Sì, viaggiare. Ma dove? La cronaca e la storia degli eventi dell’ultimo periodo non aiutano: il mondo, in queste ore, sembra più piccolo, compresso da odio, crisi e tensioni. Dove da nord a sud si spara e si convive con la paura. Il turismo è stato l’anima dell’economia per molti paesi che oggi però paiono off limits. E allora? Guardiamo alla fetta di pianeta che ancora ci resta e trasformiamo il problema di uno scenario internazionale complesso, nell’opportunità di scoprire luoghi nuovi. A partire dalle isole più belle e più sicure: ovvero, per definizione, approdi remoti e tranquilli.

isole più belle e più sicure

 Le isole più belle e più sicure: ai Caraibi e Equatore

Su e giù dalle Antille, il turismo non si flette. Fra le mete da cartolina, si può scegliere Aruba, olandese per statuto, felice per Dna. L’isola al largo del Venezuela, oltre a spiagge e mare da sogno, conta su un entroterra originale rispetto alle sue sorelle tropicali. Cactus e scogliere insieme ad una capitale, Oranjestad, perfetta per lo shopping, ne fanno un unicum a portata di aereo.

Fra Tropico ed Equatore il loro fascino non tramonta mai: oltre alle “perle”  Maldive e Seychelles, nel cuore degli italiani c’è sempre più Mauritius, approdo sicuro nell’oceano Indiano ed esempio di tolleranza che funziona proprio perché su scala extra small. Nella capitale Port Louis cristiani, musulmani e induisti vivono in pace e i turisti apprezzano, allungati sulla sabbia di Grande Baie o giocando a golf all’ombra di Le Morne Brabant, sgranocchiando riso fritto come in Oriente o degustando un pastis, come nel centro di Marsiglia.

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Le isole più belle e più sicure: Nuova Caledonia e Hawaii

Il paradiso sta sempre agli antipodi. E allora ecco un “must” come le Hawaii, meta di lusso che, con le suggestioni di Honolulu e i paesaggi di Maui è in cima alla lista dei desideri di ogni globetrotter. Ma accanto ad una meta “storica”, sul planisfero e nelle voglie degli italiani, spunta un altro paradiso: è la Nuova Caledonia, a due ore di volo da Sydney. Terra francese d’oltre mare, viaggia a due velocità, quella della capitale, Noumea sulla isola di Grande Terre, dove si vive all’occidentale e quella più “local” che segue ritmi e costumi dei Kanak, popolazione autoctona che ancora vive in tribù, fra lagune dorate e una jungla di emozione.

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 Le isole più belle e più sicure: Polinesia, Rak e poi al freddo

“Parlano della morte, come tu parli di un frutto”: cantava così, Jacques Brel, le isole Marchesi. Qui lo chansonnier belga si ritirò proprio come Paul Gauguin. Come dargli torto? Fra picchi di basalto, vegetazione intricata, spiagge nere come la pece o bianchissime come talco sembra di stare su un altro pianeta. Polinesia sì, ma tutt’altra cosa rispetto a Tahiti, Papeete o Bora Bora. A quasi due giorni di viaggio dall’Italia.

RAK, l’emirato vicino è  la sorpresa degli Emirati Arabi Uniti. Via dalla pazza folla di Dubai, ecco Ras Al Khaimah, per tutti “Rak”, che però della perla degli Eau “condivide” aeroporti e comodità. Formato famiglia e, per ora, low cost, qui c’è molta meno aria condizionata e molti più spazi aperti per godersi, oltre a shopping e grattacieli, l’idea di deserto e di spiaggia. Ci sono anche i monti per apprezzare, se non il fresco, il panorama e la storia di antiche fortezze di guardia. Fra sabbia e dune si scorrazza in 4×4 per riposare poi su spiagge attrezzate all inclusive dove non scordarsi che si è nel parco “giochi” più grande (e sicuro) al mondo.

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Tra Lofoten e Islanda

Originale come cercare l’inverno d’estate, ecco due idee “freschissime” ed iperboree per trovare le isole più belle e più sicure: sono l’Islanda  e le norvegesi Lofoten. La “terra di ghiaccio” è in realtà una gran bella sorpresa dal cuore caldissimo come nella Blue lagoon fuori Reykjavik. La capitale, poi, è un concentrato di energia e vitalità, mentre il periplo dell’isola è un susseguirsi di emozioni fra paesaggi lunari, geyser, cascate, ghiacci eterni e canyon che ci ricordano come la terra sia fatta a blocchi e faglie che si incontrano. Le isole Lofoten sono ancora più a nord, oltre il circolo polare artico: ponti a collegare la vita di queste 24mila anime, orsi e leggende che aggiungono fascino, il sapore di un viaggio a queste latitudini sta tutto nella luce e nel sole di mezzanotte, accompagnati dai ritmi antichi e sapienti della gente di qui.

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Le  isole più belle e più sicure: quella vicina e quella lontanissima

Mai lasciare il “mare nostrum”: ecco la Grecia, culla della nostra civiltà ed ecco Patmos, bella e santa: nel Dodecaneso, dove ancora si parla italiano, e si arriva rigorosamente in traghetto, è qui che Giovanni ha ricevuto sotto dettatura l’Apocalisse in una grotta che ancora si visita e commuove, mentre a pelo d’acqua ci si culla di una movida chic e soft, sorseggiando ouzo e rakomelo.

Infine  l’isola per antonomasia: qui Napoleone finì i suoi giorni al confino, ma anche nella britannica Sant’Elena, nel cuore dell’oceano Atlantico, fra Brasile ed Angola, sta per finire l’isolamento, dopo gli ultimi collaudi all’aeroporto. Il fascino però resta: non sarà semplice arrivarci, non sarà facile ripartire