New York difficilmente deve essere presentata, ma i suoi cinque distretti, probabilmente non sono per tutti ugualmente noti. E forse per molti la Grande Mela si ferma a quello che sta intorno a Times Square e a Central Park. Ma non è così: Brooklyn, Manhattan, Staten Island, Bronx e Queens appartengono ovviamente tutti alla stessa città ma ognuno ha una propria personalità e la propria lista di attrazioni da non perdere. Ecco perché vale la pena di andare a scoprire cosa rende particolare i cinque distretti di New York.

I distretti di New York

I distretti di New York: il Bronx che rinasce

Il Bronx è un quartiere della città che si reinventa costantemente. Situato a nord di Manhattan è l’unica parte di New York City che non si trova su un’isola. Il suo nome deriva dal fiume omonimo battezzato anticamente in onore di un oscuro colono olandese, tale Jonas Broncks.

I distretti di New York

Pur essendo intensamente popolato, e un tempo piuttosto malfamato, oggi è conosciuto per i suoi ampi spazi verdi, come lo  Zoo, il Van Cortland Park e il New York Botanical Garden; per la presenza di una infinità di ristoranti etnici da scoprire e per il famoso Yankee Stadium, che puoi visitare anche se non ci sono partite di baseball. Lo stadio è inserito nella lista dei 60 monumenti storici del distretto anche se gli stadi, in realtà sono due: il primo, quello originale, fu inaugurato nel 1923, quello attuale nel 2009. Gli amanti della poesia possono visitare la casetta di Edgar Allan Poe dove visse nel tardo 1800 e i golfisti allenarsi al campo da golf Van Cortlandt, costruito nel 1895, il più grande campo pubblico del paese.

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I distretti di New York: Brooklyn ovvero alla moda

C’è stato un tempo in cui le persone che lavoravano a Manhattan vivevano a Brooklyn perché qui gli affitti erano meno costosi. Un tempo dicevamo: ora il distretto è diventato un posto alla moda e decisamente costoso per vivere.
Anche per questo tra i distretti di New York, Brooklyn è uno dei più sorprendenti e il luogo dove vecchio e nuovo si incontrano. Negli anni è evoluto fino a diventare un vero polo culturale, in particolare il distretto di Williamsburg dove si va per tuffarsi nelle nuove tendenze visitando negozi di stilisti emergenti, shop di vestiti vintage e vivendo fino a tardi la vita notturna trendy. Tuttavia, Brooklyn è per molti solo il terminale di una delle icone globali più celebri: appunto il ponte di Brooklyn (dove un selfie è un must). Per arrivare percorrilo spiando in distanza la Statua della Libertà e ammirando alle spalle l’incredibile skyline di Manhattan. Quindi arriverete a Dumbo: l’elefantino che vola non c’entra. Questo è un acronimo: Down Under the Manhattan Bridge Overpass. Una zona alla moda ha per forza anche luoghi dedicati alla cultura: le esibizioni della  Brooklyn Academy of Music fanno sempre il pieno il Brooklyn Children’s Museum è il museo per bambini più antico del paese.

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E continua a piacere ai più piccoli. Per una passeggiata nel verde puntate verso il Brooklyn Botanic Garden  e sentitevi un po’ un vip camminando lungo il Sentiero delle celebrità. Se invece volete trovarvi di colpo  nell’Europa dell’Est dedicate un paio d’ore a Brighton Beach, dove si dice abiti la più grande comunità russa del mondo. Non è certo la zona più accogliente ma ha un suo fascino scalcinato con le magliette di Lenin in vendita e i tanti piccoli locali. Brighton Beach significa anche la famosa Coney Island, riaperta dopo le devastazioni dell’uragano Sandy. È ancora un parco divertimenti ma ormai mette quasi tristezza. Infine, proseguendo in direzione est si arriva a Long Island. E qui a non molta distanza dalla Grande Mela si trovano vigneti e il paradiso dei ricchi: gli Hamptons

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I distretti di New York: Manhattan, il cuore della Grande Mela

Manhattan è l’isola centrale della città e questo tutto sommato piccolo fazzoletto di terra – l’isola è lunga circa 12 miglia e nel punto più ampio è solo 2,5 miglia – è probabilmente il cuore del mondo. E lo rimarrà ancora per un po’. Qui si concentrano gli scorci più famosi con i grattacieli diventati simboli della città, i negozi, i grandi musei e tutte le cose che ti aspetti da New York. Giusto per capirci si può dire che Manhattan è divisa in tre parti: Downtown è la parte dell’isola compresa tra la 14esima strada e la punta sud dell’isola. Qui troverai Wall Street e il centro del potere ma anche la parte più rilassante e piacevole con quartieri come East Village, Greenwich Village, Chinatown e Soho dove cercare ristorantini di fascino e locali per la musica dal vivo.

