Dall’era del mito di Ercole al periodo ellenistico di Esculapio, l’isola greca di Kos, nel Dodecaneso, è stata il crocevia di culture e civiltà, un luogo con un suo fascino un po’ misterioso dove la bellezza della Grecia si è fusa con una vena  orientale – la costa turca e la città di Bodrum distano solo 4 chilometri – e, più tardi, con le influenze italiane durante il periodo della nostra occupazione. E come sempre accade il sovrapporsi di storie e influenze ha reso più ricco il catalogo delle cose da vedere a Kos.

Cose da vedere a Kos

Cosa vedere a Kos: oltre le spiagge anche tanta storia

La ricca storia dell’isola è visibile in molti aspetti grazie ad un ricco patrimonio di monumenti e reperti sparsi intorno e si ritrova in una ampia scelta di attrattive e in un’architettura unica che non è facile trovare pure in un luogo, come le isole greche, che della storia antica sono state la culla. In questo modo il lascito dell’uomo si combina con la bellezza naturale fatta di lunghe spiagge sabbiose abbracciate da valli verdeggianti e, stranamente, abbastanza ricche d’acqua. Ogni angolo dell’isola nasconde una sorpresa.

A Kos ci si può immergere nelle acque cristalline dell’Egeo, godersi il tramonto al villaggio di Zia, gironzolare tra quello che resta del mito di Esculapio, fare tardi tra i tanti locali della città ma anche passeggiare nel silenzio dei villaggi isolati. Insomma, fare il pieno della bellezza che offre la Grecia di oggi. E rimarrà ancora un qualche frammento da scoprire e per cui meravigliarsi.

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Kos e la storia

Lo abbiamo detto: questa oltre che l’isola del mare e del divertimento è anche l’isola della medicina. Qui nacque, nel 460 a.C. Ippocrate, appunto il padre della medicina, e non è un  caso. L’isola infatti ospitava il grande santuario di Esculapio, il dio della guarigione. E la leggenda aggiunge che il giovane medico trafugò le tavole del dio conservate nel tempio.

Leggende appunto, ma tra quello che vale la pena di vedere a Kos c’è proprio anche  quello che resta del tempio dedicato a Esculapio che, anticamente, comprendeva oltre al luogo sacro anche un ospedale e una scuola di medicina. Ed era una delle più grandi del mondo.

Il sito, che risale al periodo intorno al quarto secolo a.C.  è diviso in tre parti che rappresentano, grosso modo, tre livelli d’iniziazione. Al primo stava la scuola, al secondo stavano anche dei bagni termali mentre al terzo, il più alto da dove si gode anche di una bella vista sul porto e sulla parte orientale dell’isola, si trovava il tempio principale. Era quella la parte più segreta, riservata a sacerdoti e guaritori mentre oggi arrivano anche i turisti in bermuda.

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Dagli antichi agli italiani

Gli stessi che tra una lunga sosta sulle spiagge dell’isola e l’altra non dovrebbero mancare di dedicare un po’ di tempo alla visita del museo Archeologico, fondato nel 1936, ed ospitato in una casa costruita dagli italiani in piazza Eleftherias.

Il museo espone una ricca collezione di reperti, tra cui sculture e mosaici, statue del periodo ellenistico con l’imponente statua di Ippocrate e un mosaico trovato nella Casa Romana. Si tratta di una casa del III secolo costruita sulle rovine di una precedente villa ellenistica. Era formata da ben 36 stanze e il fiore all’occhiello sono i mosaici e i decori che sono stati restaurati. Poco lontano ci sono anche le rovine del Tempio di Dioniso visibile oltre i confini della  villa stessa.

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Cose da vedere a Kos: la città

La città di Kos è la capitale e il porto dell’isola e si trova sulla costa nord-est dell’isola. La  parte moderna si molto allargata di recente inglobando il sito della antica città che nel corso dei secoli, è evidente, ha visto popoli, culture e invasioni sopportando il passaggio, spesso a passo di soldato, di greci, romani, crociati, ottomani e italiani.

Questo fatto conferisce un’atmosfera unica alla città che ovviamente presenta stili architettonici differenti tanto che palazzi veneziani, case tradizionali greche e reperti archeologici si mescolano con quella che talvolta appare come una confusa casualità.

Un dettaglio però salta agli occhi e rende questo luogo  tra quelli da vedere a Kos oltre alle spiagge: insieme alla città di Lakki sull’isola di Leros sono le uniche nel Dodecaneso progettate da architetti e urbanisti  italiani influenzati dall’eclettismo, dal modernismo e dal razionalismo durante il periodo della occupazione.

