ci sono le sue montagne: e per andare a immergersi tra quelle gole la zona migliore è certamente quella dei monti Hajar che attraversano la regione settentrionale degli Emirati. La cosa curiosa  è che il panorama è l’esatto opposto del luogo comune: invece che dune di sabbia si trovano gole e vette.
Questa parte del paese offre belle occasioni per un suggestivo viaggio in auto alla ricerca di splendidi panorami e viste delle cime frastagliate. Qui basta dotarsi di un Gps e di una vettura robusta per godersi esperienze uniche  lungo la E18 e la E87, che va da Ras Al-Khaimah alla costa orientale, ma soprattutto lungo la E89 che corre a nord da Masafi a Dibba Al-Fujairah. Porterete a casa una collezione di foto spettacolari.

Masafi: la vecchia stazione delle carovane

Proprio sui monti Hajar si trova il villaggio di montagna di Masafi, che come ogni guida di di Fujairah spiega è la meta ideale per tuffarsi nella tranquilla vita dell’entroterra. Il confine tra due emirati, quello di Fujairah e quello di Ras al-Khaimah, passa proprio nel mezzo del villaggio che prima della costruzione di moderne autostrade negli anni ’70 era la stazione di rifornimento per le carovane. Oggi è famosa per le sue sorgenti naturali (è uno dei maggiori produttori di acqua minerale del Golfo) e per i resti del suo passato, tra cui un piccolo forte.
Guida di Fujairah

Lungo la strada principale, poco prima di arrivare a Masafi c’è un tradizionale mercato locale chiamato Friday Market (ma nonostante il nome è aperto tutti i giorni), che è un ottimo posto per mangiare qualcosa o acquistare  tappeti e artigianato locale.

E alla fine il relax sul mare

Ma dopo tanta roccia, storia e passato viene voglia di un po’ di relax. E in questo senso l’emirato offre buone possibilità di vivere la spiaggia, il mare e quello che sta tra i fondali. Per godersi il riposo in riva al mare infatti basta andare a soli 45 km a nord della capitale dove si trova Al Aqah, con la sua lunga spiaggia che costeggia la costa e lo sperone roccioso di “Snoopy Island” sul Golfo di Oman. Se pensate alle spiagge di Dubai centro sarete delusi. Ma se volete un bel mare, ottimi servizi, sport acquatici e tranquillità vi sentirete a casa.

I resort sulla spiaggia che costeggiano la costa soddisfano infatti sia chi non si alza dal lettino fino al momento del tramonto sia appassionati di immersioni, snorkeling e Sup. Al Aqah è tra l’altro il centro più attivo per immersioni subacquee degli Emirati Arabi Uniti e, anche se le barriere coralline appena al largo del Golfo di Oman non reggono il paragone con il Mar Rosso sott’acqua c’è un sacco di vita da scoprire.

Guida di Fujairah

I principali siti di immersione includono due relitti che sono stati appositamente affondati per creare una barriera corallina artificiale per i subacquei e il sito del cimitero delle auto (creato negli anni ’80 quando una serie di auto e camion furono affondati per creare una barriera corallina artificiale per i pescatori locali). La vita marina è abbondante con tartarughe e squali oltre a grandi branchi di pesci che vanno dal carangide al pesce pappagallo. E a due passi dalle montagne, protetti da un antico forte, immergersi quaggiù è qualcosa che davvero vale il viaggio.