Basta baguette, evviva il riso. Niente vino rosso ma tanto thè. E nessun formaggio: ma noodles. Parigi è una vera metropoli. E al suo interno ci sono città nella città tra i suoi tanti quartieri. Una di quelle che meritano di essere scoperte, non fosse altro che per mangiare bene spendendo poco, si trova nel 13° arrondissement, tra i viali di Choisy, Ivry e Rue Tolbiac. Dove, nuova sorpresa, non ci si sente a Parigi. Ma tra Saigon e Phnom Penh. Qui si trova infatti la Chinatown di Parigi la più grande d’Europa, che dagli anni ’70 ha invaso una zona che ai parigini non è mai piaciuta. E che quindi essendo poco popolata ha attirato gli orientali.

Nella Chinatown di Parigi non solo cinesi

Orientali, non cinesi. Si perché questa Chinatown è in realtà popolata prevalentemente da rifugiati asiatici che da Myanmar, Thailandia, Vientnam, Singapore e Laos arrivarono qui in cerca di una nuova vita o per sfuggire alla guerra e alle dittature. E hanno creato una città nella città che, per questo, si potrebbe forse chiamare Asiatown.

 

Tutto nasce quando l’architetto Michel Holley, tra il 1964 e il 1969 – volendo forse omaggiare il grande Le Corbusier – progettò questo complesso di grattacieli chiamato Les Olympiades che hanno preso il nome da alcune città che avevano ospitato i giochi: Anversa, Atene, Cortina, Helsinki, Londra, Città del Messico, Sapporo e Tokyo. Si tratta di monoliti alti 104 metri collegati tra di loro da spazi comuni e piazze con centri commerciali, aree di uffici, marciapiedi comodi e parcheggi sotterranei per fare sparire le auto.

Chinatown di Parigi

Grattacieli da riempire di gente arrivata da lontano

Tutto bello in teoria: ma in pratica gli oltre 2850 appartamenti non piacquero ai parigini che li snobbarono. Nello stesso tempo aumentò la richiesta di case e l’arrivo di migranti dai paesi dell’Estremo Oriente che trovarono qui lo spazio. Ed è nata così la Chinatown di Parigi.

Oggi è un quartiere dove si susseguono le lanterne rosse e le insegne in ideogrammi e dove è bello passeggiare senza scopo e senza fretta. Fermandosi a guardare ed annusare. L’aria è piena dell profumo di noodles e anitra laccata e la baguette lascia il posto al riso. Un consiglio: se vedete qualcosa che vi incuriosisce seguite l’istinto e andate a vedere. Ci sono angoli che vi sorprenderanno. E molti degli angoli più curiosi della Chinatown di Parigi sono nascosti.

Il market dei sapori d’Oriente

Il punto di partenza comunque potrebbe essere il supermercato Tang Frères, fondato da dei fratelli arrivati dal Laos nel 1976 e che oggi rappresenta una delle più grandi catene di supermercati asiatici in Occidente. Non è un’attrazione turistica, ma è sicuramente un’esperienza davvero autentica. Il market importa direttamente i prodotti dall’estremo Oriente e molte cose sono prodotte espressamente per questo marchio. Alcune non le avrete mai viste ed è divertente camminare tra gli scaffali scegliendo strani cibi o ornamenti che ti fanno sentire come se fossi in un posto diverso da Parigi. E dai suoi tradizionali mercati

Per trovare un altro angolo particolare della Chinatown di Parigi occorre andare sottoterra: si perché in un parcheggio si trova un tempio che merita la visita. I palazzi del quartiere, lo abbiamo detto, sono stati progettati e costruiti da architetti occidentali per essere abitati da francesi. E per questo nessuno ha pensato di creare spazi che non fossero occidentali.

Un tempio in un parcheggio

Ma la comunità orientale aveva bisogno di luoghi per celebrare la propria cultura e la propria religione. E li ha inventati. Voi quindi percorrete Due de Disque ed ad un certo punto entrate in un parcheggio: una quindici di metri all’interno, sulla destra, c’è una scala che conduce ad un tempio buddista. Non sarà come quelli di Nepal o Laos ma è molto frequentato. E i turisti sono accolti con un sorriso tra incenso e state dorate. Anche se siamo in Francia.

Chinatown di Parigi

Una volta tornati sulla strada se avete voglia dedicate un po’ di tempo alla galerie Oslo che si trova su Avenue d’Ivry.  Non aspettatevi un luogo di lusso, come i grandi magazzini di Parigi. No, l’ingresso è abbastanza nascosto, non c’è luce naturale e i soffitti sono bassi. Ma questo è il vero cuore della Chinatown di Parigi. Qui si trovano abiti e dvd, macellerie e negozi di gioielli e tanti localini dove mangiare: le sedie sono di plastica, la luce è al neon. Ma i sapori, quasi sempre, sono ottimi. E le ricette originali.

I panini vietnamiti

Se volete mangiare camminando potete provare i Banh Mi, ovvero panini vietnamiti farciti con verdure come carota e cetriolo con aggiunta di salse agrodolci e carne che spazia dal maiale all’anatra laccata. Una vera esperienza. Li potrete provare da Thieng Heng che si trova vicino al market Tang Frere al 55 di Avenue d’Ivry o al Khai Tri poco più avanti. Fuori c’è scritto libreria. Ma entrate e mangiate.

Per gli amanti del thè è da non perdere  l’Empire des Thés, un locale elegante arredato in modo tradizionale che offre una carta di oltre 200 miscele di thè differenti.

Anatra laccata e riso

Per invece immergervi di più nell’atmosfera della Chinatorn di Parigi andate da Hoa Nam sempre in Avenue d’Ivry, al 51, sempre vicino al market. Il menu è enorme e alcuni piatti imperdibili come quelli a base di gamberi. Per l’anatra laccata invece andate da Ang al numero 71 di Avenue d’Ivry. Si dice che siano buoni come quelli che si mangiano in Oriente. Ma con la tour Eiffel a poca distanza tutto diventa speciale.

Per arrivare con la metro potrete usare la linea 7 che arriva a place d’Italie e Tolbiac, un buon punto di ingresso per il quartiere orientale. Oppure scegliete la linea 14 e scendete ad Olympiades.