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L’eredità dei Cavalieri

Tra i monumenti più importanti della città certamente si trova poi il castello di Neratzia, un tipico esempio dell’architettura fortificata del XIV secolo, costruita dai Cavalieri di San Giovanni – ovvero quelli di Rodi e di Malta –  collegato con un ponte al resto della città. Il nome, curiosamente, deriva dal nome greco degli aranci che si trovano sulla strada che conduce alla fortezza che è sorta sui resti di una precedente struttura veneziana.

Il castello è costituito da alte mura fortificate con grosse torri e sorse per controllare i passaggi marittimi verso l’area dell’antica Alicarnasso – oggi Bodrum e proteggere l’isola.  Poiché la costruzione del castello ha richiesto più di un secolo, l’influenza di vari stili architettonici è evidente anche se le affinità con quello che si trova nella città vecchia di Rodi sono evidenti. All’interno si trova anche un museo dedicato ai cavalieri e alle loro storie che qui si mescolano a quelle di mille altre.

E per capirlo basta prendere un caffè nella piazza centrale dove spicca la massa della moschea Defterdar, evidente retaggio dell’epoca ottomana.

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Un platano diventato un simbolo

Infine una piccola deviazione per vedere uno dei simboli di Kos: si tratta del Platano di Ippocrate, un albero che si dice abbia più di 500 anni e che la leggenda, ancora una volta, racconta abbia dato ombra al mitico personaggio della medicina durante le sue lezioni all’aria aperta.

Ovviamente non può essere vero ma è comunque antichissimo: tanto che per sostenerlo adesso si usano impalcature di ferro.

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 Kos e il divertimento in spiaggia

Va bene Ippocrate, vanno benissimo i Cavalieri: ma è sicuramente tra le cose da vedere a Kos al primo posto ci sono sempre le spiagge  e il mare. E la scelta è ampia visto che ci sono ben 112 chilometri di coste.

Tra le più famose ci sono le spiagge di  Kardamena, Agios Fokas o Psalidi, anche se quelle situate tra Tigaki e Mastichari sono ugualmente popolari. Per un’esperienza unica, Thermae si differenzia da tutte le altre per la presenza di  acque termali.

Amate dai turisti, ma forse un po’ meno affollate,  sono anche le spiagge di Agios Stefanos, Kamila, Markos e Paradise mentre gli appassionati di windsurf dovranno andare ad Agios Theologos, nella parte occidentale dell’isola.

Il vecchio villaggio e la vista sul mare

Tra un tuffo e l’altro però non dimenticate di vedere Asfendiou, un gruppo villaggio tra le colline sul lato nord dell’isola a circa 14 km dal capoluogo. Il paese, che in realtà sono tanti, è formato da una serie di antichi insediamenti che mantengono il proprio  carattere tradizionale con case in pietra e stretti vicoli che serpeggiano come un labirinto tra edifici che sembrano sempre fortezze come era la prassi quando le isole erano il bersaglio di pirati e saccheggiatori.

Per  arrivare si deve percorrere una strada tutta curve che poi si biforca per raggiungere i borghi che si susseguono: il primo è Evangelistria e poi un altro bivio porta a Lagoudi ed Amaniou. Infine, quello più in alto è di Zia  da dove si gode una splendida vista su Kos ma si arrivano anche a vedere le altre isole di Kalymnos e Pserimos.

Intorno poi  tanto verde, uliveti, vigneti e anche foreste di pini curiose da vedere in un’isola dell’Egeo. E questo è davvero uno di quei luoghi che non potere mancare di vedere a Kos.

Infine, per chi ama la natura, un ultimo consiglio: sull’isola si trova anche un lago salato tra Tigaki e Marmari, sulla costa settentrionale dell’isola, che è una zona protetta a livello europeo per la sua importanza per la fauna selvatica. Qui si possono vedere stormi di uccelli e durante l’inverno, da ottobre a marzo, grandi gruppi di fenicotteri  ma anche animaletti come le tartarughe d’acqua

Cose da vedere a Kos e come arrivare

Kos è facilmente raggiungibile vista la presenza di un aeroporto sull’isola a 24 km dal capoluogo. Ci sono voli diretti da Atene a Kos diverse volte al giorno (soprattutto in alta stagione) ma da qualche tempo si trovano anche voli diretti dall’Italia in particolare con le compagnie low cost.

Un’alternativa è  quella di volare su Rodi e poi prendere i traghetti che collegano le isole del Dodecaneso con Rodi e che di solito viaggiano sulla rotta tra Rodi e Patmos. I traghetti da Atene impiegano parecchie ore e sono quindi meno comodi. Dal porto di Kos partono anche barche dirette a Bodrum in Turchia.