L’Andalusia è sempre un luogo magico e una fuga tra le sue spiagge e le sue città, come Granada e Siviglia, è ogni volta un piacere perché ognuna di queste ha qualcosa di particolare e di unico. E questo vale a maggior ragione per la sultana dell’Andalusia. Ecco perché se si vuole elencare cosa vedere a Cordoba si dovrà fare una lunga lista che parte dalla sua grande moschea e prosegue con molte altre sorprese. Ecco perché questa città rappresenta la destinazione ideale per un weekend anche se qualche giorno in più non guasta per assaporare fino in fondo l’atmosfera che si respira nelle strette strade del suo centro antico. Durante il X secolo fu la più grande capitale d’Europa, superando Parigi e Roma per la presenza di studiosi, letterati, architetti e artisti.
Una ricchezza che si nota visitando La Mezquita, la moschea tutelata dall’UNESCO, uno dei più splendidi edifici islamici in Europa. Un altro aspetto affascinante di Córdoba è il centro storico con la sua caratteristica atmosfera moresca e con lo storico quartiere ebraico: la Judería. Questa zona è un affascinante labirinto di strade strette e tortuose, piazze tranquille tra le case bianche con i patii resi una tavolozza di colori dai vasi fioriti. E in più Córdoba è anche famosa la sua gastronomia. Non partite senza avere assaggiato il naranja con aceite y bacalao (baccalà con olio d’oliva e arance); il salmorejo (zuppa di pomodoro fresco) e il pastel cordobés (un dolce che ricorda la pasticceria araba ed è farcito di crema con agrumi).
Cosa vedere a Cordoba in Spagna: la grande Moschea
E’ stata dichiarata dall’Unesco un Patrimonio dell’Umanità. Ed è giusto che sia così. Perché la Mezquita, la Grande Moschea creata per il Califfato di Córdoba nell’ottavo secolo, è un capolavoro dell’architettura islamica ed è considerato uno dei monumenti più significativi della Spagna moresca. L’emozione inizia quando si entra attraverso il cancello della Puerta del Perdón che porta nel Patio de los Naranjos, pieno di alberi di arancio e palme profumate dove un tempo venivano eseguite le abluzioni prescritte dalla legge islamica. Dal Patio de los Naranjos, i visitatori raggiungono la Puerta de las Palmas, in stile Mudéjar, che si apre nella sala di preghiera della moschea.
Questa imponente sala è una foresta infinita di 856 colonne e archi di marmo e diaspro in rosso e bianco. In questa sala le nicchie di preghiera indicano la direzione della Mecca e il più bello è il mihrab nuevo, un lavoro incomparabile di decorazione islamica: è costruito da un unico blocco di marmo, è ricoperto da una grande profusione di motivi floreali e geometrici e versetti dal Corano in scrittura araba.
La moschea è stata convertita in una cattedrale nel 1523 dai monarchi cattolici. L’altare della cattedrale, con il suo coro gotico, è stato posto proprio nel centro della moschea che con la sua stravagante mescolanza di elementi islamici e cristiani è al primo posto nella lista di cosa vedere a Cordoba e racconta in pieno il valore del patrimonio multiculturale della città.
Il cuore di Cordoba: il quartiere ebraico
Proseguendo la visita della città si arriva al vecchio quartiere ebraico che è senz’altro una delle zone più suggestive di Córdoba. Con i suoi stretti vicoli, le case bianche, i patii pieni di fiori e le piccole piazze tranquille, questa zona ha un’atmosfera molto particolare che spinge a passeggiare allungando il naso per cercare scorci inattesi.
Oltre all’incantevole atmosfera andalusa, le cose da non perdere in questo quartiere storico comprendono due importanti monumenti ebraici: la sinagoga di stile Mudéjar del XV secolo al centro del quartiere e il museo Casa de Sefarad. Entrambi questi luoghi si trovano su Calle Judíos. La Casa de Sefarad è stata restaurata e riportata all’aspetto che aveva nel XIV secolo e dispone di cinque sale a tema che illustrano la storia e la cultura degli ebrei spagnoli. Altra indirizzo che rientra nella lista di cosa vedere a Cordoba in Spagna è il Museo Archeologico che si trova in plaza Don Jerónimo Paez. Il museo espone oggetti antichi iberici, antichità romane e soprattutto una grande collezione di arte moresca.