I distretti di New York

Midtown invece è compresa tra la 14esima strada e la 59esima. Il In questo spazio troverai il Central Park, l’Empire State Building e altri luoghi famosi come il Rockefeller Center, Broadway, Fifth Avenue e Times Square. Infine Uptown racchiude tutto ciò che oltre la 59esima con una parte di Central Park e una zona di musei e arriva alla 96esima strada.
La parte occidentale comprende anche la Columbia University e la Cattedrale di San Giovanni il Divino prima di arrivare alla zona di Harlem che si allarga oltre Upper Manhattan e termina sulla 155th Street. La sua strada più famosa è la 125th Street, dove troverete il Teatro Apollo. Infine Washington Heights: questa zona si trova nella parte settentrionale dell’isola (si arriva alla 220esima strada). Prende il nome da Fort Washington, un forte costruito nel XVIII secolo per proteggere l’area dagli inglesi.

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I distretti di New York: il poco noto Queens

Il primo paradosso è nel nome: il quartiere newyorkese di Queens si chiama così dal 1683 in onore della regina Caterina di Braganza, moglie di re Carlo II d’Inghilterra. E pazienza se gli Stati Uniti per avere l’indipendenza hanno dichiarato guerra proprio alla corona inglese. Il secondo paradosso è nell’immagine: per molto tempo questo tra i distretti di New York è apparso come uno spazio periferico di poco fascino, relativamente torpido, quasi noioso con la solita distesa di strade residenziali alberate con casette monofamiliari e ogni tanto un centro commerciale. Insomma, l’opposto della jungla di cemento di Manhattan, dall’altra parte dell’East River. Ora molto è cambiato: e il Queens ha mutato volto così come è successo alla vicino Brooklyn con molte aziende che si sono trasferite qui cercando spazi con prezzi inferiori e provocando l’effetto opposto. I prezzi sono saliti e qui sono cresciuti quartieri diventati di moda, come Long Island City, Astoria e Ridgewood. E ora ci sono anche parecchi grattacieli con quello della Citibank mentre altri indirizzi di tendenza si aggiungono all’elenco continuamente. Ma non solo ricchi e famosi: il quartiere permette di passare dalle taverne greche ai birrifici artigianali con un ambiente che vi conquisterà mentre vi preparerete alla visita al P.S.1 Contemporary Art Center, un museo dedicato tutto all’arte contemporanea ricavato in una vecchia scuola rimodernata, oppure il Museum of African Art. In alternativa non temete: c’è anche tanto sport. Qui potrete fare il tifo per i New York Mets al Citi Field di Flushing o godervi gli Us Open di tennis. Infine un ultima nota: di qui ci passerete quasi sicuramente. I due principali aeroporti di New York, John F. Kennedy e La Guardia, si trovano proprio nel Queens.

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I distretti di New York: Staten Island, vita all’aria aperta

Infine l’ultimo dei distretti di New York: Staten Island, una zona tranquilla circondata da spiagge sabbiose collegata 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana dal traghetto gratuito. Il traghetto si ferma nel quartiere storico di St. George, dove si trovano alcuni edifici del 19° secolo, il St. George Theatre degli anni ’20, il National Lighthouse Museum e il Museo di Staten Island. Staten Island è separato da Manhattan dalla baia di New York ed è anche abbastanza grande ma in realtà è assai poco popolato. Ecco perché qui si viene più che altro per rilassarsi nella natura. Il parco Greenbelt, ad esempio, è più grande di Central Park e ospita una ricca fauna con centinaia di specie di animali selvatici, inclusi gli uccelli migratori.
In estate, poi tanti newyorkesi vengono qui per godersi le spiagge per famiglie, prendere il sole e fare gite in kayak. Un dettaglio: la zona è piena di ristoranti italiani ma in realtà la gran parte degli abitanti hanno origine irlandese e ogni anno organizzano una grande festa dedicata all’isola di smeraldo.