E’ a soli 30 minuti da Siviglia, appollaiata su una collina conosciuta come la Vega del Corbónes e di fronte in uno dei punti panoramici più spettacolari dell’Andalusia In più ha una storia millenaria. Ed ecco perché la lista delle cose da vedere a Carmona è così lunga. Questa città, infatti, una delle più antiche della regione, ha visto il passaggio di popoli e culture diverse che hanno lasciato, ciascuno, il proprio retaggio. Che oggi è il motivo per cui vale la pena di dedicare una giornata alla visita di Carmona.

Cosa vedere a Carmona: partiamo dall’alto

Questa città, di trentamila abitanti, ancora oggi offre a chi arriva un centro storico ricco di fascino e ben conservato, con strette strade acciottolate fiancheggiate da case basse, dove quando cala la sera si respira il silenzio. E dove ciascuno troverà quello che cerca: resti archeologici come la necropoli romana, palazzi maestosi ed eleganti, chiese barocche e il vecchio quartiere ebraico. Molti turisti che arrivano lasciano l’auto dalla parte bassa del paese ma forse il modo migliore per scoprire lo spirito della città è salire invece nel punto più alto dove si trova l’ex castello Alcázar de Arriba di cui oggi non è rimasto molto. Al suo posto ora si trova il Parador de Carmona. Il  parcheggio è comodo e la vista è perfetta su tutta la pianura intorno. In più ci si può anche permettere una sosta golosa magari con un assaggio di jamon serrano.

Carmona, lo abbiamo detto, si trova tra Siviglia e Cordoba e ha una storia millenaria: a darle vita furono i Romani, come tappa fondamentale sulla via che arrivava sino a Cadice e che ancora si percorre passando dalla Puerta de Córdoba uscendo poi, dalla parte opposta, attraverso la Puerta de Sevilla. Successivamente i musulmani la fortificarono con imponenti mura fino a quando nel 1247 la città venne ripresa da Fernando III. E con il tempo la lista delle cose da vedere a Carmona si allungò grazie agli sforzi dei costruttori cristiani e mudéjar – musulmani rimasti dopo la Reconquista – che diedero vita a grandi chiese, conventi e palazzi.

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La città vecchia di Carmona

La Plaza de San Fernando è il cuore di Carmona e non a caso qui si trovano il municipio e molti palazzi. Ma la sua storia inizia molto prima come dimostra il fatto che nel cortile del municipio, di epoca barocca, si trova un mosaico di epoca romana. Quando qui si accampavano le legioni. Che la città sia frutto di stratificazioni successive lo dimostra anche la chiesa di Santa Maria che non fa nulla per nascondere le proprie influenze moresche.

I segni più evidenti che questa era, un tempo, una moschea stanno nel Cortile degli Aranci circondato da archi di stile inequivocabile. Che fanno pensare ai grandi monumenti di Siviglia o Granada. Ma la storia è ancora più antica: prima dell’arrivo dei mori qui si trovava una chiesa cristiana segnalata da una colonna gotica datata VI secolo. Su questa colonna si trova un antichissimo calendario con scolpiti i nomi dei santi. Ed è il più antico manufatto del genere trovato in Spagna.

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Chiese, conventi e necropoli

Un’altra chiesa che vale la pena vedere si trova nella città bassa, al confine della zona protetta dalle mura. Si tratta della chiesa di San Pedro, costruita nel XV secolo e terminata nella sua forma più completa solo nel XVIII secolo. Il campanile di questa chiesa è uno dei punti più alti di tutta la città e uno dei punti di riferimento. Mentre l’interno, formato da tre navate, è pieno di cappelle, pale d’altare e immagini di grande bellezza anche se talvolta il sovrapporsi di stili e forme lascia un po’ sconcertati.

Altri edifici di grande interesse sono il Convento de las Descalzas e alcuni antichi palazzi come il Palacio de los Aguilar, il Palazzo Rueda o la Casa del Marqués de las Torres, attuale sede del Museo Archeologico ed Etnografico della città. Non perdetevi poi il convento di Santa Clara fondato nel 1460, sotto l’egida di Papa Pio II e che ebbe grande potere tanto che divenne il luogo che custodiva le chiavi della città in tempo di guerra.

Ma soprattutto è bello per scoprire le cose da vedere a Carmona. E passeggiare per i suoi vicoli perdendosi nelle strette stradine in perfetto stile andaluso per poi andare fuori dal centro per affacciarsi su una delle più importanti testimonianze di epoca romana. Stiamo parlando della necropoli che raccoglie un migliaio di tombe che vanno dal II secolo a.C. fino al IV secolo d.C. E che ospita anche un piccolo museo. Visitare la necropoli e il suo museo archeologico è un’occasione unica per fare un salto nel tempo e capire come vivessero i Romani. E, paradossalmente, scoprire che buona parte delle loro strutture non sono poi troppo diverse da quelle di epoca medievale.

Dall’epoca dei Romani al Medioevo

Le tombe di Servilia e dell’Elefante mostrano infatti una curiosa somiglianza con le cappelle poste ai lati delle chiese, dove i nobili seppellivano i loro familiari o veneravano un particolare santo o la Vergine. Oltre alla necropoli, è poi possibile visitare l’anfiteatro, considerato uno dei primi costruiti dai romani in Spagna. Nel cuore di quel concentrato di Spagna che anche oggi l’Andalusia.