Cosa vedere a Cordoba: i palazzi
Il Palacio de los Marqueses de Viana è un palazzo aristocratico famoso per i suoi 12 patii disegnati in pieno stile andaluso con le solite fontane decorative. Il palazzo è arredato con una collezione di mobili antichi, di oggetti in cuoio e accoglie anche una curiosa mostra sulla falconeria. Dopo aver esplorato l’interno del palazzo e i cortili, vale la pena passare del tempo in giardino che si raggiunge attraverso un ingresso in pietra ornato con lo stemma della famiglia Viana. All’interno dei giardini si ammira un susseguirsi di fontane, sentieri e porticati che si alternano con le palme, le colorate bougainville mentre su tutto aleggia il dolce profumo dei gelsomini e degli alberi di agrumi.
Per esplorare ulteriormente il patrimonio multiculturale di Córdoba non si può che dedicare un po’ di tempo alla visita dell’Alcázar, il palazzo che ospitava i governanti moreschi fino a che la città fu conquistata dal re cattolico Fernando III nel 1236.
La piazza chiamata Camposanto de los Mártires davanti all’edificio principale è il luogo dove furono martirizzati i cristiani e su questa incombono le antiche mura di difesa del castello e le torri che in parte risalgono all’era moresca; la maggior parte, tuttavia, inclusa la Torre dell’Inquisizione, fu costruita più tardi quando i monarchi cristiani migliorarono la cittadella che infatti si chiama Alcázar de los Reyes Cristianos.
Tipico dell’architettura andalusa, l’Alcázar è composto da varie sale intorno ai cortili pieni di fiori, alberi e piante aromatiche con piscine ornamentali, siepi e fontane decorative. E nelle serate estive le fontane sono illuminate. Il palazzo contiene una collezione di antichità, tra cui i mosaici romani.
Cosa vedere a Cordoba in Spagna: il ponte romano
Un importante segno dell’importanza di Cordoba arriva da quello che viene chiamato il ponte romano. Questo manufatto, che si trova in pieno centro, è composto da 16 archi e attraversa il Río Guadalquivir che lambisce la città. Il ponte fu costruito originariamente dopo la vittoria di Cesare su Pompeo. Ma più tardi un ponte moresco è sorto sulle fondamenta del ponte romano. Quello che rimane quindi è solo il nome. Ma è bello pensare che le legioni abbiano marciato su queste pietre.
Lo abbiamo detto: la cultura cristiana e quella islamica si sono fuse qui. La riprova arriva dalla chiesa di San Lorenzo, una chiesa del XIII secolo che è il frutto della conversione di una moschea ed è considerata uno dei migliori esempi di architettura medievale a Cordoba. I recenti lavori di ristrutturazione hanno ripristinato gran parte dell’apparenza originaria dell’edificio. Di fronte all’entrata principale, la chiesa ha un portico con tre archi mentre in altezza spicca la torre costruita sulla base del minareto dell’ex moschea con dettagli che ricordano la Torre Giralda di Siviglia. All’interno del santuario i visitatori sono colpiti dalla ricchezza dell’altare maggiore con la sua pala d’altare barocca e dai molti dipinti di artisti italiani.
Cosa vedere a Cordoba: la disfida dei patii
La bellezza di Córdoba raggiunge il massino ogni anno nel mese di maggio quando si svolge il concorso dei patii. Questa festa popolare è una competizione tra i residenti di Córdoba che si sfidano per ottenere il premio per il più bel patio. Il premio, molto prestigioso tra le gente del posto, si aggiudica a coloro che riescono a fondere in maniera migliore i colori delle piante in vaso, dei fiori e delle strutture.
Per ammirare i patii più belli occorre vagare nel quartiere dell’Alcázar Viejo, tra l’Alcázar e la chiesa di San Basilio, nel quartiere di Santa Marina e vicino alla chiesa di San Lorenzo. Ma anche la zona ebraica offre sempre delle piacevoli sorprese. Un altro periodo in cui vale la pena di visitare la città è nei giorni della Settimana Santa quando le strade si riempiono dei nazarenos e delle processioni che rendono unica la Pasqua in Andalusia e in Spagna. E allora al primo posto nella lista di cosa vedere a Cordoba in Spagna c’è la sua gente, la sua devozione e la voglia, tutta spagnola, di far festa.
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